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Libri di Maria Olsùfieva

Storia della luna che non si spense

Storia della luna che non si spense

Boris Pilnjàk

Libro: Libro in brossura

editore: Elliot

anno edizione: 2019

pagine: 52

La storia del leader bolscevico Michail Frunze si cela, non troppo velatamente, in uno dei primi testi letterari che si arrischiarono a descrivere dall’interno la Rivoluzione russa. Pubblicato per la prima volta sulla rivista «Novyj mir» e immediatamente censurato, "Storia della luna che non si spense" narra la fine del rivoluzionario che avviò il primo soviet russo e che morì per avvelenamento da cloroformio durante un’operazione non necessaria allo stomaco ordinata da Stalin. Boris Pil’njak affronta questa storia tragica con il suo stile potente e incredibilmente moderno, cinematografico e generoso di invenzioni, doti che lo innalzarono tra i più illustri narratori russi del secolo scorso.
6,50

Marco Polo

Viktor Šklovskij

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2017

pagine: 242

"Il Milione" di Marco Polo è un’opera tanto nota e citata quanto poco letta, nel 1936 il letterato russo Viktor Šklovskij ne fa una riscrittura. Seguendo a distanza il viaggio di Marco Polo, Šklovskij ci dà un’ampia e accurata descrizione dei tanti popoli che via via si incontravano nell'Asia medievale, con le loro diverse usanze, cibi, cavalli, religioni, deserti, guerre, assassini, il freddo altopiano del Pamir, le città e i mercanti della grande Cina di Kubilay khan, e Venezia vista con gli occhi ammirati di un russo. Con una nota di Giovanni Maccari.
15,00 14,25

Arcipelago Gulag

Aleksandr Solzenicyn

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori

anno edizione: 2021

pagine: 1440

«Quel sorprendente paese che è il gulag, frantumato dalla geografia in arcipelago, ma unificato dalla psicologia in continente, è un paese quasi invisibile, quasi impalpabile, abitato dal popolo degli zek». Dal Circolo polare artico alle steppe del Caspio, dalla Moldavia alle miniere d'oro della Kolyma in Siberia, le "isole" del Gulag – l'organismo che gestiva i campi d'internamento nell'Unione Sovietica – formavano un invisibile arcipelago, popolato da milioni di cittadini sovietici. Nei Gulag è vissuta o ha trovato fine o si è formata un'"altra" Russia, quella di cui non parlavano le versioni ufficiali, e di cui Solženicyn, per primo, ha cominciato a scrivere la storia. In un fitto intreccio di esperienze dirette, di apporti memorialistici, di minuziose ricostruzioni dove non un solo nome o luogo o episodio è fittizio, "Arcipelago Gulag" racchiude una tragica cronaca di quella che è stata la vita del popolo sovietico "del sottosuolo" dal 1918 al 1956. Una straordinaria opera corale che ha visto la luce per la prima volta a Parigi nel 1973. Questa edizione recepisce sia le importanti aggiunte e integrazioni apportate al testo dallo stesso Solženicyn nel 1980, sia i successivi interventi, volti a esplicitare nomi e luoghi, effettuati nell'edizione curata da sua moglie nel 2006.
27,00 25,65

Arcipelago Gulag

Arcipelago Gulag

Aleksandr Solzenicyn

Libro: Libro in brossura

editore: Mondadori

anno edizione: 2013

pagine: 1440

La sconvolgente descrizione della vita nei campi di concentramento sovietici attraverso un fitto intreccio di esperienze dirette, memorie e ricostruzioni, basato sulle testimonianze di ex abitanti delle "isole" del Gulag. Un implacabile atto d'accusa contro la teorizzazione e la pratica del terrorismo di massa nell'URSS.
24,00

Uova fatali

Uova fatali

Michail Bulgakov

Libro

editore: Bompiani

anno edizione: 2001

pagine: 131

Questo romanzo breve di Michail Bulgakov è la storia tragicomica del professor Vladimir Ipat'evic Pérsikov, insigne scienziato, direttore dell'Istituto Zootecnico di Mosca, autorità indiscussa nel campo dei rettili e degli anfibi, che scopre un "raggio" dalle proprietà straordinarie che ne rende rapidissima e gigantesca la crescita; purtroppo, per l'errore di un burocrate ottuso e zelante, finirà per creare una generazione di orrendi mostri. "Uova fatali" si legge come un racconto di fantascienza, ma è anche una satira del comunismo degli anni della NEP, sfavillante di luci e intriso di ottusità, di chiusure, di entusiasmi ridicoli, di burocratismi insulsi e un ammonimento per quanto si profilava all'orizzonte della nuova URSS: la dittatura di Stalin.
6,20

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