Libri di Luciana Baldaccini
Rêverie e interpretazione
Thomas H. Ogden
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1999
pagine: 160
Ogni capitolo di questo libro di Ogden si stringe attorno alla definizione di una 'categoria' del lavoro terapeutico, rinnovandola profondamente: l'approccio tecnico all'interpretazione del sogno, il bisogno di privatezza sia del paziente sia dell'analista, il ruolo del linguaggio, l'uso del divano; e poi la comprensione e l'uso della rêverie, che include sogni a occhi aperti, fantasie sessuali, sensazioni corporee, e che diventa una 'bussola emotiva' per trovare e mantenere la rotta nell'analisi.
Il guaritore ferito. Terapeuti che fanno del sesso con i loro pazienti
Herbert S. Strean
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1996
pagine: 180
La novità di questo libro è il tentativo di leggere il sesso tra terapeuta e paziente non come il tragico scivolone di un acrobata, ma come un sintomo vero e proprio, e di cercare di cogliere i tratti specifici di tale patologia.
Astrologia moderna. Nuove intuizioni
Stephen Arroyo, Liz Greene
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1996
pagine: 224
Un classico della 'nuova astrologia' che costituisce il testo di riferimento per chi si senta attratto da un approccio innovativo e creativo al lavoro astrologico-psicologico. Uno dei pochi libri che si possono leggere e rileggere, scoprendovi sempre nuove intuizioni e prospettive illuminanti. Greene e Arroyo sono veramente abili quando si tratta di spiegare concetti complessi in modo che anche un principiante possa impadronirsene. I temi centrali sono: Giove e Saturno: cicli e simbolismo, Astrologia interpersonale, Comparazione di carte e dinamica delle relazioni, Il mito del viaggio individuale, Problemi chiave nell'astrologia moderna, Metodi di sintesi della carta.
Psicoanalisti in azione. I modelli teorici e la loro applicazione clinica
Virginia Hunter
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1996
pagine: 440
Com’è una supervisione con i più grossi capiscuola della psicoanalisi mondiale? E cosa viene fuori se il caso in supervisione è il medesimo per tutti: stessa analista (Virginia Hunter), stessa paziente (Roselyn), stessa seduta, stesso materiale? Come reagiscono, cosa riescono a dare personaggi come André Green, Hanna Segal, Frances Tustin, John Bowlby, Ernest Wolf, Peter Giovacchini, Arnold Goldberg, Rudolf Ekstein, Robert Wallerstein, Arnold Modell, Jacob Arlow, quando lavorano su un caso? L’idea di usare lo stesso caso è geniale perché consente al lettore di confrontare le supervisioni sullo stesso terreno, di vedere concretamente come e in che misura i diversi modelli teorici di cui quegli analisti sono i maggiori esponenti si calino in una realtà e la chiariscano, la illuminino. Non solo, ma ci permette di osservare in che consista la differenza tra modello e modello. A ogni consulenza l’autrice dedica un capitolo, in cui la registra fedelmente, attenendosi perfino allo stile e al tono parlato degli scambi. Ma fa anche di più. Per consentire al lettore di aver presente, mentre legge la supervisione, il riferimento teorico dei vari ‘supervisori’, fa precedere ciascun capitolo da un’intervista con lo psicoanalista stesso, in cui egli viene indotto a raccontare generosamente la sua storia personale e i concetti fondamentali della sua concezione teorica.
Melanie Klein e il suo impatto sulla psicoanalisi oggi. Volume Vol. 2
Elizabeth Bott Spillius
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1995
pagine: 352
Questa raccolta di contributi, a opera di colleghi o seguaci di Melanie Klein, riveste un enorme interesse storico in quanto permette, da una parte, di valutare l’importanza del pensiero kleiniano per la discussione psicoanalitica contemporanea e, dall’altra, di apprezzarne l’evoluzione, la vitalità e il potenziale di crescita ancora ai nostri giorni. L’esperienza chiave che influenza tutta l’opera di Melanie Klein è costituita dal fatto che iniziò il suo lavoro con i bambini. Melanie Klein non perse mai di vista il bambino inteso come persona che lotta con forze turbolente, senza ridurlo a un insieme di fantasie inconsce e meccanismi mentali. Il materiale clinico tratto dal lavoro con i bambini le fornì una vasta gamma di fatti da spiegare e la condusse infine a sviluppare nuove teorie. I contributi raccolti da Elizabeth Bott Spillius nel primo volume sono di natura essenzialmente teorica, e sono distribuiti secondo quattro temi principali: l’analisi degli psicotici, il lavoro sull’identificazione proiettiva, lo sviluppo della teoria del pensiero e le nuove idee sulle organizzazioni mentali patologiche. Il volume successivo tratta principalmente della pratica, clinica e applicata: tecnica, descrizioni cliniche di pazienti e adulti, analisi infantile, applicazione delle idee kleiniane in altri campi e discipline.
Arrendersi al corpo. Il processo dell'analisi bioenergetica
Alexander Lowen
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1994
pagine: 260
La terapia come narrazione. Proposte cliniche
Michael White
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1992
pagine: 296
Setting e istituzione in psicoterapia infantile
Beta Copley, Barbara Forryan
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 1989
pagine: 308
Schizofrenia: un delirio scientifico?
Mary Boyle
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1994
pagine: 264
L’idea che la ‘schizofrenia’ sia una malattia ben precisa è oggi tanto diffusa e radicata che chiunque dissenta rischia di essere tacciato di ignoranza degli ultimi sviluppi della ricerca, oltre che di indifferenza per le sorti del ‘malato di mente’. Questo libro vuole contestare un tale ordine di certezze, alla luce di una critica originale e dettagliata della nascita, dello sviluppo e della persistenza del concetto e della diagnosi di ‘schizofrenia’, e degli argomenti usati a favore. Mary Boyle mostra come le diagnosi di schizofrenia, nonché la ricerca su di esse basata, siano caratterizzate da una confusione concettuale, e come i dati della ricerca stessa siano stati presentati in maniera fuorviante. Ne deriva pertanto una messa in questione dello status scientifico del concetto di schizofrenia, fatta salva la precisazione che ciò non significa negare l’esistenza di vari comportamenti e sofferenze problematici, ma solo negare la validità di un loro raggruppamento sotto una qualsiasi entità nosologica in senso medico. Vengono così offerte interpretazioni alternative di quell’insieme di manifestazioni che viene etichettato come ‘schizofrenia’, sottolineando la necessità di chiarire i criteri in base ai quali determinati comportamenti vengono definiti sintomatici di malattia mentale.

