Libri di J. Miu (cur.)

"Sotto le branche verdi" è la citazione dantesca di una epica battaglia avvenuta verso la fine del milleduecento in Romagna tra un esercito di francesi e guelfi inviato dal Papa per sottomettere gli ultimi ghibellini rimasti a Forlì dopo la morte di Federico II. Costoro contro ogni previsione massacrarono in un memorabile scontro cittadino i francesi che li stavano assediando da oltre un anno e alla fine li seppellirono sotto un monumento funebre nella loro piazza maggiore e vi piantarono sopra un altare e le loro insegne a ricordo delle generazioni future.

Caro lettore, sicuramente hai qualcosa da dire e /o da aggiungere a quanto leggerai, per cui ad ogni pagina troverai anche un foglio per esternare le tue riflessioni e partecipare ad una vera Agorà delle idee, dove tutto confluisce e tutto nasce. Esattamente come fa la natura. In un pezzo di terra incolto arrivano migliaia di semi sospinti dal vento e alcuni di essi germogliano e nasce nuova vita. Quel senso di vita che abbiamo perso, avendo ucciso la filosofia e il desiderio di incontrarsi in piazza. La piazza, essendo visitata da tutti è il crogiolo della vita. Una vita che può nascere solo dal basso e non nella programmazione e nello sfruttamento di ogni essere vivente. L'avvento della globalizzazione sta uccidendo tutto. La globalizzazione non l'hanno inventata e voluta i popoli, ma i centri di potere, che vogliono industrializzare e asservire tutto ai loro fini puramente economici. Poiché ciò è contro l'uomo e la natura, è giusto ribellarsi ed è sufficiente che ognuno, cioè sei miliardi di abitanti di questo meraviglioso pianeta, dicano NO dentro il loro cuore e agiscano diconseguenza. Sarà una battaglia epica, ma ne vale la pena.

Questo book vuole rendere facilmente comprensibili tutti gli aspetti che ruotano attorno al dolore da parto ed al suo trattamento, con l'ambizione di rispondere, in modo semplice ed esaustivo, alle domande delle future mamme sulla possibilità di partorire "senza dolore". Gli approfondimenti di carattere tecnico sono stati inseriti con la finalità di consentire una autentica comprensione dell'argomento, che vada oltre gli approcci generici, tipici della letteratura prettamente divulgativa, che nulla fa poi realmente comprendere. Il dolore da parto è sempre stato considerato, fin dai tempi più remoti, come una punizione divina inflitta all'essere umano. Il concetto che il dolore, legato al partorire, fosse "giusta punizione divina", ha pesantemente condizionato il pensiero occidentale e la vita delle donne. Molti sono ancora oggi i retaggi culturali legati a questa concezione. L'era della moderna analgesia ostetrica risale al 1847 e la necessità di trattare efficacemente il dolore da parto trova oggi concordi tutti gli esperti del settore.

In "mani in alto" seguiamo il percorso di "fatica e sudore" che l'autore sta elaborando attraverso uno stile narrativo, contaminato dalle brutalità della diretta esperienza sul campo che ci svela, pagina dopo pagina, come un'intensa attività di esame critico del proprio vissuto e d'impegno, possa generare un "nuovo uomo" che rinnega infine la scorciatoia delle armi seppellendole nei gorghi dell'oblio per poi rinascere con l'amore e il rispetto di se. L'autore con le "mani in alto" evidenzia non segno di resa del proprio ego ma di vittoria.

Un gruppo di persone, legate da vincoli di vario genere, attraverso amori, gioie, delusioni e altri avvenimenti prenderà coscienza di sé in un intreccio quasi karmico fra scelte di vita prese o subite. Un'analisi divertente e ottimista, seppur piena di spunti di riflessione psicologica, sulle relazioni umane, in particolare sulle coppie gay e sulla loro vita sociale.

L.estate che sta arrivando segnerà per sempre la vita di Giuliano. La consapevolezza nel prendere atto di essere diverso all'interno di una piccola realtà retrograda di paese, sentimenti contrastanti, incontri con figure chiave nel suo percorso di vita, il dramma della perdita degli affetti di sempre. Un romanzo sentito e profondo che ricalca il pur sempre attuale argomento dell'omofobia.

"Babylon" è una storia di fantasia che racconta la natura umana con tutte le sue sfaccettature, attraverso la vita dei suoi personaggi, in un crescendo di amori proibiti e di passioni illecite, di fragilità interiori sorrette dall'amicizia e dalla solidarietà, a cui si contrappongono, con determinazione, narcisismo, superficialità, sete di vendetta e puro opportunismo. I protagonisti, inconsapevolmente, creano la situazione ideale perché il Diavolo s'inserisca nei loro rapporti. Approfittando delle umane debolezze, della paura della solitudine dei protagonisti e della fuga dalla realtà di qualcuno, il demone riesce a insinuarsi, in modo subdolo, nella vita dei personaggi, seminando tutto il male possibile, fino alla conferma di quanto già previsto fatalmente anni prima.

Un uomo e una donna. Un uomo e il suo strumento musicale. Uno strumento e un capolavoro della musica di Mozart. Due uomini e l'amicizia. La musica classica del passato e quella contemporanea. Gli ingredienti che compongono la materia di questo libro.

Per chi scrive: non ci si dovrebbe accontentare di spiegazioni accademiche o di teorie legate a fenomeni d'ingegneria intellettuale, ma si dovrebbe entrare nel merito delle questioni essenziali e far ruotare intorno ad esse l'intero corpus speculativo e comportamentale, tenendo presente che le due cose, speculazione e comportamento, dovrebbero essere inscindibili. Da qui il tentativo di analisi delle cose umane, seppure con la convinzione che sia ancora impossibile giungere ad una sintesi davvero esauriente. L'importante è battersi perché ci si induca aprocedere in maniera coerente e giusta, ammesso ne esista veramente una della seconda specie.

Una raccolta di storie brevi, da leggere in un attimo, da sorseggiare come un buon bicchiere di vino. Storie per fermarsi un attimo a pensare, senza titolo, a volte surreali, a volte talmente reali che sembra di averle già viste o vissute. Storie per tutti. Forse a volte banali quanto basta per non essere impegnative. Storie per semplici insegnamenti o per piccole verità. Racconti spesso senza fine, o con una fine tutta da inventare. Storie a cui dare un significato, magari diverso da quello che ha originato il racconto. Piccole emozioni che cambiano, alternando un sorriso ad una tristezza. Così come è la vita. Così come la potrebbe raccontare "il cantastorie".