Ultra: Shibuya
Gattoni animati. Icone feline nell'animazione
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2020
pagine: 224
Felix, Gambadilegno, Tom. E ancora, lo Stregatto, Birba, Hello Kitty, Garfield. Senza dimenticare Posi e Nega, compagni di avventure di Creamy, fino ad arrivare a Grattacheccha dei Simpson, il Gattobus di Totoro, Simon’s Cat e così via. Decennio dopo decennio, artista dopo artista, la storia dell’animazione, tra Oriente e Occidente, è ricca di gatti divenuti vere e proprie star ed entrati a pieno titolo nel patrimonio culturale internazionale. Tra piccolo e grande schermo, ogni gatto animato si è fatto testimone del suo tempo, adattando i propri comportamenti e simbolismi al momento storico. Così l’animazione ha ripreso la tradizione dei gatti magici, moltiplicando la loro immagine misteriosa, e li ha fatti divenire fidi consiglieri degli uomini. Al contempo, però, li ha raccontati come truffaldini, poco arguti, eterni nemici - pressoché sempre battuti - dei topi. Dotati di una sensibilità straordinaria, nel senso letterale del termine, ma anche eccessivamente ingenui, a seconda di esigenze e ispirazione, i gatti sono diventati concretizzazioni animate delle nostre debolezze e dei nostri desideri. Dai primi anni del Novecento fino ad oggi, la prima storia dell’animazione con la coda.
Shalanda. Il magico nell'animazione giapponese
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2019
pagine: 224
Streghette, maghe, bambine che ricevono poteri magici e bacchette per trasformarsi, principesse di altri pianeti. Manga e anime sono affollati da personaggi dotati di facoltà straordinarie per nascita o “dono”, tanto da aver dato vita a un vero e proprio genere, il maho shojo, che unisce elementi romantici a suggestioni fantastiche, creando un nuovo tipo di eroina, intraprendente, dinamica, “forte”. E anche sexy, capace di affascinare il pubblico femminile per le inusitate prospettive e quello maschile per la “sorpresa” di dettagli di pelle e forme. Nella metamorfosi per assumere questa o quella veste, infatti, corpi e curve si offrono, spesso, allo sguardo degli osservatori. Non una semplice tendenza, ma un vero e proprio filone, che ha i suoi cardini in personaggi poi divenuti icona. Il 1966 è l’anno di "Sally la maga", prima serie del genere. Negli anni successivi, si moltiplicano soggetti ed eroine. A conquistare sguardi ed emozioni arrivano "Bia, la sfida della magia", "Ransie la strega", "Il magico mondo di Gigì", "L’incantevole Creamy", "Evelyn e la magia di un sogno d’amore", "Magica magica Emi", "Sailor Moon" e molte altre. Tutte straordinarie, “magiche” e, soprattutto, di successo. L'analisi del magico nell’animazione nipponica, tra eroine, serie tv e desideri nei decenni. Dagli anni Sessanta a oggi, l’animazione propone la magia come “soluzione” a problemi personali e sfide globali, raccontando così l’evoluzione di fantasie e prospettive. La magia continua a nutrire i nostri desideri.
Il mio vicino Totoro. Il film icona di Hayao Miyazaki
Valeria Arnaldi
Libro
editore: Ultra
anno edizione: 2018
pagine: 224
Totoro è il simbolo dello Studio Ghibli. La sua icona. Perché rappresenta l'immaginario, poetico e senza regole, che contraddistingue l'universo di Hayao Miyazaki. Perché unisce fantastico, memoria e infanzia, temi chiave della ricerca del regista. Perché non trascura alcune oscurità. Uscito nelle sale giapponesi il 16 aprile 1988, "Il mio vicino Totoro" ha cambiato il modo di fare e intendere l'animazione. E non solo. Totoro è diventato un soggetto di arte e moda, un'immagine simbolo, che affascina milioni di persone in tutto il mondo. In Giappone, rappresenta per i bambini quello che Winnie Pooh è in America. Ma il suo “mito” è arrivato perfino nello spazio: un asteroide scoperto tra Marte e Giove è stato ribattezzato 10160 Totoro, in onore del personaggio animato. Ed è un trionfo di omaggi e tributi. Totoro è uno dei giocattoli presenti nel film Disney Pixar Toy Story 3 e compare in episodi di South Park, il Gattobus figura nella serie I Simpson e sarebbe uno degli spunti che ha ispirato a J.K. Rowling il “Nottetempo” della saga di Harry Potter. Il film è citato in manga e serie televisive, l'immagine ricorre su abbigliamento e moda. E conquista artisti in tutto il mondo, tra tele e sculture. Una vera e propria immersione nel fantastico mondo di Totoro e nei suoi tanti misteri, dai segreti del film alla consacrazione del personaggio a icona.
Hayao Miyazaki. Un mondo incantato
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2020
pagine: 288
Lo definiscono il Disney giapponese, eppure alla Disney ammettono di aver preso ispirazione da molti dei suoi film. Ha tra i suoi fan Steven Spielberg, Will Smith, Akira Kurosawa, Moebius, Alessandro Baricco e Jovanotti. I suoi personaggi sono diventati icone, entrando a pieno titolo nell’arte contemporanea, e con le sue fattezze è stato realizzato addirittura un toy. Hayao Miyazaki è il padre di alcuni dei film e delle serie animate più amate degli ultimi quarant’anni, da Heidi a Il mio vicino Totoro, da Lupin a La città incantata e Il castello errante di Howl. Successo dopo successo, un percorso che, tra premi e riconoscimenti, lo ha portato fino all’Oscar onorario alla carriera. Un viaggio alla scoperta di vita, pensiero e capolavori del maestro, tra aneddoti, memorie, interviste e immagini. E ancora, fotografie tratte dagli album di famiglia, manga, disegni, locandine dei film, screenshot e racconti personali. Non mancano gli omaggi di artisti e fan, con opere realizzate ad hoc. Miyazaki oltre Miyazaki: per vedere le scene “mancanti” dei film. O meglio, il Miyazaki che al cinema non si vedrà mai.
Campioni animati. Icone sportive nell'animazione
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2024
pagine: 200
“Jenny la tennista”, “Mimì e la nazionale di pallavolo”, “Holly e Benji – Due fuoriclasse”, “Gigi la trottola”, “Tutti in campo con Lotti”. E molti altri. Tennis, pallavolo, poi beach volley, calcio, pallacanestro, golf e quant’altro. L’animazione giapponese ha portato più di una disciplina sportiva sotto i riflettori, facendo di una pratica – e dell’allenamento necessario per conquistare il podio – una metafora di vita. In partite infinite, addestramenti durissimi, lezioni difficili da sopportare, anche psicologicamente, ha insegnato agli spettatori il valore dello sforzo per la conquista dei risultati, il gusto della battaglia per il podio, la soddisfazione della vittoria onestamente e faticosamente conquistata. E così ha fatto conoscere regole, trasmesso princìpi, di fatto anche lanciato mode, contribuendo alla diffusione di questa o quella disciplina con andamenti periodici. E non è stata solo l’animazione giapponese a scegliere lo sport come filo narrativo. Basta pensare all’iconico “Space Jam” – e poi “Space Jam 2” – film del 1996 in tecnica mista con Bugs Bunny, i personaggi Looney Tunes e Michael Jordan, per rendersene conto. Seguire criteri e tendenze di questa narrazione sportiva, attraverso le sue icone animate, consente di indagare anche i cambiamenti di società e costume, la differente percezione – e trasmissione – di valori legati alle discipline e la “moda”, appunto, dal wrestling de “L’Uomo Tigre” fino a baseball, surf e molto ancora. Un vero “allenamento”. Anche alla vita.
Eat me. Suggestioni, simboli e incanti golosi nell'animazione
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2024
pagine: 280
Gli spinaci di Popeye. I dorayaki di Doraemon. I donuts di Homer Simpson. Il ramen di Ponyo. E in mezzo, un trionfo di onigiri, noodles e quant’altro. Ma prima di tutto, il dolcetto di Alice nel Paese delle Meraviglie, capace di farla crescere a dismisura. Il cibo ha spesso un ruolo chiave nell’animazione, a volte derivato dalle fiabe ma anche sviluppato, in modo originale, come simbolo. Non è difficile capire perché. Infonde coraggio. Conforta. Fornisce nuove energie. Dunque ben si presta ad assolvere pure una funzione “magica”. È così per Popeye, che attraverso un alimento acquisisce una forza straordinaria, ma anche per Chihiro, che ne “La città incantata” di Hayao Miyazaki, mangiando un cibo della dimensione degli spiriti può garantire la sua stessa sopravvivenza, liberandosi dalla condanna alla dissolvenza. E così via. E se, in generale il cibo è simbolo e strumento del Bene, non mancano casi in cui si fa arma per malefici. Basti pensare alla mela della strega di Biancaneve. Nel tempo e soprattutto nel corso di più film e serie, cibo, nutrimento e cucina sono stati sviluppati fino a diventare temi centrali della narrazione, come in “Food Wars!”, serie ambientata in una scuola di cucina dove i protagonisti si sfidano per diventare chef. Il cibo è passato dall’essere mezzo a farsi fine, dall’essere fantasia al diventare sogno. Il primo studio su storia e fascini del cibo nell’animazione, con tanto di ricette per portare in tavola i piatti dei propri personaggi – ed eroi – prediletti.
Hayao Miyazaki. Il mondo incantato
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2024
pagine: 256
Lo definiscono il Disney giapponese, eppure alla Disney ammettono di aver preso ispirazione da molti dei suoi film. Ha tra i suoi fan Steven Spielberg, Will Smith, Akira Kurosawa, Moebius, Alessandro Baricco e Jovanotti. I suoi personaggi sono diventati icone, entrando a pieno titolo nell’arte contemporanea, e con le sue fattezze è stato realizzato addirittura un toy. Hayao Miyazaki è il padre di alcuni dei film e delle serie animate più amate degli ultimi quarant’anni, da Heidi a Il mio vicino Totoro, da Lupin a La città incantata e Il castello errante di Howl. Successo dopo successo, un percorso che, tra premi e riconoscimenti, lo ha portato fino all’Oscar onorario alla carriera. Un viaggio alla scoperta di vita, pensiero e capolavori del maestro, tra aneddoti, memorie, interviste e immagini. E ancora, fotografie tratte dagli album di famiglia, manga, disegni, locandine dei film, screenshot e racconti personali. Non mancano gli omaggi di artisti e fan, con opere realizzate ad hoc. Miyazaki oltre Miyazaki: per vedere le scene “mancanti” dei film. O meglio, il Miyazaki che al cinema non si vedrà mai.
Il destino delle rose. Lady Oscar e la rivoluzione al femminile
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2022
pagine: 304
È il 21 maggio 1972. Lady Oscar “debutta” nel mondo dei manga ed è subito successo. Più ancora: una vera rivoluzione. A livello internazionale. Sono passati cinquant’anni dall’ideazione dell’eroina, primo grande personaggio femminile dell’epica manga, e ne sono trascorsi quaranta dalla prima messa in onda italiana della serie animata. La figura della protagonista, cresciuta dal padre come un uomo, ha fatto discutere al momento del suo esordio su carta, ma ha anche alimentato l’immaginario femminile, alla ricerca di nuove prospettive, “spazi”, occasioni di confronto. E di un modo alternativo di raccontare e percepire l’immagine della donna. Al personaggio, tra storia e obiettivi, l’autrice ha dedicato il volume Lady Oscar – L’eroina rivoluzionaria di Riyoko Ikeda, di cui questo libro è un aggiornamento. I cinquant’anni dall’uscita del manga si fanno occasione per rileggere storia e filosofia di un’icona dell’animazione. Lady Oscar, di decennio in decennio, è stata eletta a modello da più generazioni di donne, per la forza del personaggio, la sua capacità di imporsi in un ambito maschile, seppure in abiti da uomo, e soprattutto di offrire nuove prospettive alle più giovani. Non è un caso che il manga di cui è protagonista e la successiva serie animata siano considerati un importante contributo all’affermazione di una nuova condizione della donna. Il messaggio è rimasto attuale nei decenni. Così anche il suo fascino. Tra racconto, aneddoti e indagine critica, un viaggio alla scoperta di Lady Oscar, del suo mondo e delle sue “battaglie”, alcune vinte, altre ancora da combattere.
La città incantata. Il film da premio Oscar di Miyazaki
Valeria Arnaldi
Libro
editore: Ultra
anno edizione: 2019
pagine: 192
Una giovane eroina che deve salvare la sua famiglia e il suo mondo. Un eroe che deve ritrovare se stesso per aiutarla. La magia, il mistero, l’ambiguità, l’amore, ma anche il lavoro, il consumismo, lo sfruttamento. Le battaglie per crescere e quelle per tornare a sognare. È il 2001 quando Hayao Miyazaki porta al cinema "La città incantata". Un capolavoro. Il film affascina il pubblico, convince la critica, arriva a conquistare il premio Oscar come miglior film d’animazione e l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Il fantastico si fa strumento per rileggere e comprendere il reale. È il linguaggio a definire il visibile e l’invisibile. La parola può far esistere pure ciò che non c’è e non è mai stato. I nomi determinano l’essenza degli esseri viventi, inclusi quelli magici, di più perfino divini. Per la prima volta, una vera immersione nel mondo incantato del film, dalla sua progettazione fino ai significati nascosti, anche oscuri. Miyazaki non vuole donare sogni, ma insegna ai piccoli e ricorda ai grandi la capacità di sognare. Forse, il “dovere” di farlo, tenendo i piedi in terra per trasformare poi i desideri in progetto, le fantasie in realtà.
Metropolitan eros. Quando la street art si fa sexy
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2017
pagine: 221
Curve prorompenti, fisici statuari sapientemente e monumentalmente esposti, sguardi ammiccanti, piccoli morsi sulle labbra a stuzzicare fantasie. Poi baci, abbracci ben stretti, perfino, più o meno suggeriti o esplicitati, amplessi. L'eros, sin dall'antichità oggetto e soggetto d'arte, irrompe con forza, tra forme e colore, nel mondo della Street art, garantendo evoluzione al tema e rinnovandolo. Sconfessando secoli di pitture erotiche custodite nella sicurezza e nella privacy di spazi chiusi o riservati a pochi, la Street art porta nudo e, più spesso, desiderio all'aperto, chiamando ognuno a confrontarsi con il proprio immaginario e, più in generale, la società a riflettere sulle proprie abitudini, anche visive. La "commercializzazione" di corpo e eros, frequente nella comunicazione pure pubblicitaria, si moltiplica dunque sui muri metropolitani, di città in città, di Paese in Paese, tracciando una geografia dei desiderata e dei canoni sensuali della nostra epoca, tra affinità e differenze,a rivelare punti di contatto e influenze di una sorta di "eros" globalizzato, liberato dalla cornice dello spazio deputato ma di fatto, spesso "ingabbiato" in modelli preordinati e stereotipati. Dagli Usa al Giappone, dall'Europa all'Italia, l'erotismo trasforma i muri in occasioni e sfondi di contatto per raccontare un nuovo modo di vivere e pensare, perfino "decorare", la città. Un viaggio nell'urbanizzazione dell'eros.
I Cavalieri dello zodiaco. Hai mai sentito il cosmo dentro di te?
Stefano Tartaglino
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2017
pagine: 160
Manga, serie animata, prequel, sequel, spin-off, un romanzo, un film in computer grafica. È un universo ricco e complesso quello che, negli anni, ha visto protagonisti i personaggi de I Cavalieri dello Zodiaco, in una costante evoluzione. Ad aver conquistato il pubblico di milioni di appassionati e, soprattutto, più generazioni sono il fascino delle ambientazioni, la presenza scenica degli eroi, l’epicità delle situazioni, la ricchezza dei temi trattati, le tante suggestioni e forse proprio le infinite possibilità di “espansione” di quel mondo. Nato negli anni Ottanta, I Cavalieri dello Zodiaco è entrato nel firmamento delle serie più seguite di sempre, non solo in Giappone ma a livello mondiale. Il nuovo millennio gli ha regalato una seconda giovinezza, fino ad arrivare al lungometraggio in computer grafica che ha riportato i Cavalieri dello Zodiaco sotto i riflettori, confermando una passione mai scemata negli anni e la forza della storia e, più ancora, forse dei suoi protagonisti, costruiti in modo tale da rimanere sempre attuali nella scena di un mito senza tempo, legato al passato e al contempo al futuro. Concepita fin dalle origini per un pubblico principalmente maschile, la serie ha affascinato anche il pubblico femminile che, all’interno di quel mondo popolato da eroi, ha trovato le sue eroine, a partire da Lady Isabel, fino ad arrivare alle combattenti Castalia, “maestra” di Seiya, e Tisifone, prima avversaria e poi innamorata dell’eroe. Un viaggio nella storia e nelle storie dell’universo dei Cavalieri, per andare alla scoperta dei segreti del loro successo.
Il castello errante di Howl. Magia, mistero e bellezza nel film cult di Hayao Miyazaki
Valeria Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2017
pagine: 190
La bellezza, come ambizione, maschera, linguaggio e perfino "prigione" di quanti esclude dai suoi canoni-gabbia. La solitudine come reazione alla moltitudine di una comunità che divora e consuma, senza rendersi conto del molto - e perfino dello straordinario - che spreca. La paura del vivere e il dolore di crescere. L'obbligo della metamorfosi, che negli anni impone la trasformazione come misura dell'adattamento, facendo della ripetizione del Sé una forma violenta di ribellione. Poi, la guerra. Feroce, crudele, evidente, spaventosa e condannata. E la battaglia dell'Io alle prese con lo specchio, nel tentativo di "riconoscersi" e nell'angoscia di non trovarsi. Il tempo e la depressione. La magia, senza artifici, del quotidiano. C'è tutto questo e, in realtà, molto di più nel film di Hayao Miyazaki “Il castello errante di Howl”, storia di maghi e sortilegi, bombe e distruzione, che, proprio discostandosi dalla norma per entrare nel fantastico, paradossalmente si traduce in un inno alla Vita, con la maiuscola del suo mistero di ogni giorno, dove l'incantesimo è presupposto, non soluzione, e il vero "incanto" è l'orizzonte. Miyazaki insegue la meraviglia e la "riconosce" - o inventa - ovunque. Il film piace. Nella sua follia, ma più ancora nella sua poesia. E nelle sue dure condanne. Miyazaki riceve il Leone d'Oro alla carriera a Venezia. Howl si fa canone e sogno. Una monografia dedicata al film capolavoro del regista giapponese.

