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SE: Conoscenza religiosa

Il concetto dell'angoscia

Søren Kierkegaard

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2024

pagine: 184

«È difficile qualificare con esattezza il metodo seguito da Kierkegaard nel Concetto dell'angoscia: la sua dichiarazione di voler fare unicamente un'indagine "psicologica" sulla natura del peccato originale va presa con cautela. La trattazione in realtà tocca di volta in volta i vari campi interessati all'arduo problema: la teologia dogmatica, la metafisica, la fenomenologia o psicologia in senso proprio...: ma se si deve dichiarare una dominanza, essa a nostro parere va attribuita alla metafisica tenendo presente all'inizio l'origine teologica del problema (il dogma del peccato originale) e gli spunti biblici della sua potente analisi fenomenologica (la tentazione, il demoniaco...) che operano continuamente in ogni punto del trattato. L'idea centrale è quindi che l'angoscia è il presupposto del peccato originale rispetto alla caduta di Adamo ed Eva, come lo è per la caduta nel peccato di ogni loro discendente. Il suo oggetto è pertanto il nulla ed è l'avvertenza di questo nulla che rivela all'uomo di essere una sintesi di anima e corpo nello spirito: quando questa sintesi vien tolta, con la caduta, l'uomo si accorge di essere un peccatore davanti a Dio. […] Ma, se l'angoscia può essere occasione di caduta e di perdizione, può anche e deve essere – con la sua scoperta degli orrori del peccato – una tappa per incamminarsi verso il bene e la salvezza: il più spaventoso e pericoloso di questi orrori – a cui son esposte le nature in particolare più spirituali – è la tentazione del suicidio, ma l'uomo ha in sua mano un punto solido a cui ancorarsi, ed è precisamente la «fede» che mette in fuga ogni angoscia e rende possibile il dispiegamento positivo delle energie dello spirito per accostarsi a Dio.» (Dallo scritto di Cornelio Fabro). Prefazione di Vigilius Haufniensis.
22,00 20,90

Il libro tibetano dei morti

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2024

pagine: 208

«Per i Tibetani la morte è o il cominciamento di una nuova vita, come accade per le creature che la luce della verità non rigenerò e trasse a salvazione, o il definitivo disparire di questa fatua personalità – effimera e vana come il riflesso della luna sull'acqua – nella luce indiscriminata della coscienza cosmica, infinita potenzialità spirituale. Continuare ad esistere in una qualunque forma di esistenza, anche come dio, è dolore: perché esistenza vuol dire divenire, e il divenire è l'ombra dell'essere, un sempre rinnovato corrompimento, un non mai soddisfatto desiderio, una pena che mai si placa. La pace è nel dissolversi inconsapevole in quella luce incolore da cui tutte le cose traggono nascimento e che, senza che ne siamo consapevoli, brilla in noi stessi. Per dirlo con altre parole, quando si muore, sono due le vie che a noi si aprono: o un definitivo spegnimento della creatura singola che è la sorte degli Eletti; oppure la rinascita, che attende chi non seppe comprendere che tutto è sogno. Per la qual cosa, questo trattato dovrebbe essere piuttosto conosciuto, anziché come il libro dei morti, col suo vero nome tibetano, che significa libro della salvazione, o traducendo alla lettera: "il libro che conduce alla salvazione dall'esistenza intermedia per il solo sentirlo recitare", perché la sua recitazione evoca nel principio cosciente del morituro o del defunto la verità redentrice. E per salvazione s'intende appunto lo spegnimento della personalità, o come l'evasione da una nuova rinascita verso la quale il carma maturando fatalmente ci urge.» (Dall'Introduzione di Giuseppe Tucci)
23,00 21,85

La religione dell'uomo

Rabindranath Tagore

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2023

pagine: 192

«Oggi, come mai nella nostra storia, è necessario l’aiuto di un potere spirituale. Ed io credo che sicuramente una tale risorsa verrà scoperta nelle segrete profondità del nostro essere. Ci saranno dei pionieri che assumeranno su di sé questa impresa e le sofferenze che essa comporta; e in questa maniera apriranno la via a quel più elevato modo di vivere in cui risiede la nostra salvezza». Così scrive Tagore in un punto centrale di questo suo mirabile libro. Occidente e Oriente devono ritrovare la piattaforma comune di una religione universale fondata sull’Uomo. Questa religione sarà affidata all’esiguo numero di coloro, «fuori mercato rispetto alla consuetudine sociale che attacca a ogni uomo un cartellino col prezzo», che hanno raggiunto un’esistenza liberata. Come quel pescatore, descritto da Tagore, che cantando sulle rive del Gange il mistero del sorgere del sole e l’incanto del passare delle nuvole «vive liberamente nel regno della luce». Con uno scritto di Giuseppe Tucci.
22,00 20,90

Chi è l'uomo?

Abraham Joshua Heschel

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2023

pagine: 144

“Sono due le domande che dovrebbe porsi il lettore che affronta l’opera di Heschel. Vuole davvero sapere ciò che vuole? Vuole davvero uscire dal disorientamento (non privo di vantaggi, come ogni nevrosi) in cui tutti oggi vivono? Vuole davvero abrogare i «giubilei di frustrazioni»? Vuole davvero sentirsi staccato dai possessi diventati «emblemi delle sue repressioni»? Se l’offuscamento dei fini (suoi e altrui) gli è troppo caro, rinunci alla lettura, che non avrebbe alcun effetto su di lui. Ma se desidera chiarezza e dunque libertà, avrà grazie a Heschel tutti gli aiuti possibili. Dovrà però fare dei conti precisi con la sua tradizione. Se è ebreo, Heschel potrà inebriarlo d’una sobria ebbrezza rievocando felicità non necessariamente perdute. Ma a chiunque, di qualsiasi tradizione, Heschel porge lo stesso dono e ammaestra comunque nella cosa comune a ogni uomo che sia umanamente compiuto, l’arte di pregare, di congiungere il noto all’ignoto, e da quella premessa la tradizione specifica verrà rischiarata. E grazie al metro oggettivo della tradizione cui il destino l’ha legato, l’uomo cessa di essere chiuso nella prigione della sua soggettività soggettivistica, è costretto a sentirsi giudicato invece di giudicare, ad ascoltare invece di chiacchierare. Così Heschel giunge ad essere universale proprio perché saldamente particolare e insegna a chiunque come debba accogliere Chi lo sta cercando (quaerens me sedisti lassus), l’essere assoluto che nella sua assolutezza può includere la pateticità dell’amante.” (Dallo scritto di Elémire Zolla)
20,00 19,00

Apocalisse di Giovanni. Testo latino a fronte

Apocalisse di Giovanni. Testo latino a fronte

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2023

pagine: 136

“L’’Apocalisse’ è l’opera di un Sene: dopo grandi vecchi quali i Profeti e Lao-Tze e Pitagora, il più bianco tra tutti Giovanni, il Vangelista del Logos, che relegato in una menoma isola dell’Egeo di Pan, sotto le stesse stelle che Saffo aveva vedute tramontare, nel giorno del Signore ha e scrive il rapimento dell’angoscia e della speranza: intorno a roghi asiatici leva un colore di mattino da restare eterno sulle mura della Città dalle porte spalancate ov’egli non vide alcun tempio «perché il Signore Iddio onnipotente e l’Agnello sono il suo tempio». In essa un fiume d’acqua viva scaturisce dal trono di Dio. «E chi ha sete, venga; e chi vuole prenda dell’acqua della vita gratuitamente».” (Dalla postfazione di Massimo Bontempelli)
19,50

La malattia mortale

Søren Kierkegaard

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2023

pagine: 144

“In un bilancio dell’attività letteraria svolta nel 1848, Kierkegaard dichiara che ‘La malattia mortale’ «è certamente la cosa più perfetta e più vera ch’io abbia scritta» e la sua pubblicazione, come la scelta dello pseudonimo, gli procurò pene di spirito senza numero. Dalle indicazioni lasciate nelle Carte inedite sappiamo che nel suo primo abbozzo l’opera era stata concepita in forma di una serie di «Discorsi edificanti» (i ‘Talers Form’) e riuscì invece il trattato più teoreticamente teso e organicamente costruito della teologia kierkegaardiana. […] Si può ben dire che nessuno scritto dà, più di questo, il timbro profondo della sua anima e l’esatta impressione del suo potere di scavare i recessi più impervi dello spirito. Possiamo senz’altro dire che con ‘La malattia mortale’ si compie una nuova crisi definitiva nell’opera kierkegaardiana, che raggiunge la compiuta forma della sua maturità e positività.” (Dallo scritto di Cornelio Fabro)
20,00 19,00

Il canto dell'immediato satori

Daishi

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2022

pagine: 176

“La verità autentica risiede nel sistema cosmico e nei fenomeni del reale. Ma questi fenomeni reali devono essere creati a partire dalla fonte originaria e pura di ku, vacuità. Realizzare questo crea una vita meravigliosa, una morte meravigliosa. Il maestro Yoka descrive come risvegliarsi a questa vita e a questa morte, come decidere della nostra vita quotidiana, come «troncare» la nostra mente e il nostro ego. Yoka Daishi è morto più di mille anni fa, nel 713 dopo Cristo, ma il suo Shodoka, «Canto dell’immediato satori», ancora attuale alla nostra epoca, possiede una freschezza che la maggior parte dei sutra e dei canti antichi non hanno. […] Nella nostra epoca, gli uomini vivono solo a metà. In tutti gli ambiti, sono soltanto «tiepidi», incompleti, semi-vivi e semi-morti. Più nessuno ha fede nella verità o in se stesso, neppure gli insegnanti, i politici o gli scienziati. La specializzazione ha reso gli uomini incompleti. Lo Shodoka è destinato a tagliare i dubbi che abitano gli uomini, a «troncare» la loro mente e a trovare la verità in Dio o in Buddha; grazie a esso, l’uomo può risvegliarsi a una vita autentica.” (Dall’introduzione di Taisen Deshimaru)
21,00 19,95

Esercizi spirituali

Ignazio di Loyola (sant')

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2022

pagine: 144

“Chi volesse indugiare brevemente in una ricerca di frequenze lessicali si accorgerebbe con facilità […] di quante volte ricorrano i due verbi «fare» (hacer) e «vedere» (ver) sui quali sembra imperniarsi l’intero sistema degli Esercizi: fare orazione, fare scelta, fare colloquio, fare tutto ciò che, secondo la via tracciata da Ignacio, colui che dà gli esercizi indica a colui che li riceve; e vedere, con gli occhi di un’immaginazione spinta ai limiti dello stravolgimento, tutto ciò che si esorta a vedere, a sentire, in una continua osmosi tra parole di preghiera, pensieri, consolazioni, desolazioni e finalmente proposte di immagini, sempre e comunque fortemente materializzate, localizzate, rese attingibili ai sensi. Un po’ come il prodotto, non prevedibile e però scarsamente governabile, dell’immaginazione poetica o ispirazione, che nasce anch’esso (come l’«illuminazione» a cui puntano gli Esercizi) da un’ékstasis ossia, letteralmente, da una dislocazione, da uno spostamento della sensibilità, da una distrazione della coscienza soggettiva, da un suo non esserci alle cose usuali, da un suo dimenticarsi nel silenzio in cui una voce «altra» parlerà, in uno spazio non dissimile da quello dell’autentico pregare (e questo è, più che un chiedere, un darsi).” (Dalla Postfazione di Giovanni Giudici)
20,00 19,00

Il libro tibetano dei morti

Il libro tibetano dei morti

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2022

pagine: 208

“Per i Tibetani la morte è o il cominciamento di una nuova vita, come accade per le creature che la luce della verità non rigenerò e trasse a salvazione, o il definitivo disparire di questa fatua personalità – effimera e vana come il riflesso della luna sull’acqua – nella luce indiscriminata della coscienza cosmica, infinita potenzialità spirituale. Continuare ad esistere in una qualunque forma di esistenza, anche come dio, è dolore: perché esistenza vuol dire divenire, e il divenire è l’ombra dell’essere, un sempre rinnovato corrompimento, un non mai soddisfatto desiderio, una pena che mai si placa. La pace è nel dissolversi inconsapevole in quella luce incolore da cui tutte le cose traggono nascimento e che, senza che ne siamo consapevoli, brilla in noi stessi. Per dirlo con altre parole, quando si muore, sono due le vie che a noi si aprono: o un definitivo spegnimento della creatura singola che è la sorte degli Eletti; oppure la rinascita, che attende chi non seppe comprendere che tutto è sogno. Per la qual cosa, questo trattato dovrebbe essere piuttosto conosciuto, anziché come il libro dei morti, col suo vero nome tibetano, che significa libro della salvazione, o traducendo alla lettera: «il libro che conduce alla salvazione dall’esistenza intermedia per il solo sentirlo recitare», perché la sua recitazione evoca nel principio cosciente del morituro o del defunto la verità redentrice. E per salvazione s’intende appunto lo spegnimento della personalità, o come l’evasione da una nuova rinascita verso la quale il carma maturando fatalmente ci urge.” (Dall’Introduzione di Giuseppe Tucci)
23,00

Le luci della sapienza

Ghazâlî Al

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2022

pagine: 176

«Mi hai chiesto, o fratello onorato […], di spiegarti i misteri delle luci divine e, allo stesso tempo, ciò cui alludono le espressioni letterali dei versetti rivelati e delle tradizioni profetiche tramandate. Per esempio, il detto dell’Altissimo: “Dio è la Luce dei cieli e della Terra, e la sua Luce somiglia a una nicchia in cui è contenuta una lampada, a sua volta contenuta in un’ampolla di cristallo, che è come una stella brillante; e la lampada brucia dell’olio di un albero benedetto, un ulivo né orientale né occidentale, che arde quasi come se non lo toccasse fuoco. È Luce su Luce e Dio guida alla sua Luce chi vuole”. Mi chiedi quale sia il significato allegorico sotteso alla nicchia, all’ampolla di cristallo, alla lampada, all’olio e all’albero. Vi è anche la tradizione del Profeta che dice: “Dio è celato da settantamila veli di luce e di tenebra, e se li si rimuovesse, il suo Volto sublime brucerebbe tutto ciò che lo raggiungesse con lo sguardo”. Con questa domanda ti innalzi ad altitudini vertiginose, alle quali può pervenire soltanto l’occhio acuto dei dotati di vista interiore. Bussi a una porta serrata che si apre solo per i dotti ben fondati nella scienza. Inoltre, non ogni mistero può essere acclarato e svelato, non ogni verità propalata e resa pubblica, perché anzi il petto dei puri è la tomba dei segreti. […] Siccome sono numerosissimi coloro che si ingannano sulle cose di Dio, è necessario preservare i segreti tenendoli ben celati. Tuttavia vedo che il tuo cuore è stato aperto alla luce e il tuo intimo sottratto alle tenebre dell’ignoranza. Per cui non sarò avaro con te di indicazioni riguardo a quei fugaci balenii, a quei simboli e allusioni che conducono alle verità più sottili e profonde. Tenere all’oscuro chi merita di perseguire la scienza non è meno iniquo che comunicarla a chi ne è indegno».
20,00 19,00

Mistica orientale, mistica occidentale

Mistica orientale, mistica occidentale

Rudolf Otto

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2021

pagine: 256

“Il libro che qui presentiamo è del 1926. È il primo grande studio pubblicato da Rudolf Otto dopo il suo capolavoro, Das Heilige (Il sacro), apparso nel 1917, e la applicazione forse più interessante delle idee in esso contenute. […] Il libro analizza e confronta il pensiero di due grandissime figure della storia della filosofia e delle religioni, Eckhart e Śankara, maestro quest’ultimo della advaita (non-dualità) e del «puro Vedānta», commentatore prestigioso delle Upanishad e della Gītā, artefice della rinascita del brahmanesimo nell’India dell’VIII secolo. Il parallelismo tra i due maestri appare davvero sorprendente e – non potendosi assolutamente parlare di reciproci influssi – mostra la effettiva convergenza e la strutturale omogeneità della più profonda esperienza filosofico-religiosa. Anche se i due maestri mantengono un preciso legame con le loro rispettive tradizioni – e questo segna, in ultima analisi, la loro differenza specifica –, i motivi principali e la ispirazione di fondo sono identici e si esprimono spesso in formule identiche.” (Dallo scritto di Marco Vannini)
25,00

La scienza della bilancia e le corrispondenze fra i mondi nella gnosi islamica

Henry Corbin

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2021

pagine: 119

«Ci è stato detto che la condizione degli umani, lungo la loro esistenza in questo mondo terreno, è quella del sonno. Nel corso di tale sonno potranno essi percepire il senso, comprendere le parabole di cui i versetti coranici ci dicono che solo i Saggi comprendono? Ma chi sono dunque i Saggi? I Saggi sono coloro che in tre meravigliosi capitoli Ibn 'Arabi ci descrive come i "cavalieri" o i "cavalieri dell'Invisibile"; è grazie a essi che in questo mondo terreno può esistere una "scienza delle corrispondenze". [.. .] Ta bir al-ru'ya è l'interpretazione delle visioni, dei sogni, ed è una delle applicazioni per eccellenza della "scienza della Bilancia". Essa permette di compiere il passaggio dalle forme percepite nella visione al significato segreto della loro apparizione. Le nostre visioni in sogno nel mondo della Notte. come quelle che percepiamo in ciò che chiamiamo il mondo del Giorno, necessitano del medesimo passaggio, affinché noi possiamo percepirne il significato segreto. La ragione di questo è che sia le une che le altre sono motivate da un'intenzione segreta propria a un altro mondo e da esso proveniente. Ecco perché il mondo del nostro presente, della Notte come del Giorno, è un ponte che si tratta di oltrepassare. Un ponte è un luogo di transito; non ci si ferma, né si prende dimora su un ponte. Lo si varca, e occorre varcarlo per comprendere il significato segreto, la "corrispondenza" invisibile di quel che è trasceso e lasciato da questa parte. Tale è il compito degli interpreti, degli ermeneuti del senso esoterico, promossi al rango di "cavalieri dell'Invisibile"».
19,00 18,05

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