Libri di Carlo Prosperi
Un'eredità di avorio e ambra
Edmund De Waal
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2011
pagine: 416
Un'elegante vetrina nella casa londinese di Edmund de Waal contiene 264 sculture giapponesi di avorio, o legno, non più grandi di una scatola di fiammiferi, raffiguranti divinità, personaggi di ogni tipo, animali, piante. La vetrina è aperta, e i bambini di de Waal possono estrarre i netsuke - così si chiamano i minuscoli oggetti - e giocarci. Come facevano, ha scoperto l'autore, i fi gli di Viktor e Emmy von Ephrussi, suoi bisnonni, nel boudoir della madre, in un fastoso palazzo viennese della Ringstrasse, un secolo fa. Prima che Hitler entrasse in trionfo a Vienna e avessero inizio le persecuzioni e i saccheggi nelle case degli ebrei. Ebrei di Odessa erano appunto gli Ephrussi, commercianti di cereali e poi banchieri, con ville e palazzi sparsi in tutta Europa. Quello di Vienna, dove i netsuke arrivano nel 1899 da Parigi - dono di nozze ai cugini di Charles Ephrussi, famoso collezionista, mecenate, storico dell'arte, amico di Renoir, Degas, Proust - conteneva tante e tali opere d'arte che i minuscoli oggetti sfuggirono all'attenzione dei razziatori nazisti. Come sopravvivranno alla guerra, e come finiranno a Tokyo, dove de Waal li vede per la prima volta a casa del prozio che glieli lascerà in eredità, sono solo due delle tante, emozionanti sorprese di questo libro. Affascinato dall'eleganza, dalla precisione, dalle straordinarie qualità tattili delle sculture, l'autore, famoso artista della ceramica, decide di ricostruire la storia dei loro passaggi da una città all'altra, da un palazzo all'altro, da una mano all'altra, ricostruendo così anche la storia romanzesca della sua famiglia e regalandoci un libro capace di restituire l'atmosfera di intere epoche, di sigillare intere vite dentro un racconto perfetto.
Un'eredità di avorio e ambra
Edmund De Waal
Libro: Libro rilegato
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2012
pagine: 450
Un'elegante vetrina nella casa londinese di Edmund de Waal contiene 264 sculture giapponesi di avorio, o legno, non più grandi di una scatola di fiammiferi, raffiguranti divinità, personaggi di ogni tipo, animali, piante. La vetrina è aperta, e i piccoli figli di de Waal possono estrarre i netsuke così si chiamano i minuscoli oggetti - e giocarci. Come facevano, ha scoperto l'autore, i piccoli figli di Viktor e Emmy von Ephrussi, suoi bisnonni, nel boudoir della madre, in un fastoso palazzo viennese della Ringstrasse, un secolo fa. Prima che Hitler entrasse in trionfo a Vienna e avessero inizio le persecuzioni e i saccheggi nelle case degli ebrei. Ebrei di Odessa erano appunto gli Ephrussi, commercianti di cereali e poi banchieri ricchi e famosi quanto i Rothschild, con ville e palazzi sparsi in tutta Europa. Quello di Vienna, dove i netsuke arrivano nel 1899 da Parigi - dono di nozze ai cugini di Charles Ephrussi, famoso collezionista, mecenate, storico dell'arte, amico di Renoir, Degas, Proust - conteneva tante e tali opere d'arte che i minuscoli oggetti sfuggirono all'attenzione dei razziatori nazisti. Affascinato dall'eleganza, dalla precisione, dalle straordinarie qualità tattili delle sculture, l'autore decide di ricostruire la storia dei loro passaggi da una città all'altra, da un palazzo all'altro, da una mano all'altra. Ricostruisce così anche la storia romanzesca della sua famiglia.
Notte americana
Marisha Pessl
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2015
pagine: 800
In una notte di ottobre, la giovane e bella Ashley Cordova viene trovata morta in un magazzino abbandonato di Lower Manhattan. Anche se il caso viene archiviato come suicidio, Scott McCrath, giornalista investigativo con anni di esperienza alle spalle, sospetta che ci sia molto di più dietro. Scavando nelle strane circostanze che segnano la vita e la morte di Ashley, McGrath finisce per scontrarsi con l'eredità del padre della ragazza: il leggendario regista di film horror di culto Stanislas Cordova, un uomo che non appare in pubblico da oltre trent'anni. E anche se in molti hanno scritto sugli oscuri, inquietanti film del regista, dell'uomo non si sa nulla, o quasi. Già in passato McGrath aveva cercato di far luce su questo personaggio, ottenendo però di distruggere solo il suo matrimonio e la sua carriera. Ma ora rischia di perdere molto di più. Così, guidato dalla vendetta, dalla curiosità, ma anche dalla sete di verità, McGrath viene risucchiato sempre più nel mondo ipnotico e misterioso di Stanislas Cordova.
La strada bianca. Storia di una passione
Edmund De Waal
Libro: Libro rilegato
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2016
pagine: 416
Una manciata di minuscole sculture giapponesi ha ispirato a Edmund de Waal "Un'eredità di avorio e ambra". E una manciata di candidi detriti raccolta sul monte Kao-Ling, in Cina, spinge l'autore a esclamare "Questo è il mio inizio". L'inizio di un viaggio sulle tracce dell'"oro bianco", per raccontare la storia della porcellana. Qui lo seguiamo da Jingdezhen a Venezia, a Versailles, a Dublino, a Dresda, fino alle colline della Cornovaglia e ai monti Appalachi del South Carolina, mentre racconta la storia di una vera e propria ossessione per "il bianco perfetto". Lungo la strada incontra i testimoni della creazione della porcellana: tutti quelli che da quel bianco sono stati ispirati, arricchiti o afflitti; e dei tanti che hanno avuto la vita, il corpo e la mente spezzati dall'affanno della ricerca. L'autore percorre un millennio per arrivare ad alcuni dei momenti più tragici della storia contemporanea. Eroi o vittime dell'invenzione e della produzione del prezioso materiale, i personaggi più disparati: dagli imperatori cinesi ai loro schiavi; dall'elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto II al piccolo alchimista da lui imprigionato perché produca quel materiale "semitraslucido e latteo, come i petali di un narciso"; dal farmacista quacchero che esplora le colline della Cornovaglia distratto solo dalla morte della giovane moglie; a Lenin e al suo intervento al Congresso dei lavoratori del vetro e della porcellana.
Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare
Susan Cain
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2017
pagine: 432
Il mondo è pieno di introversi: li vediamo, anche se non li sentiamo. A volte ci disturbano, con la loro reticenza. Altre volte ci affaticano, perché cedono sempre il passo a noi. Altre volte ancora li apprezziamo, perché sembrano innocui. Sono almeno un terzo delle persone che conosciamo: sono quelli che preferiscono ascoltare, invece che parlare; che preferiscono leggere invece che fare vita sociale; quelli che creano e inventano, ma che non ostentano la loro opinione. A molti di loro dobbiamo alcuni dei più grandi progressi dell'umanità: dalla teoria della gravità, all'invenzione del computer, da Harry Potter a Google. Ma come trovano spazio gli introversi in una società che sembra premiare solo le personalità estroverse, competitive ed egocentriche? Raccontando anni di esperienza come consulente e il suo passaggio da una timidezza riluttante a una timidezza orgogliosa, Susan Cain accende un riflettore sugli introversi che sono fra di noi, spiegandone la forza e il ruolo nella nostra società.
L'educazione sentimentale di AK-47
Amitava Kumar
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2019
pagine: 311
Il narratore di questo romanzo si chiama Kailash, è indiano e arriva dal Bihar a New York nel 1990, con una prestigiosa borsa di studio di dottorato. I primi amici che si fa storpiano subito il suo nome in Kalashnikov, e poi, per brevità, in AK-47. Kailash non sembra preoccupato da questa accoglienza, che pure contribuisce senza dubbio al senso di spaesamento di chi arriva da straniero in America. La sua preoccupazione, e il senso di straniamento, sono dovuti a un'altra scoperta. Nel Bihar, gli adolescenti e i giovani uomini possono parlare di sesso soltanto tra di loro, e gli amici di Kailash sono tutti vergini. Tranne uno, ovviamente tempestato di domande alle quali può rispondere soltanto a modo suo. La parola sesso è bandita dalla vita pubblica, non compare nelle strade, nei cartelli pubblicitari, nei giornali... Grande è dunque la sorpresa di Kailash quando si rende conto che a New York se ne può parlare, certo, e si possono anche sfiorare, accompagnare, interpellare, addirittura abbracciare le amiche. E che in TV compare regolarmente una signora di mezza età, piccolina, con un accento straniero «simile a quello di Henry Kissinger», la dottoressa Ruth, che parla di sesso, non solo liberamente, ma nei dettagli, dando a ciascuna «cosa» il suo nome scientifico. Da questa scoperta partono tutte le altre, tutte quelle necessarie per restare in un paese straniero senza sentirsi estraneo, cose difficili da individuare, studiare, capire. Non solo per star meglio, ma per evitare di sbagliare, di offendere la sensibilità altrui. AK-47 è uno studente, non ha grossi problemi di denaro o alloggio, di isolamento, deve soltanto imparare a interagire. Ma non rinnega la cultura di origine, e i suoi costumi. In parte romanzo, in parte memoir, la narrazione va avanti e indietro nel tempo e nello spazio alla ricerca di episodi, storici o privati o intimi, che aiutino a mettere in relazione l'India e l'America. Sospeso tra L'ultima favola russa di Francis Spufford, i libri di W. G. Sebald e Teju Cole, e l'umorismo di Peter Sellers in Hollywood Party, il lettore troverà in Kailash un personaggio in cui identificarsi nonostante le differenze, e con cui ridere di gusto.
Nella camera oscura
Susan Faludi
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2019
pagine: 520
“Nell’estate del 2004 sono partita alla scoperta di una persona della quale conoscevo ben poco: mio padre. Il progetto scaturiva da un risentimento, il risentimento di una figlia abbandonata, e la caccia aveva come obiettivo un furbacchione che si era sempre fatto beffa delle leggi, che con grande destrezza si era sottratto a un mucchio di cose: doveri, affetti, responsabilità, rimorsi. Stavo preparando un atto di accusa, raccoglievo elementi di prova in vista di un processo. Solo che a un certo punto la pubblica accusatrice è diventata una testimone.” Così ha inizio la straordinaria indagine di Susan Faludi sulla storia e l’identità di suo padre – e sull’idea stessa di identità nel mondo contemporaneo – a partire dalle dolorose vicende del suo passato famigliare: dopo molti anni di silenzio e di distanza – il padre è infatti residente in Ungheria da tempo – un giorno l’autrice scopre che l’uomo, ormai settantaseienne, ha affrontato un intervento di chirurgia per cambiare sesso. In che modo questo nuovo genitore, che sostiene di essere “una vera donna”, è legato al padre violento, silenzioso e irascibile che lei aveva conosciuto, il fotografo che aveva costruito un’intera carriera sulla falsificazione delle foto? Può questo inatteso presente cambiare il passato, addirittura redimerlo? In un viaggio nei recessi di un’infanzia e di una generazione, attraverso l’Ungheria e un labirintico mondo di storie oscure, Susan Faludi conduce una ricerca coraggiosa e dettagliata, cavalcando con inclemente ritmo narrativo su confini storici, politici, religiosi, di genere, per arrivare a porre la domanda di un uomo e di un’intera epoca: si può scegliere la propria identità o non c’è modo di sottrarvisi?
Passione sakura. La storia dei ciliegi ornamentali giapponesi e dell'uomo che li ha salvati
Naoko Abe
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2020
pagine: 432
La fioritura dei ciliegi ornamentali, celebrata ogni primavera con il rito dell'Hanami, è per i giapponesi un momento importantissimo, che coincide e accompagna l'inizio di nuovi cicli come l'anno scolastico o quello lavorativo. Una festa estremamente sentita e partecipata che, con l'incanto della sua bellezza, ha ormai conquistato il mondo intero. Ma quello che sembra l'esclusivo risultato di un fenomeno del tutto naturale, nasconde in realtà una storia straordinaria che vede come protagonista un eccentrico gentiluomo inglese, e raffinato botanico, Collingwood – detto «Cherry» – Ingram. È a lui, e alla sua grande passione per i fiori di ciliegio, i sakura, che si deve la sopravvivenza dei ciliegi giapponesi, la loro varietà e la capillare presenza nel paese. Naoko Abe ne ricostruisce la vicenda: i suoi viaggi in Giappone; il suo rendersi conto di come i ciliegi locali si stiano estinguendo lasciando posto a un'unica varietà clonata che s'impone nel paesaggio diventando il simbolo delle ambizioni espansionistiche imperiali, mentre altre varietà rare e spettacolari sono ormai del tutto scomparse; i suoi tentativi di spedire in Giappone varietà curiosamente ancora presenti nel suo giardino inglese. Passione sakura, nel tracciare la storia dei ciliegi ornamentali e dell'uomo che a loro ha dedicato la vita, ci rende partecipi della vita di questi fiori, da emblema dei fasti della corte imperiale, a simbolo della vita effimera dei sudditi nei giorni bui della seconda guerra mondiale, fino all'attuale fascinazione collettiva per un appuntamento iconico.
I fili della vita. Una storia del mondo attraverso la cruna dell’ago
Clare Hunter
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2020
pagine: 384
Con "I fili della vita", Clare Hunter ci consegna una riflessione inedita sull’importanza del ricamo, e più in generale del cucito, un’arte spesso considerata minore, ma con la peculiarità di essere stata molto diffusa e assolutamente trasversale, presente nell’educazione di tutte le donne di tutti i ceti sociali. Il ricamo, soltanto in apparenza uno strumento espressivo del tutto «candido», si è rivelato un linguaggio efficace per comunicare in mancanza di altri mezzi, per passare informazioni oltre la censura, per dare voce a ciò che le circostanze non permettevano di esprimere altrimenti. Con un excursus storico che copre tutto il millennio scorso, Clare Hunter ci accompagna dunque tra le storie di chi ha affidato ad ago e filo il proprio messaggio. A partire dall’arazzo di Bayeux − in apparenza una celebrazione dei conquistatori normanni, e in realtà pieno di lodi indirizzate allo sconfitto re Harold −, ai ricami della regina di Scozia Maria Stuart − dove lei è un topo e la rivale Elisabetta I un gatto rosso −, ai lavori di cucito considerati terapeutici e imposti come rieducazione alle carcerate inglesi dell’Ottocento, fino ai foulard e agli scialli delle madri di Plaza de Mayo, su cui era ricamato il nome del figlio desaparecido per riaffermarne l’identità negata dalle istituzioni, e allearpilleras, patchwork di denuncia del regime cileno. Clare Hunter ci rivela come il ricamo abbia evidenziato ingiustizie, celebrato tradizioni etniche e familiari, espresso gioie e dolori, raccontato massacri, epurazioni e fughe disperate, rese dei conti dopo un colpo di Stato, proteste per sparizioni o incarcerazioni. È una cronaca di memorie narrate attraverso le storie di uomini e donne che, nei secoli e attraverso i continenti, hanno usato il linguaggio del ricamo per far sentire la loro voce, anche nelle più avverse delle circostanze.
Il cubo e io. Storia del rompicapo che ha incantato il mondo e del suo inventore
Erno Rubik
Libro: Libro rilegato
editore: UTET
anno edizione: 2020
pagine: 195
«I rompicapi non rappresentano un semplice divertimento o strumenti per ammazzare il tempo. Per noi, come per i nostri antenati, contribuiscono a indicare la strada verso il potenziale creativo che abbiamo dentro.» Tutti, prima o poi, hanno avuto fra le mani la creazione del signor Rubik, quel Cubo che, con il suo meccanismo semplice e diabolico, ha stimolato (e frustrato) l’acume e la creatività di intere generazioni. Ma il Cubo non è solo il rompicapo più famoso al mondo: nella sua forma essenziale, nei colori iconici che, allineati, segnano una conquista del pensiero logico, è distillata la curiosità e l’intelligenza del suo creatore. Perché dietro il Cubo c’è Ernő, prima brillante studente del Politecnico di Budapest, poi designer amante dei giocattoli, infine fondatore di un impero simbolico ed economico. In un racconto che non segue tanto la cronologia, quanto la struttura prismatica e sfaccettata della sua mente, Rubik ci accompagna nelle sue memorie: l’Ungheria del Dopoguerra, le vicende familiari, i rompicapi con cui è cresciuto, gli oggetti della sua giovinezza che lo hanno inspirato. E poi, inaspettato, il successo: milioni di giocattoli venduti ovunque, che hanno trasformato una piccola invenzione in un simbolo riconosciuto in tutto il globo. Non è solo il racconto di una parabola eccezionale, ma è anche un’occasione per sbirciare nella mente di un genio, scoprendo le misteriose mappe mentali che gli hanno permesso di combinare estetica e logica, divertimento e matematica, ricerca pura e design artigianale in un unico oggetto, un oggetto che tuttora strega e incanta milioni di persone. Perché una cosa è certa: ancora oggi ordinare il Cubo di Rubik significa incastrare i propri pensieri, cambiare di posto alle proprie certezze, mettere a posto i tasselli del proprio cosmo. Con e-book scaricabile fino al 31/12/2020.
Storia di Shuggie Bain
Douglas Stuart
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 528
È il 1981: Glasgow, un tempo fiorente città mineraria, sta morendo sotto i colpi del thatcherismo e i suoi abitanti lottano per sopravvivere. Agnes Bain si aspettava di più dalla vita, ha sempre sognato e desiderato una casa tutta sua e un'esistenza che non fosse precaria. Lei, che un tempo è stata bellissima, è ormai una donna delusa avvolta in una pelliccia di visone spelacchiata. Quando il marito, tassista e donnaiolo impenitente, la abbandona, si ritrova con i suoi tre figli in balia di una città devastata dalla crisi economica. Mentre la donna si rifugia sempre più spesso nell'alcol, i figli fanno del loro meglio per prendersene cura, ma a uno a uno sono costretti ad abbandonarla, per riuscire quantomeno a salvare se stessi. A non perdere la speranza rimane solo Shuggie, il figlio minore, da sempre protettore e vittima di Agnes, che si muove circospetto in mezzo ai deliri etilici della madre. Ma anche Shuggie ha i suoi problemi: nonostante si sforzi di essere come gli altri, lui è diverso: ben educato, esigente, pignolo e un po' snob, è una creatura completamente fuori luogo nello squallore disperato della Glasgow di quegli anni, uno strano bambino che parla come un principe. I figli dei minatori lo prendono di mira perché gay, gli adulti lo rimproverano e ne sono infastiditi, e lui finisce per convincersi che se farà del suo meglio per essere "normale" potrà aiutare Agnes a fuggire da questa città senza più speranza. Shuggie e Agnes si ritrovano entrambi messi ai margini: lei ostracizzata dalle altre donne e usata dagli uomini, lui vittima del bullismo e del machismo. Ma la storia al centro del romanzo, oltre a essere il ritratto indimenticabile di una città, di una famiglia e di una donna in difficoltà, è soprattutto una struggente, straordinaria storia d'amore, di quel sentimento fortissimo che solo un figlio può nutrire.
Le torri di vetro
Natasha Pulley
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2018
pagine: 448
Cornovaglia, 1859. Merrick Tremayne, trent’anni, menomato da un incidente capitatogli durante uno dei suoi viaggi da contrabbandiere di oppio per la Compagnia delle Indie Orientali, sta per abbandonare la decrepita dimora di famiglia. L’amico Sir Clements Markham, gioviale esploratore e geografo (veramente esistito, responsabile della spedizione di Scott al Polo Sud), lo incoraggia a intraprendere una nuova missione in Perù, per trafugare fino in Inghilterra i preziosissimi germogli di cinchona, dalla corteccia ricca di chinino, ricercatissimo come antimalarico. Merrick, sfidando il dolore e la fatica, attraversa l’oceano e si arrampica sugli altopiani peruviani scegliendo come guida Raphael, un uomo equivoco e affascinante che si è appena risvegliato da decenni di sonno; insieme partono alla volta di New Bethlehem, il villaggio dove ancora esistono tracce del passaggio di suo padre e di suo nonno. Tra foreste impenetrabili e lande desolate, anatre che esplodono in volo, tempeste di neve, sabbie mobili, lampade alimentate da polline luminescente, Merrick si ritrova infine tra le torri di ossidiana del villaggio. Una riga di sale tracciata per terra separa il luogo dalla foresta: chi la varca finisce ucciso da un’entità misteriosa...

