Libri di L. Bernardini (cur.)
La mia testimonianza davanti al mondo
Jan Karski
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2013
pagine: 513
"Non le darò istruzioni né le farò raccomandazioni... Dovrà soltanto riferire obiettivamente quello che ha visto, raccontare quello che ha vissuto in prima persona e ripetere ciò che in Polonia le è stato ordinato di dire su coloro che vivono là e negli altri paesi occupati d'Europa": con questo viatico il premier Sikorski mandò Jan Karski a informare gli Alleati di ciò che stava accadendo agli ebrei nel suo paese e di come i polacchi non avessero mai smesso di lottare. Unitosi alla Resistenza nel 1939, il giovane ufficiale della riserva era stato incaricato di tenere i collegamenti fra lo Stato segreto polacco, e gli organi ufficiali del governo in esilio a Londra. Oltre a svolgere temerarie, Karski aveva compiuto un'impresa inaudita: era riuscito a infiltrarsi nel ghetto di Varsavia e nel campo di transito di Belzec e, fatto ancora più inaudito, a uscirne indenne, deciso a denunciare al mondo le atrocità commesse dai nazisti. Porterà in effetti la sua testimonianza diretta ai grandi della terra, incluso il presidente Roosevelt, ma per motivi politico-strategici il suo appello non verrà raccolto né avrà seguito: non gli resterà, nel 1944, che affidarlo a questo libro. Dimenticato nel dopoguerra in ragione dei nuovi assetti politici mondiali, Karski sarà riscoperto e intervistato dal regista Claude Lanzmann per il celeberrimo "Shoah" (1985), che darà l'avvio alla seconda fase della sua missione: ricordare l'indifferenza degli Alleati di fronte al consumarsi del genocidio.
Calchi di intagli e cammei dalla collezione Paoletti all'Istituto d'arte di Firenze
Libro
editore: Polistampa
anno edizione: 2016
pagine: 168
Anna Maria Bartolini
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2015
pagine: 80
Catalogo della mostra retrospettiva ospitata a Firenze nella Galleria Pio Fedi, la pubblicazione riproduce una cinquantina tra dipinti e disegni realizzati dalla pittrice fiorentina a partire dagli anni Sessanta. "La pittura di Anna Maria Bartolini", scrive Francesco Milanesi, "si colloca nell'ampio alveo dell'espressionismo figurativo del Novecento e ha posto la figura umana al centro di una rappresentazione che, in quanto tale, diviene strumento in grado di disvelare e restituire quindi a chi guarda, la maschera umana ignuda nel rito sociale e negli atteggiamenti del vivere". Testi di Francesco Milanesi, Luisella Bernardini, Giovanna Ceccatelli, Mario Graziano Parri.
Anna Maria Bartolini. Il segno, il colore. Grafica e pittura
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 2011
pagine: 64
È il catalogo della mostra dedicata alle opere di Anna Maria Bartolini organizzata dall'Archivio di Stato di Firenze dal 23 ottobre al 30 novembre 2010. Non soltanto istituto di conservazione e di studio sugli archivi, l'Archivio conferma con questa mostra anche la sua vocazione di sede espositiva che privilegia le opere di artisti contemporanei - come chiariscono i testi introduttivi di Carla Zarrilli e Rosalia Manno Tolu - ponendosi sempre più vicino alla città Firenze. E Anna Maria Bartolini qui è nata e ha trascorso la sua vita. Al lavoro di insegnante ha affiancato l'attività artistica, realizzando, a fianco della produzione poetica, anche opere grafiche e pittoriche. I lavori dell'artista, popolati da inquietanti maschere e burattini, spaventapasseri e animali fantastici che dialogano con esseri umani sono accompagnati da testi critici di Maria Luisa Adversi Selvi, Luisella Bernardini, Giovanna Ceccatelli, Sergio Givone, Paolo Manetti, Francesco Milanesi, Mario Graziano Parri, Ernesta Pellegrini, Sergio Salvi.