Libri di Aldo Zargani
Trilogia della memoria. Tre romanzi all'ombra delle leggi razziali: Una bambina e basta-L'albergo della magnolia-L'amore mio non può
Lia Levi
Libro: Libro rilegato
editore: E/O
anno edizione: 2019
pagine: 441
La storia entra nei corridoi di casa. Una bambina vede improvvisamente cambiare l'intero scenario di una tranquilla vita borghese, un professore di lettere classiche precipita nel baratro di una famiglia spezzata e di un figlio allontanato, una donna, rimasta sola dopo il suicidio del marito a crescere una bambina, deve affrontare un cammino di difficoltà e umiliazioni. Sono tutti destini a confronto sotto la stessa fosca cupola (le Leggi contro gli ebrei del 1938) quelli affrontati nei tre romanzi di Lia Levi, ora riuniti in un unico simbolico volume. Si tratta di "Una bambina e basta" (Premio Elsa Morante opera prima), che ha superato da tempo la decima edizione, dell'"Albergo della Magnolia" (Premio Moravia 2002) e dell'"Amore mio non può", da cui Manuela Kustermann ha tratto un monologo teatrale.
Certe promesse d'amore
Aldo Zargani
Libro: Libro in brossura
editore: Bibliotheka Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 160
La lettera che pone fine a "certe promesse d'amore" è di Dlilah Széchenyi, pallida e magra fanciulla ebrea di Trieste con la quale il protagonista Aldo, ebreo torinese, condivide i sentimenti e quel “supermercato di utopie” che è il dopoguerra. Dopo la tragedia e l'orrore, pare aprirsi un mondo di possibilità infinite. Per un giovane ebreo c'è la scommessa del sionismo, di una patria per il popolo errante, Israele, dove immaginare una società nuova. Proprio il crollo di quegli ideali, il sionismo e il socialismo, sono in contrappunto con la parabola amorosa, il tema del libro, scritto con accuratezza musicale e risultato di un raro e severo filtraggio delle parole. Nella casa di Trieste in cui il protagonista omonimo va ospite d'estate, fra bagni di mare e campeggi, discussioni e baci, giganteggia la figura del magrissimo padre di Dlilah, il medico Giula Széchenyi, ungherese di origini, triestino di adozione, antisionista. La sua malinconica figura, che arricchisce la migliore galleria dei “grandi padri” della letteratura europea, viene evidenziata dalla temeraria stima di sé, da un'arroganza ancor più frequente dell'ira, da un'immagine di terrificante profeta.
Per violino solo. La mia infanzia nell'aldiqua (1938-1945)
Aldo Zargani
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 237
Per un ebreo italiano classe 1933 come Aldo Zargani il periodo che va dal varo delle leggi razziali fasciste nel 1938 al 1945 ha inevitabilmente un carattere duplice: sono gli anni della persecuzione e della paura ma anche gli anni favolosi dell'infanzia, anni fatali e fatati. In questo libro Zargani ripercorre le traversie sue e della sua famiglia in quei "sette anni di guai": la perdita del lavoro del padre violinista, l'esclusione dalle scuole, l'espatrio fallito, la fuga da Torino attraverso il Piemonte, l'arresto dei genitori, il collegio, la deportazione dei parenti; ma se quell'esperienza si incide nella carne del bambino come una ferita immedicabile, la memoria che la rivisita sa tuttavia estrarne anche quella galleria di personaggi e situazioni comiche o grottesche che comunque abita l'infanzia, donde l'impasto impossibile di un "amarcord" ilare e luttuoso, di un "giornalino di Giamburrasca" che racconta una storia di spavento e dolore. Una prova di virtuosismo narrativo, certo, ma anche un modo vitale per liberarsi del peso di quell'esperienza e di trasmetterne la memoria: magari, da nonno a nipote, come una favola un po' divertente e un po' paurosa.
In bilico (noi gli ebrei e anche gli altri)
Aldo Zargani
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2017
pagine: 192
Nei testi di Aldo Zargani la forma narrativa breve rivela tutta la sua potenza attraverso il susseguirsi di sciarade temporali, dubbi e imprevisti. Prende forma, di conseguenza, una quotidianità che, sebbene segnata dalla tragedia, e quale tragedia!, ha sempre a che fare con la rigenerazione umana e l'ironia. Attraverso l'abile montaggio di voci sempre in bilico tra la commedia e la tragedia, i testi raccolti seguono il ritmo di percorsi narrativi che si alternano e si sovrappongono alla memoria nella personalissima ricerca estetica sulle contraddizioni umane di chi è stato a contatto con il male assoluto e lo sa raccontare. Sfiorandolo.
Per violino solo. La mia infanzia nell'aldiqua (1938-1945)
Aldo Zargani
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2003
pagine: 237
Zargani ripercorre le traversie della sua famiglia nei sette anni di persecuzione antiebraica: la perdita del lavoro del padre violinista, l'esclusione dalle scuole, il fallito tentativo di espatrio e, dopo l'otto settembre, la fuga vera e propria da Torino e infine gli ultimi mesi in una valle di montagna controllata dai partigiani.
Certe promesse d'amore
Aldo Zargani
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 1997
pagine: 196
Dopo la tragedia e l'orrore, davanti ai giovani che s'affacciavano al dopoguerra pareva aprirsi un mondo di possibilità infinite. Per un giovane ebreo come Zargani, poi c'era la scommessa del sionismo, di una patria per il popolo errante, Israele, dove si poteva immaginare una società nuova. Il ragazzo vive questa stagione di grandi speranze mescolandola all'amore per una compagna di fede, nella casa della quale va ospite d'estate: fra bagni di mare e campeggi sionisti, discussioni e baci, si consuma una stagione di promesse sulla soglia dell'età adulta.