Libri di A. Jaffé
Ricordi, sogni, riflessioni
Carl Gustav Jung
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 1998
pagine: 508
«Annotare i miei primi ricordi è diventato un bisogno, e se trascuro di farlo anche per un solo giorno, immediatamente ne conseguono sintomi fisici spiacevoli, che scompaiono non appena mi metto al lavoro.» Una prolungata immersione nelle profondità del proprio io, una turbolenta esplorazione dei luoghi più reconditi e inaccessibili dell’interiorità: questo ha significato per Carl Gustav Jung portare alla luce i ricordi di una vita e scrivere quello che, da propria autobiografia, divenne un vero esercizio di autoanalisi. Un travaglio attraverso il quale lo psichiatra di Zurigo riuscì a far riaffiorare gli intimi legami che univano le idee della maturità – esposte all’interno delle sue opere scientifiche – alle sue più torbide memorie: l’infanzia, i viaggi, le immagini sconvolgenti che ne segnarono le prime esperienze oniriche, la passione per la filosofia, la letteratura e le religioni, gli studi e i primi successi professionali; fino all’incontro con Sigmund Freud, la collaborazione tra i due, le incomprensioni e le rivalità. Convinto che l’essenza della propria vita fosse narrare “un’autorealizzazione dell’inconscio”, in queste pagine Jung racchiuse la sostanza spirituale del proprio insegnamento e della sua attività clinica, tracciando una meravigliosa geografia dell’animo umano.
Lettere
Carl Gustav Jung
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Magi Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 1338
"L'atteggiamento di C. G. Jung nei confronti delle proprie lettere era ambivalente. Lo gravavano di un lavoro supplementare, e la massa, talvolta impressionante, di posta quotidiana lo assillava; tuttavia sentiva, in misura sempre crescente, il bisogno di corrispondere con il resto del mondo su questioni scientifiche, di rettificare malintesi nell'interpretazione dei suoi pensieri o di indicare una via a chi gli chiedeva consiglio. Venne così accumulandosi, nel corso di decenni, una grande quantità di lettere. Esse rappresentano oggi un complemento e una sorta di commento alla sua opera. Fu l'aspetto scientifico delle lettere a favorire la decisione di Jung di accordare il permesso per la loro pubblicazione. In origine aveva respinto fermamente quest'idea, non volendo presentare al pubblico ciò che era nato come espressione spontanea e come comunicazione. Il carattere frammentario del contenuto e una certa estemporaneità della forma non corrispondevano, peraltro, al suo bisogno di accuratezza. Negli anni tardi, quando il piano di pubblicazione delle lettere era già fissato, di tanto in tanto osservava che quanto appena dettato era formulato non solo come comunicazione al destinatario, ma soprattutto per "le lettere"." (dalla prefazione della curatrice)