Libri di J. M. Colucci
Atlantico
Simon Winchester
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2013
pagine: 484
Per secoli l'uomo si è rifiutato di affrontare il mare grigio, roboante e tempestoso che si estendeva al di là delle Colonne d'Ercole, abitato da mostri terrificanti come le Gorgoni e i Giganti Centimani o da razze bizzarre come i Cimmeri, gli Etiopi e i Pigmei; solo i Fenici, avidi e temerari, osarono sfidare quelle acque alla ricerca di un mollusco da cui estrarre il colore più ambito dalle élite di potere dell'età classica. Oggi l'Atlantico, nella percezione di molti, non è altro che un piccolo inconveniente, che dura giusto il tempo di un paio di film proiettati durante un volo intercontinentale. Fra questi due estremi sono intercorsi duemilacinquecento anni di esplorazioni, guerre, commerci e disastri, attraverso i quali l'oceano ha plasmato le ambizioni e la condotta di marinai, scienziati, mercanti e soldati, venendo visto, a seconda delle circostanze e della sorte, come un alleato o un nemico, una risorsa o un pericolo. Simon Winchester racconta l'ultra millenaria relazione fra l'Atlantico e gli esseri umani - predatori vichinghi e monaci irlandesi, cacciatori di balene e mercanti di schiavi, posatori di cavi e pirati -, mescolando storia e aneddoto, geografia e ricordi personali, scienza e affabulazione. Il risultato è un'epopea del "mare interno della civiltà occidentale" maestosa, sorprendente, burrascosa, cangiante - quasi quanto l'oceano stesso.
Gli anni del terrore
Lawrence Wright
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2017
pagine: 464
Per molti anni, la guerra al terrorismo islamico è stata la caccia a un fantasma che aveva il volto e il nome di Osama bin Laden. Poi un giorno, all'improvviso, quel fantasma è stato ucciso, e il suo corpo scaraventato nell'Oceano Indiano. Ma mentre dagli abissi quel volto e quel nome continuavano a perseguitarci, nelle nostre città, nelle nostre strade, i fantasmi sono diventati legioni: colpiscono e, che vengano o no identificati, subito tornano nel nulla da cui sono emersi. Pochissimi li hanno incontrati da vicino. Wright ha messo insieme i dieci ampi reportage che compongono questo libro. Sono dieci indagìni su storie e personaggi - i piani a lungo termine di al-Qaeda, i metodi con cui due agenti dell'FBi tentano di ostacolarli, le prime esecuzioni in diretta web dell'ISIS. Ma sono altrettante dimostrazioni di come la mente del reporter investigativo cerchi i sintomi di una malattia dove meno si penserebbe di trovarli.
Breve e tragica vita di Robert Peace
Jeff Hobbs
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2015
pagine: 464
Cosa rende diverso da molti altri, nell'immaginario letterario occidentale, l'omicidio di una famiglia di proprietari terrieri di Holcomb, i Clutter, in Kansas? Cosa rende Richard Hickock e Perry Edward Smith diversi da centinaia di altri assassini? È la voce di Truman Capote a trasformare un fatto di cronaca nera in uno dei momenti letterari più alti del secolo passato. Questo è ciò che fa Jeff Hobbs con Robert Peace: cronaca che diventa letteratura, storia che si fa capolavoro. Robert Peace nasce in un ghetto di Newark noto come Illtown, "Città Malata". Sua madre, nubile, lavora tutto il giorno spaccandosi la schiena; suo padre, carismatico e intemperante, finisce condannato per duplice omicidio. Rob è brillante, determinato, unico. "La parola era il talento di Rob", gli basta parlare per risolvere i problemi, ma ha anche un'altra dote, "l'innata capacità di attirare il risentimento". Al college, dove si specializza in biofisica molecolare e biochimica, rimane perennemente in bilico tra le aule accademiche e la strada, senza mai rivelarsi completamente e chi appartiene a quei luoghi contrapposti conosce soltanto una parte di Rob. Dopo la laurea a Yale, ritorna nella città natale per insegnare nella stessa scuola cattolica che ha frequentato da ragazzo. Scivola nel traffico di droga, e il mondo lo colpisce con tutta la sua irrimediabile brutalità. Qual è il senso della tragedia di un uomo? Perché l'esperienza di Rob non può essere incasellata in semplici schemi sociologici?