Libri di C. Esposto
Forme e generi nel Nuovo Testamento
Klaus Berger
Libro: Copertina rigida
editore: Paideia
anno edizione: 2016
pagine: 608
Negli ultimi decenni la ricerca classica su forme e generi dei testi letterari si è radicalmente rinnovata, e gli sviluppi che essa ha conosciuto hanno inciso profondamente anche sullo studio dei testi biblici sia dell'Antico sia del Nuovo Testamento. L'opera di Klaus Berger - tra gli artefici di questo rinnovamento - tira le fila delle nuove ricerche con riguardo al Nuovo Testamento, mostrando in concreto a che cosa conduca esaminare e articolare la formulazione di un testo al di là delle informazioni fornite dai significati lessicali e in associazione a situazioni d'uso tipiche. E qui sta la novità di questa grammatica degli scritti neotestamentari, il cui intento è appunto di illustrare come genere e forma siano componenti costitutive del testo nel suo complesso e nell'uso che gli è proprio, e quale ne sia la valenza teologica. Ricchissimi indici sia dei passi studiati sia delle situazioni e funzioni sociali tipiche dei singoli generi letterari propriamente neotestamentari consentono di muoversi nell'opera in tutta facilità.
Lettere di Giovanni
Hans-Josef Klauck
Libro: Copertina rigida
editore: Paideia
anno edizione: 2013
pagine: 544
L'importanza teologica delle lettere di Giovanni sta nelle riflessioni che vi sono articolate intorno al mistero dell'amore di Dio, soprattutto perché queste riflessioni non sono sospese in astratto. Proprio come l'evento Cristo nella sua vitalità è qualcosa di ben tangibile, altrettanto concreto deve mostrarsi l'amore divino nei rapporti di ogni giorno. In questo senso non è una forzatura né un azzardo vedere in questa teologia una componente fondamentale dell'incarnazione. E un aspetto non secondario delle lettere giovannee è di non cercare la salvezza nel chiuso di una solida struttura organizzativa, così che il loro tema dominante, il comandamento dell'amore, è anche incitamento ad avere ragione del mondo nel rifiuto di qualsiasi forma di sudditanza al mondo e al tempo stesso al di fuori dell'orto concluso di una cultura da ghetto e dello spazio circoscritto della comunità. Su queste linee si muove il commento di Hans-Josef Klauck, sulla base di un saldo inquadramento storico delle tre lettere e di un commento rigorosamente filologico e insieme teologico e di storia della ricezione.