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Libri di A. Berardinelli

Lo spleen di Parigi. Poemetti in prosa. Testo francese a fronte

Charles Baudelaire

Libro: Copertina morbida

editore: Garzanti

anno edizione: 2008

pagine: 223

Nella incompiuta raccolta di petits poèmes en prose che compongono Lo spleen di Parigi(1869) Baudelaire insegue l'ideale di una prosa musicale ma senza rima, dotata dello stesso potere evocativo del verso e capace di adattarsi «ai movimenti lirici dell'anima, alle oscillazioni del fantasticare, ai soprassalti della coscienza». Forse ancor più dei Fiori del male, di cui pure sono debitori, questi poemetti costituiscono un inesauribile repertorio tematico sospeso tra diario intimo e allegoria, in cui divagazioni autobiografiche si affiancano a malinconiche suggestioni di flâneur, scene di vita quotidiana si mescolano a magiche rievocazioni di sogni, bagatelle bizzarre convivono con sofferte riflessioni sulla condizione dell'artista, sempre in bilico tra gusto del peccato e aspirazione alla purezza, assetato di bellezza ma costretto a cantare gli orrori della metropoli moderna. Testo capitale che inaugura un nuovo genere destinato a grande fortuna nella letteratura europea, con il loro realismo visionario i poemetti in prosa di Baudelaire rappresentano anche il più incisivo e memorabile affresco di Parigi capitale del XIX secolo.
9,00 8,55

Il teatro dell'intelligenza. Testo tedesco a fronte

Il teatro dell'intelligenza. Testo tedesco a fronte

Hans Magnus Enzensberger

Libro: Copertina morbida

editore: Interlinea

anno edizione: 2002

pagine: 80

Il volume propone una raccolta di poesie inedite di Hans Magnus Enzensberger, scrittore e poeta bavarese, nato nel 1929. La sua poesia è intessuta di giochi di parole, termini gergali, citazioni saggistiche ed è spesso nutrita di satira politica.
10,00

Intervista con W. H. Auden

Intervista con W. H. Auden

Michael Newman

Libro

editore: Minimum Fax

anno edizione: 2001

pagine: 87

"Penso che la capacità di condurre una conversazione educata sia il prerequisito della civiltà": ed è proprio con il garbo e la finezza di un gentiluomo di altri tempi che Auden, nel 1972, si presta a una conversazione che attraversa i ricordi di infanzia e le esperienze letterarie. Fitta di commenti sull'opera propria e altrui e di giudizi personali su ogni aspetto della cultura inglese o americana contemporanea; un gentiluomo di altri tempi, ma con lo spirito provocatorio del libero pensatore: dichiara simpatia per gli hippie, confessa di aver provato l'LSD e ritiene massima fonte di orgoglio il fatto che una sua amica abbia sentito citare a memoria i suoi versi da una prostituta in un carcere di New York.
5,16

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