Libri di S. Facchinetti (cur.)
Peterzano. Tra Tiziano e Caravaggio
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 360
La singolare parabola di Simone Peterzano (Venezia, 1535 circa - Milano, 1599) è segnata da quella di due protagonisti della pittura europea: Tiziano Vecellio, suo maestro a Venezia, e Michelangelo Merisi, il Caravaggio, suo allievo a Milano. Chiamato dal destino a fare da anello di congiunzione tra due personalità così eminenti, Peterzano ha giocato, anche per questa ragione, un ruolo cruciale nella pittura del secondo Cinquecento in Italia settentrionale. Il suo percorso lo vede formarsi a Venezia, tra le licenziose favole mitologiche dei grandi coloristi di quella scuola, e poi trovare il successo a Milano, negli anni severi della peste, della riforma di Carlo Borromeo e delle sperimentazioni naturalistiche che avrebbero aperto il campo a Caravaggio. Il volume consente di seguire i coraggiosi mutamenti del suo stile in quel frangente centrale per la storia culturale e politica dell'Italia che si apre all'indomani del Concilio di Trento. Pubblicata in occasione della grande mostra a lui dedicata, la monografia presenta i contributi di Simone Facchinetti, Francesco Frangi, Paolo Plebani, Maria Cristina Terzaghi, Christophe Brouard e Mauro Pavesi, il catalogo delle opere suddiviso in sei sezioni ("Titiani alumnus": la giovinezza veneziana di Peterzano; Peterzano e la pittura profana nella Venezia di Tiziano; Angelica e Medoro: una favola ariostesca per Gerolamo Legnani; Peterzano e la pittura a Milano nell'età della Controriforma; Peterzano disegnatore; Gli esordi di Caravaggio a Roma). Seguono l'Atlante fotografico dei cicli pittorici e le sezioni dedicate ai Restauri e alle Ricerche d'archivio con i saggi di Delfina Fagnani, Stefano Volpin, Sergio Monferrini, oltre alla biografia di Peterzano, al regesto (di Gianmario Petrò), alla bibliografia e al progetto di allestimento della mostra (Mauro Piantelli con Madalena Tavares De8_Architetti).
Il Rinascimento di Bergamo e Brescia. Lotto Moretto Savoldo Moroni. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 128
Il volume che accompagna la rassegna di Palazzo Marino a Milano punta i riflettori su due città che in età rinascimentale hanno visto nascere civiltà artistiche originali. Nonostante Bergamo e Brescia fossero entrambe dominio della Serenissima, i loro principali pittori hanno sviluppato una parlata diversa, autonoma, segnata da una vivace attenzione al vero e alla natura. Sono autori del Cinquecento di primaria grandezza: Moretto, Savoldo Moroni, con l'aggiunta del veneziano Lorenzo Lotto, documentato tramite un capolavoro della sua stagione bergamasca. Quattro le opere presentate: il Matrimonio mistico di santa Caterina d'Alessandria, san Francesco d'Assisi e un devoto in preghiera di Giovanni Battista Moroni conservato alla Pinacoteca di Brera, le Nozze mistiche di santa Caterina d'Alessandria, un angelo e Nicolò Bonghi di Lorenzo Lotto, prestato dall'Accademia Carrara di Bergamo e, provenienti dalla Pinacoteca Tosi Martinengo di Brescia, l'Adorazione dei pastori di Giovan Girolamo Savoldo e la Pala Rovellio di Alessandro Bonvicino detto il Moretto. Si tratta di opere di grande impatto, che ben rappresentano l'originalità del Rinascimento bergamasco e bresciano in cui trovarono espressione e sintesi influenze locali e milanesi, accanto quelle veneziane e romano-fiorentine. Incentrate sul tema della Natività e della Madonna con il Bambino, queste quattro opere dialogano tra loro per l'inedita immediatezza delle scene, il vibrante realismo dei personaggi e lo studio degli effetti chiaroscurali. Tutti ingredienti che saranno ereditati e condotti alle estreme conseguenze, alla fine del secolo, da Caravaggio.
Carlo Ceresa. Un pittore del Seicento lombardo tra realtà e devozione. Catalogo della mostra (Bergamo, 10 marzo-24 giugno 2012)
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2012
pagine: 304
Esponente di maggior spicco, accanto a Evaristo Baschenis, del Seicento bergamasco, Carlo Ceresa (1609-1679) fu anche il più convinto interprete, in quel secolo, della vocazione naturalistica che contraddistingue la pittura lombarda. Per quanto sia disposta entro i decenni che segnano la massima affermazione del linguaggio barocco, la vicenda dell'artista si distingue per una tenace estraneità a quella stagione figurativa. Alla dimensione decorativa e teatrale della pittura del suo tempo Ceresa oppone infatti un linguaggio sobrio e sincero, apprezzabile sia nelle sue opere sacre, sia nella lucida obbiettività dei suoi ritratti, che lo pongono come ideale anello di congiunzione tra l'esperienza cinquecentesca di Moroni e quella settecentesca di Fra' Galgario. A sessant'anni di distanza dalla rassegna su "l pittori della realtà in Lombardia", che sancì la riscoperta dell'artista, la mostra ripercorre l'intera parabola di Ceresa, dalle opere giovanili influenzate dalle stampe tardo manieriste, all'acquisizione di un convincente stile autonomo, maturato soprattutto sullo studio dei modelli di Daniele Crespi. I confronti con le opere di quest'ultimo, oltre che del Genovesino e di Baschenis, consentono di illuminare il contesto culturale nel quale si giocò la carriera di Ceresa, il cui profilo antibarocco è invece rivelato dalla contrapposizione dialettica tra i suoi dipinti essenziali e meditativi e il registro più spettacolare dei pittori attivi per il territorio bergamasco.
Gianriccardo Piccoli. 1610 Roma 2010. Omaggio a Caravaggio. Catalogo della mostra (Roma, 30 aprile-20 giugno 2010). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2010
pagine: 61
La mostra di Gianriccardo Piccoli, allestita all'interno della chiesa dei Santi Bartolomeo e Alessandro e nel vicino oratorio, presenta dipinti appositamente realizzati per l'occasione e pensati per un'installazione site-specific. I lavori, circa 3 metri di altezza per 2 di larghezza, sono moderne pale d'altare che, collocate sugli altari laterali dell'edificio, vanno a celare i dipinti più antichi e le sculture della chiesa. I soggetti sono ispirati alle opere di Caravaggio, declinate secondo le predilezioni tecniche ed espressive di Piccoli: i temi caratteristici della pittura caravaggesca rivivono così alla luce del linguaggio artistico contemporaneo.
Pittura italiana dal Rinascimento al XVIII secolo. Capolavori dell'Accademia Carrara di Bergamo
Libro: Copertina morbida
editore: Silvana
anno edizione: 2008
pagine: 200
L'Accademia Carrara di Bergamo è uno dei più antichi e più importanti musei d'arte dell'Italia settentrionale, fondata già nel 1775 dal conte Giacomo Carrara come galleria di pittura per una scuola di belle arti. Nel corso del tempo la collezione è stata significativamente accresciuta da una serie notevolissima di altri legati, tra i quali in particolare quello di Guglielmo Lochis (1866) e quello di Giovanni Morelli (1891), fino ad altri più recenti, come il lascito delle sculture di Federico Zeri (1998). Attualmente il patrimonio del museo comprende quasi duemila dipinti, circa duemilasettecento disegni antichi e circa novemila stampe, oltre a sculture e a oggetti di arti applicate e alla biblioteca antica di Giacomo Carrara. In occasione del restauro dell'edificio è stato scelto un gruppo di 65 dipinti e una scultura, in grado di rappresentare al meglio questa straordinaria raccolta, centrando la scelta sulle tre figure principali di collezionisti (Carrara, Lochis, Morelli) e provando a evidenziare le specificità delle scelte culturali di ciascuno di loro. Il catalogo accoglie schede scientifiche delle opere esposte, introdotte dai saggi critici di Giovanni Valagussa e Simone Facchinetti. Catalogo della mostra (Losanna, 27 giugno-26 ottobre 2008).
I Mantegna di Brera
Libro: Copertina rigida
editore: Mondadori Electa
anno edizione: 2007
pagine: 111
La storia dei dipinti di Andrea Mantegna nella Pinacoteca di Brera a Milano, dagli inizi dell'Ottocento ai giorni nostri. Il volume offre l'occasione di ripercorrere l'attività di Mantegna, dagli anni della giovinezza - periodo a cui risale il Polittico di San Luca - fino ai rapporti con Giovanni Bellini, evidenti nella "Madonna con il Bambino e cherubini", recentemente oggetto di un accurato restauro. Il volume analizza poi la storia e la fortuna del celebre "Compianto sul Cristo Morto".