Libri di G. Girimonti Greco
I diabolici
Pierre Boileau, Thomas Narcejac
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 173
"Una sorta di interminabile attacco di cuore": così è stato definito "I diabolici," che - unanimemente considerato un classico della letteratura noir - non ha perso un grammo del suo torbido fascino: come dimostrano i commenti dei giovani blogger francesi, i quali scoprono stupefatti quanto l'attuale letteratura psicologica francese "à suspense" debba a un libro che ai loro occhi appare "di un'incredibile modernità", dotato di "un intrigo perfetto" e di "una tensione che fino all'ultimo non ti dà un attimo di tregua". Come nei migliori romanzi di Simenon, quello che conta qui è la progressiva perdita, da parte del protagonista, della percezione della realtà, il suo sprofondare sempre più allucinato in una vertigine di angoscia e di terrore in cui i deliri si accavallano ai ricordi d'infanzia e a un lacerante senso di impotenza. Nei "Diabolici" compaiono per la prima volta alcuni dei marchi di fabbrica della sterminata produzione di Boileau e Narcejac: lo schema triangolare, l'ambientazione provinciale e piccoloborghese, il motivo del colpevole tormentato dal rimorso e dalla paura, la contiguità fra innocenza e colpa; e soprattutto l'inversione dei ruoli: in un'autentica spirale di orrore, l'assassino si trasforma in una vittima braccata da "colei che non c'è più" - la donna che sa di aver ucciso.
Il barone sanguinario
Vladimir Pozner
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2012
pagine: 320
Quando accetta la proposta di Blaise Cendrars di scrivere un libro per la sua collana di biografie di avventurieri, e sceglie - in modo apparentemente incongruo per un comunista militante - di occuparsi del barone von Ungern-Sternberg, Vladimir Pozner non immagina certo che questa volta non gli basterà consultare (come aveva fatto per Tolstoj è morto) una mole immensa di documenti, ma che gli toccherà condurre un'ardua inchiesta, nel corso della quale imboccherà, per poi abbandonarle, una quantità di false piste e si imbatterà in testimoni più o meno inattendibili: dall'ex colonnello di Ungern ridotto a fare il tassista alla coppia di decrepiti aristocratici parigini che hanno conosciuto il barone in fasce (e che di quel paffuto bebé gli manderanno una foto), sino a "fratello Vahindra", il sedicente monaco buddhista che spaccia per il figlio segreto dello stesso Ungern il pallido adolescente dai tratti asiatici con il quale vive in una squallida mansarda... A poco a poco, però, il narratore riesce ad afferrare il suo eroe, e ce ne svela gli aspetti più inquietanti e contraddittori (nonché ambiguamente seducenti): solitario, taciturno, imprevedibile, irascibile, sadico, paranoide, ferocemente antisemita, superstizioso, misogino, frugale, idealista, marziale, il barone Ungern ha tendenze mistiche, si considera erede di Gengis Khan e si crede investito di una missione provvidenziale - quella di riconquistare l'Occidente partendo dal cuore della Mongolia.
Un'estate con Montaigne
Antoine Compagnon
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 136
Quando, nel 2012, il direttore di un'emittente radiofonica propone ad Antoine Compagnon di parlare dei "Saggi" di Montaigne in una lunga serie di trasmissioni quotidiane della durata di pochi minuti, all'illustre professore del Collège de France l'idea appare subito quanto meno stravagante. Il periodo di programmazione (dall'inizio di luglio alla fine di agosto) e l'orario (intorno a mezzogiorno) sembrano decisamente più adatti ai bagni di mare che non all'ascolto di lezioni su un grande classico della letteratura e del pensiero. La sfida è così arrischiata, e allettante, che Compagnon non osa tirarsi indietro. E il risultato è clamoroso: le trasmissioni ottengono ascolti sbalorditivi, il libro che ne raccoglie i testi, pubblicato un anno più tardi, risulta tra i più venduti della stagione, e i corsi di Compagnon al Collège de France registrano un'affluenza inusitata. Ma tanto successo ci apparirà tutt'altro che sorprendente non appena ci inoltreremo nelle pagine di questo incantevole vademecum, dove Compagnon, coniugando leggerezza e profondità, attraverso il commento a quaranta brevi passi dei "Saggi" ci condurrà all'interno di un'opera senza tempo come i temi di cui discorre, le cose della vita: dall'amore all'amicizia, dalla morte alla vanità, dalla bellezza alla malattia.
La grande Beune
Pierre Michon
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2020
pagine: 76
Quando una sera di settembre arriva in uno sperduto borgo della Dordogna non lontano da Lascaux - mentre torbide piogge sferzano le finestre e la Gran de Beune scorre melmosa giù, alla base della falesia -, il narratore, giovane maestro fresco di nomina, subito sa di aver varcato una misteriosa linea di demarcazione, e che per lui è iniziato un viaggio nel tempo, in «un passato indefinito» che suscita «un vago terrore». Glielo suggeriscono i pescatori e cacciatori che paiono usciti da antichi fabliaux, Hélène, la locandiera, «vecchia e massiccia come la Sibilla Cumana, come lei pensosa», e Yvonne, la tabaccaia, alta e bianca - «puro latte» -, abbondante e florida come le uri, corvina ma con gli occhi chiarissimi, che suscita in lui un lancinante, selvaggio desiderio. Il maestro la spia quando, regale come sempre, i tacchi alti che infilzano le foglie cadute, attraversa prati e boschi per raggiungere il suo amante, sogna di possederla, di sventrarla, tanto lussuria e ferocia primitiva si rivelano d'improvviso intimamente legate. Non a caso il sopraggiungere di Yvonne può essere annunciato da un corteo di bambini incappucciati che inalberano nel gelo della campagna il trofeo di una volpe morta e vi danzano intorno, e seguito da oscene visioni. Perché se Yvonne è il desiderio stesso in tutta la sua immane potenza, la sessualità come cerimoniale sciamanico e sacra trance, il borgo di Calstenau è il viscerame del mondo, l'incisione rupestre capace di riportarci ad antiche cosmogonie, all'animalità, al primitivo - all'immemorabile origine di tutto.
La biblioteca di Gould. Una collezione molto particolare
Bernard Quiriny
Libro: Copertina morbida
editore: L'orma
anno edizione: 2018
pagine: 195
Improvvise resurrezioni di massa, macchine da scrivere programmate per produrre capolavori senza tempo, città assurdamente votate al silenzio, amanti che dopo ogni incontro sessuale si ritrovano nel corpo del partner. Queste e altre storie irresistibili attendono il lettore nei meandri della biblioteca di Pierre Gould, narratore acuto e perfido, regista occulto di questo sorprendente campionario di raffinate fantasie. I racconti de "La biblioteca di Gould" compongono una collezione molto particolare di tradizioni improbabili, di piccole manie eccentriche, di distorsioni in grado di mutare radicalmente lo sguardo sulla realtà in cui viviamo, ma soprattutto di libri, impensabili, fatali, esilaranti.
Gli Undici
Pierre Michon
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 134
In una gelida notte del mese di nevoso dell'anno II, ossia intorno al 5 gennaio del 1794, un drappello di sanculotti preleva Françoiis-Élie Corentin per condurlo alla chiesa di Saint-Nicolas-des-Champs. Già allievo di Tiepolo e ora impegnato nell'atelier di David, Corentin è un vecchio maestro la cui notorietà non si è mai trasformata in gloria. Il compito che nell'atmosfera sordida e caravaggesca della sacrestia gli viene assegnato da eminenti capi della rivoluzione parigina è non meno arduo che stupefacente: in cambio di un compenso regale ma nella più assoluta segretezza e in tempi strettissimi, dovrà ritrarre i membri del Comitato di salute pubblica, gli Undici. Detentori di un potere assoluto e fantasma, i tirannicidi incarnano ormai il più plumbeo ritorno del tiranno globale che si spaccia per popolo e sono lacerati da feroci rivalità. Corentin dovrà dare a Robespierre e ai suoi il massimo rilievo: sarà una mendace assemblea di eroi-fratelli, un'ultima cena truccata. La carneficina del Grande Terrore è alle porte. Corentin non arretra: e dipinge il suo capolavoro, il quadro perfetto che farà di lui una leggenda. Un quadro che attrae come un magnete e sgomenta, perché gli Undici sono la Storia in atto, «creature di terrore e d'impeto», mostri, dèi e uomini, figure spaventose che ancor oggi, dalle pareti del Louvre, si avventano su di noi, i dannati. Un quadro che non esiste, come non è mai esistito François-Élie Corentin, il suo autore, ma che mancava, e a cui solo Michon, con la fastosa potenza della sua parola, poteva dar vita.
Il bagno di Diana
Pierre Klossowski
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 120
Il mito di Diana e Atteone ha avuto sempre qualcosa di decisivo da dire agli uomini, e nelle sue numerose versioni - così come nelle rappresentazioni pittoriche, da Tiziano a Rembrandt - ha sedotto le più grandi menti del pensiero e della letteratura occidentali. In questo libro, a metà tra il saggio e la favola, tra l'excursus erudito e la «meditazione occasionale», Pierre Klossowski, mitografo eterodosso, racconta e decifra sapientemente ogni dettaglio della storia, scomponendo il quadro in una rete dilelementi simbolici. «Diana al bagno» appare così come un'epifania paradossale del divino: una teofania che si realizza attraverso una visione sacrilega eppure necessaria. Ma è anche una caccia tragica, dionisiaca. Diana si materializza tramite lo sguardo di Atteone, che la fa, letteralmente, consistere; e Atteone abbraccia il proprio destino di intermediario sacrificale tra l'umano e il divino accettando ogni prevedibile conseguenza: l'estasi, il delirio, 1' autodistruzione, giacché si annulla, attraverso la metamorfosi in cervo, nella divinità che ha sorpreso senza veli.
Nietzsche, il politeismo e la parodia
Pierre Klossowski
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2019
pagine: 96
Nella sterminata serie di esegeti di Nietzsche che si sono susseguiti, Klossowski ha qualcosa di unico: per l'irriducibile libertà, per la capacità rabdomantica con cui si inoltra negli ingannevoli meandri degli scritti di Nietzsche. Qui con gesto risoluto sgombera subito il campo da banalizzanti interpretazioni tanto diffuse quanto fuorvianti - come quella «erronea del "superuomo" deliberatamente separata dal suo corollario della dottrina dell'eterno ritorno» -, perché occorre innanzitutto «liberare l'esperienza che porta il nome di Nietzsche sia dal suo contesto storico sia dalle malversazioni di cui è stata fatalmente oggetto presso la posterità», l'inevitabile prezzo che doveva pagare «un'anima condotta all'incandescenza». E incandescenti sono anche queste pagine di Klossowski, in una lettura di Nietzsche dove s'intrecciano il recupero della dimensione mitica, il legame di reversibilità tra verità e finzione, la tensione tra il poeta, il filosofo e il profeta. Una lettura contrassegnata dalla complicità e dalla piena identificazione con un aforisma della Gaia scienza: «Noi senza patria siamo per razza e provenienza troppo multiformi e ibridi» - vale a dire, precisa Klossowski, «troppo legati a tutto ciò che da sempre è stato vissuto e provato in diversi luoghi; insomma troppo ricchi e quindi troppo liberi per poter rinunciare a questa ricchezza e a questa libertà in favore di un'appartenenza concretamente determinata dal tempo e dallo spazio».
Sigma
Julia Deck
Libro: Copertina morbida
editore: Prehistorica Editore
anno edizione: 2022
pagine: 224
Sigma è un'organizzazione segreta, il cui scopo è quello di controllare e neutralizzare le opere d'arte giudicate sovversive. Dispiegherà tutti i suoi agenti sotto copertura e userà ogni mezzo per mettere le mani sul quadro del pittore Konrad Kessler, forse troppo frettolosamente ritenuto distrutto.
Albertine travestita
Catherine Axelrad
Libro: Libro in brossura
editore: Portaparole
anno edizione: 2007
pagine: 96
Io e Proust
Michaël Uras
Libro: Copertina morbida
editore: Voland
anno edizione: 2014
pagine: 176
Dopo aver letto "Alla ricerca del tempo perduto", l'adolescente Jacques Bartel ne è a tal punto affascinato da instaurare un rapporto ossessivo con Marcel Proust. Nel corso degli anni l'ossessione si acuisce fino a diventare malsana. Proust entra prepotentemente nella vita del protagonista, trasformandolo in una sorta di paria, incapace, peraltro, di avere un rapporto stabile con una donna. Jacques finirà col rendersi conto che l'autore della "Recherche" è in realtà il responsabile di ogni suo fallimento. Decide così di sbarazzarsene, ma il compito si rivelerà tutt'altro che semplice...
Le luci di Pointe-Noire
Alain Mabanckou
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2014
pagine: 246
Giugno 2012. Dopo ventitré anni Alain Mabanckou torna nella sua Pointe-Noire. Invitato dall'Institut français per un ciclo di conferenze, alloggia in un appartamento per artisti e scrittori dove, appeso alla parete del salotto, c'è un quadro che ritrae una donna dallo sguardo triste. Durante il soggiorno, oltre agli impegni ufficiali, si dedica alla scrittura del suo libro di ricordi, ma è bloccato, ha un nodo in gola. Sa di essere tornato nella città natale non solo per motivi di lavoro, ma soprattutto per riappropriarsi del passato, per riportare alla luce un'infanzia smarrita nel groviglio della memoria, per salutare i membri della sua numerosa famiglia, orfana di mamma Pauline e papà Roger, e per rivedere i luoghi cari - la casetta di legno "reggia" della madre, il cinema Rex "garanzia del sogno", il liceo archivio di episodi dell'adolescenza. Ma Pointe-Noire non è più la stessa: la casetta è cadente, rovinata dal tempo, il cinema è diventato una chiesa pentecostale, il liceo ha un altro nome e gli appare come un labirinto. Perdipiù tra i familiari ci sono dissapori, e sembrano interessati solo ai suoi soldi. Alain è scosso, disorientato, ma nel mostrare a un amico una foto che si è fatto scattare con i nipoti si rende conto che quei bambini sono liberi e felici, come in fondo lo era lui da piccolo, e non baratterebbero la loro infanzia con niente al mondo. E al momento di ripartire la donna del quadro lo saluterà con un sorriso e avrà i lineamenti della sua amata mamma.

