Libri di M. Mellino
Discorso sul colonialismo. Seguito dal «Discorso sulla negritudine»
Aimé Césaire
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 130
Discorso sul colonialismo è sicuramente uno dei testi politici più significativi del Novecento. Apparso per la prima volta nel 1950, ma ristampato a Parigi nella sua versione più nota nel 1955, il discorso di Aimé Césaire ha profondamente influenzato diverse generazioni di attivisti in tutto il mondo. La sua denuncia del sistema di dominio economico e culturale alla base del colonialismo costituì infatti un punto di riferimento fondamentale non solo per le lotte anticoloniali in Africa, in Asia e nei Caraibi, ma anche per i movimenti politici più radicali degli anni Sessanta e Settanta nel continente latinoamericano così come per i gruppi maggiormente impegnati negli Stati Uniti nella conquista dei diritti civili e nello sviluppo del Black Power. Ma non solo. Portando alla luce la “concezione ristretta e limitante, parziale ed esclusiva e, tutto sommato, odiosamente razzista” dell’uomo alla base di molti dei testi più importanti della cultura umanistica europea del suo tempo, Discorso sul colonialismo finiva per gettare le basi di quello che qualche anno dopo sarebbe diventato un nuovo tipo di pratica critica e di analisi testuale: la “teoria del discorso coloniale”. Principale ispiratore della poetica della negritudine, autore di importanti studi storici sulla schiavitù e sul colonialismo e di originali opere teatrali, Aimé Césaire è sicuramente uno dei protagonisti principali del pensiero anticoloniale del Novecento e un anticipatore di molti dei temi oggi al centro della critica postcoloniale. Postfazione di Baubacar Boris Diop.
Marx nei margini. Dal marxismo nero al femminismo postcoloniale
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Alegre
anno edizione: 2020
pagine: 332
Colonialismo, imperialismo e razzismo sono stati al centro della riflessione marxista sin dagli inizi. Nonostante ciò il marxismo tradizionale è una costellazione teorico-politica genealogicamente occidentale ed eurocentrica, la cui bianchezza non sta tanto nel colore della pelle dei suoi pensatori ma nella tendenza ad assolutizzare le circostanze storico-geografiche occidentali dello sviluppo del capitalismo, trascurando la materialità culturale ed economica del colonialismo e del razzismo, letti come tipologie di sfruttamento particolari e non costitutive. L'obiettivo è «decolonizzare il marxismo» reinterpretando l'analisi classica in funzione delle diverse contingenze globali e dell'irruzione di soggetti storici imprevisti rispetto alla tradizionale classe operaia. Per eliminare le pieghe bianche del marxismo gli autori guardano al contributo di studiosi che, senza rinnegarlo, se ne collocano nei margini e lo spingono a fare i conti con alcune rigidità partendo dai suoi limiti riguardo la questione razziale e di genere. Oggetto dei saggi raccolti sono pensatori non occidentali come Aimé Césaire, Gayatri Spivak, C.L.R. James, Huey P. Newton e il Black Panther Party, Claudia Jones, Amílcar Cabral, José Carlos Mariátegui, o europei come Raymond Williams e Louis Althusser mai affrontati prima nei loro contributi a una distensione anticoloniale del marxismo. Un incontro tra il pensiero anticoloniale non occidentale e il marxismo classico europeo che ne libera tutte le potenzialità teoriche emancipative.
Il soggetto e la differenza. Per un'archeologia degli studi culturali e postcoloniali
Stuart Hall
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2016
pagine: 335
Stuart Hall è una delle figure chiave della teoria culturale britannica ed europea degli ultimi anni. I suoi studi e interventi costituiscono ormai un punto di riferimento essenziale in diversi campi della teoria critica: dagli studi culturali ai Migration Studies, dai Race ai Media Studies, dagli studi postcoloniali ai Black British Cultural Studies. Questa raccolta propone i suoi saggi più noti e dibattuti, offrendo una panoramica esauriente sia dei suoi molteplici interessi sia dell'evoluzione del suo pensiero negli ultimi 25 anni. Questi saggi ci restituiscono l'immagine di uno sguardo davvero originale e transdisciplinare, attento alle dinamiche delle soggettività e delle differenze, ma anche di un intellettuale impegnato nella riflessione e nel dibattito pubblico su alcuni dei temi cruciali dello scenario economico, politico e culturale contemporaneo: la cultura e la comunicazione di massa, l'etnicità e il razzismo, le migrazioni, il multiculturalismo, le nuove identità black, il thatcherismo, il neoliberismo e il postfordismo, la globalizzazione, il postcolonialismo.
Fanon postcoloniale. I dannati della terra oggi
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2013
pagine: 205
Da qualche anno a questa parte, il pensiero di Frantz Fanon è tornato alla ribalta dello scenario intellettuale internazionale. Come interpretare questo nuovo interesse per un autore considerato, fino a non molto tempo fa, inevitabilmente segnato da una stagione politica e culturale oramai chiusa (quella delle lotte per la decolonizzazione e del terzomondismo)? È chiaro che tanto nell'opera quanto nella sua figura vi è ancora un qualcosa di irrisolto che continua a interrogarci e a sollecitare il nostro pensiero. È questa la ragione della loro centralità all'interno di alcune delle correnti di studio più importanti emerse nel panorama internazionale degli negli ultimi anni, dagli Studi postcoloniali e culturali ai Subaltern Studies. Il volume, che raccoglie gli interventi di alcuni tra i più noti studiosi italiani e internazionali dell'opera di Fanon, si propone come un contributo a una reinterpretazione de "I dannati della terra" a più di cinquant'anni della sua pubblicazione. Da diversi punti di vista e a partire da diversi approcci disciplinari, gli autori si interrogano sull'attualità di uno dei classici del pensiero politico del XX secolo, in un mondo ancora dominato sia da logiche globali di subordinazione razziale e coloniale, sia da movimenti insurrezionali che ci ricordano l'urgenza di un reale processo di decolonizzazione nell'elaborazione di saperi e politiche finalmente liberi e ugualitari..
Post-orientalismo. Said e gli studi postcoloniali
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2009
pagine: 297
Edward Said è stato uno degli intellettuali più importanti degli ultimi trent'anni. L'originalità della sua opera e il suo instancabile impegno in difesa della causa palestinese e di altri popoli e minoranze oppresse del mondo hanno dato luogo ad aspre controversie. Il suo lavoro critico ha prodotto effetti dirompenti non solo nell'ambito degli studi letterari, dove ha avuto origine, bensì in un ampio spettro della teoria sociale: dall'antropologia alla filosofia, dagli studi culturali alla storia, dalla sociologia alle scienze politiche. Inoltre, le sue analisi e critiche dei rapporti storici e culturali tra Occidente e Oriente occupano un ruolo di primissimo piano nella genealogia di uno dei più stimolanti campi di studio dell'attuale scenario politico e intellettuale internazionale: gli studi postcoloniali. Tuttavia, il rapporto tra Said e gli studi postcoloniali resta tutt'altro che lineare. Questa raccolta propone, da un lato, alcuni dei saggi più significativi del suo percorso intellettuale: "Teoria in viaggio", "Altre considerazioni sull'orientalismo", "Teoria in viaggio: una rilettura"; dall'altro, alcuni fra gli studi più importanti e incisivi firmati da Gyan Prakash, Aijaz Ahmad, Lata Mani e Ruth Frankenberg - sulle grandi questioni teoriche, politiche ed epistemologiche aperte dal suo lavoro più noto: "Orientalismo".
'Sta povera giustizzia. Giudici, avvocati, leggi, tribunali, forche, forcaioli in centosessantuno sonetti
Gioachino Belli
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2008
pagine: 270
Gli strumenti, i riti, le prassi della giustizia obsoleta, sommaria e barocca, distratta, corrotta e schiava di preconcetti, sono colti in ogni loro aspetto più autentico e riposto, che emerge proprio dallo stravolgimento grottesco e a volte spropositato della percezione popolare di ogni termine, significato, luogo comune, tradizione di quel mondo votato all'immobilità ed al formalismo.
Discorso sul colonialismo. Seguito dal «Discorso sulla negritudine»
Aimé Césaire
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2014
pagine: 110
Differenti, disuguali, disconnessi. Mappe interculturali del sapere
Néstor García Canclini
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2010
pagine: 262
Alimentata dai processi migratori, dall'accessibilità degli spostamenti, dagli scambi economici e tecnologici, l'interazione tra le culture è oggi sempre più intensa, la convivenza evidentemente più complessa e il semplice appello etico alla tolleranza del tutto insufficiente. Saremo capaci di costruire un ordine interculturale globale in cui le dimensioni sociali, economiche, politiche e culturali possano riorganizzarsi e scoprire il valore di ciò che è differente, in modo da ridurre le disuguaglianze e da generare connessioni costruttive a distanza? In poche parole, sapremo costruire una cittadinanza globalizzata? Mettere in comunicazione i differenti, correggere le disuguaglianze e democratizzare l'accesso ai patrimoni interculturali sono diventati compiti imprescindibili della nostra società. Analizzando i modi in cui le scienze sociali hanno affrontato la questione - l'antropologia sottolineando il fatto che alcuni processi globali ci differenziano mentre altri ci omologano; la sociologia studiando i movimenti che favoriscono l'uguaglianza o le disparità; gli esperti di comunicazione ragionando spesso in termini di inclusione ed esclusione - Néstor García Canclini costruisce un percorso originale tra teorie socioculturali e fallimenti politici, rivalutando criticamente gran parte della teoria antropologica più recente, la sociologia di Bourdieu e i suoi sviluppi successivi, gli studi culturali e le teorie della comunicazione più in voga.
Discorso sul colonialismo. Seguito dal «Discorso sulla negritudine»
Aimé Césaire
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2009
pagine: 120
Il nuovo spazio pubblico
Daniel Innerarity
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2008
pagine: 287
Questo libro esamina l'idea di spazio pubblico e le sue trasformazioni nella società contemporanea. In questo periodo storico l'educazione del cittadino e la formazione delle virtù pubbliche sono considerati aspetti fondamentali per il rinnovamento della cultura politica della società democratica. Cosa può dunque significare oggi una cultura pubblica comune e come va intesa la politica per un mondo comune? Come possiamo adattare i nostri ideali di democrazia e vita in comune alle attuali condizioni di governo e funzionamento della società? Con l'intenzione di rispondere a queste domande l'autore esplora gli scenari attuali in cui si svolge la vita pubblica, propone una concezione delle questioni relative all'identità e alla differenza in consonanza con le esigenze democratiche di una società plurale e auspica una trasformazione del potere politico tale da essere in grado di articolare gli spazi comuni, la cooperazione, la responsabilità e l'integrazione nella nuova società mondiale.
Scritti politici. L'anno V della rivoluzione algerina. Volume Vol. 2
Frantz Fanon
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2007
pagine: 188
La guerra di Algeria è uno dei conflitti più cruenti del '900. Ha opposto una potenza europea, la Francia, a un paese colonizzato, l'Algeria. Questo libro è nato dall'esperienza accumulata dall'autore nel cuore del conflitto, quando era un membro del Fronte di liberazione nazionale algerino. Un testo che descrive dall'interno le trasformazioni di una società che lotta per la sua liberazione; quella maturazione politica e sociale ignorata dai coloni che portò alla guerra di Algeria, "la più allucinante portata avanti da un popolo per spezzare la sua oppressione coloniale". Il secondo volume degli "Scritti politici" esce in concomitanza con un convegno su Fanon organizzato, a Roma, da Villa Medici e dall'lnstitut culturel dell'Ambasciata francese.
La società invisibile
Daniel Innerarity
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2007
pagine: 213
Il mondo in cui oggi viviamo, aperto e indeterminato come mai era accaduto in passato, non è più leggibile con gli strumenti a noi conosciuti. Destrutturato, plurale, incerto, dominato dal caos, è ormai irriducibile alle categorie di pensiero tradizionali, sfugge alla nostra comprensione teorica e al nostro controllo pratico. Ha perso concretezza, oggettività, diventando sempre più "invisibile" ai nostri occhi avvezzi a una misura del reale "solida", tangibile. Ecco allora che ci è richiesto uno sforzo interpretativo in grado di confrontarsi con le nuove dimensioni del sociale: virtualità, rischio, opportunità, manipolazione, alternativa. La centralità che hanno acquisito queste dinamiche virtuali non ha trasformato la società in qualcosa di irreale, ma sollecita con forza la modificazione del nostro concetto di realtà. D'altra parte, i mezzi tecnici della società dell'informazione si sono ormai costituiti come il prisma storico della nostra percezione e del nostro pensiero. La prima responsabilità della filosofia sociale consiste dunque nell'essere all'altezza della complessità, della contingenza e dell'opacità della società contemporanea. E lo scopo di questa teoria della "società invisibile" proposta dall'autore è proprio quello di formulare un'interpretazione filosofica del XXI secolo, di comprendere la nuova configurazione del mondo senza sacrificare la sua complessità sull'altare di una legge unica che semplifichi il panorama sociale.