Libri di Alessandro Dal Lago
Divenire invertebrato. Dalla Grande Scimmia all’antispecismo viscido
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 159
Viviamo in un mondo fuori controllo. Il pianeta, che ci ha ospitato finora, è in ebollizione e minaccia la nostra stessa esistenza. Un numero di specie al limite della nostra capacità di comprensione si avvia ogni giorno verso l’estinzione, per non parlare del millenario sfruttamento e dell’incessante messa a morte di miliardi di “animali da reddito” perpetrati con mezzi sempre più osceni. Di fronte a questo scenario, da un lato le correnti maggioritarie dell’antispecismo non sembrano in grado di fornire risposte adeguate, dal momento che, pur nella variabilità delle loro proposte, hanno continuato a ruotare attorno a politiche dell’eccezionalismo umano. Dall’altro lato, la teoria critica, restando saldamente ancorata a modalità di pensiero obsolete e inefficaci, non ha fatto caso – o finge di non fare caso – che il nostro rapporto con le specie non umane è ormai completamente insostenibile e ingiustificabile. Per iniziare a muoversi verso un antispecismo e una teoria critica non antropocentrici, questa antologia raccoglie un bestiario di saggi che trae ispirazione da alcune fra le più vitali e vivaci correnti del pensiero contemporaneo – dal realismo speculativo alle teorie materialiste derivate dal decostruzionismo derridiano, dal multiculturalismo prospettivista alle ontologie immanentiste di stampo deleuziano. Questo libro va letto come la prima mappa alternativa disegnata per orientarci nel territorio inesplorato della nostra convivenza con il resto del vivente. Saggi di Claudio Kulesko, China Miéville, Eugene Thacker, Karen Barad, Eva Hayward e Jami Weinstein, Bogna M. Konior e Yvette Granata, Dagmar Van Engen. Prefazione di Alessandro Dal Lago.
Viva la sinistra. Il futuro di un'idea
Alessandro Dal Lago
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 189
«Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...», cantava anni fa Giorgio Gaber. Oggi prevale invece l'idea che né l'una né l'altra esistano più, che al governo in Italia ci sarebbero movimenti non ideologici, espressione diretta dei cittadini, come la Lega e il Movimento 5 Stelle. Non è possibile piuttosto che la destra sia divenuta sotto nuove spoglie maggioritaria, relegando la sinistra in una posizione residuale, di pura testimonianza? Se così fosse, vorrebbe dire che le ideologie non sono morte, che destra e sinistra hanno ancora un senso, ma che la seconda, per rinascere, ha bisogno di una lunga traversata del deserto. E allora, come rimettersi in cammino? Secondo l'autore, la strada obbligata passa per la riscoperta delle radici della sinistra, che da duecento anni è cultura di opposizione, di critica del potere e del privilegio. Dunque un ritorno al principio e ai principi: protezione dei lavoratori e non degli amministratori delegati, difesa dei diritti umani e non dell'intolleranza paesana, passione della realtà e non realpolitik, aspirazione alla giustizia e non giustizialismo, e così via. Tutto questo suona inguaribilmente romantico. E lo è, deliberatamente. Ma quando il mondo reale presenterà l'inevitabile conto ai seminatori d'odio, agli illusionisti digitali, sarà da questi e simili principi che potrà infine rinascere qualcosa di sinistra.
La lingua materna. La condizione umana e il pensiero plurale
Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 114
La condizione umana è soggetta a continui mutamenti, spesso tragici, e l’unica possibilità inventiva consiste nella capacità di provare stupore, nel porre domande in un atto di solidarietà tra esseri umani. In questo saggio, accompagnato da un’intervista concessa dall'autrice alla televisione tedesca nel 1964, Hannah Arendt affronta i temi più vicini alla sua indagine filosofica: dal totalitarismo alle trasformazioni che hanno sconvolto gli assetti mondiali nel corso dell’età contemporanea, dalla questione dell’esilio e dell’identità di un popolo fino a giungere alla lingua tedesca, vera e propria patria del linguaggio con la quale Arendt intrattiene un legame inestirpabile.
Carnefici e spettatori. La nostra indifferenza verso la crudeltà
Alessandro Dal Lago
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2012
pagine: 220
Quali sono i criteri con cui la crudeltà, ampiamente mostrata dai media vecchi e nuovi, è occasione di sdegno o di intervento "umanitario"? La risposta è che lo sdegno dipende da un complesso di circostanze, tra cui gli interessi materiali in gioco e la fondamentale indifferenza delle opinioni pubbliche occidentali. Come si è determinata questa strana mescolanza di insensibilità e moralismo? Riprendendo il tema della crudeltà nel mondo classico e moderno, come si manifesta soprattutto nella letteratura e nella cultura di massa, il saggio analizza la complessità dello "sguardo" come ottica culturale: non è la crudeltà a essere finita ma il nostro sguardo culturale a non vederla più. È così che dalla fine della guerra fredda, ormai da quasi venticinque anni, l'Occidente combatte guerre in mezzo mondo senza che la sua vita quotidiana sia alterata e in un'indifferenza appena venata di voyeurismo.
Blind killer. L'Europa e la strage dei migranti
Alessandro Dal Lago
Libro: Copertina morbida
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2018
pagine: 155
In poco più di quindici anni sono annegati nel Mediterraneo, soprattutto tra Sicilia, Tunisia e Libia, circa 30 mila migranti. Nessuno sa quanti ne siano morti nei deserti della Libia, del Marocco, dell'Algeria e del Ciad, sulla rotta cioè delle migrazioni dall'Africa subsahariana verso l'Europa. Questo è il prezzo che una percentuale non trascurabile di umanità sta pagando per il sogno di una vita migliore e per la sola sopravvivenza nell'occidente europeo. Ma negli ultimi anni l'Europa ha risposto innalzando muri o stipulando accordi con regimi. Il volume raccoglie gli editoriali pubblicati da Dal Lago su "Il manifesto" negli ultimi due anni introdotti da un saggio in cui si documenta la straordinaria ipocrisia di un continente che parla a vanvera di diritti umani e multiculturalismo, e nel frattempo lascia morire decine di migliaia di esseri umani per terra e per mare.
Tra passato e futuro
Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2017
pagine: 320
«I saggi qui raccolti sono variazioni sul tema della frattura che si apre nell'esistenza e nella cultura quando l'essere umano non può aprirsi al mondo e quindi al presente. I vari tipi di crisi, dell'autorità, della libertà, dell'istruzione, persino del pensiero, sono riportati alla fondamentale lacuna dell'agire. Questa assume l'aspetto decisivo di una interruzione della tradizione. (...) Un aforisma di René Char fa da epigrafe ideale di questo libro: "La nostra eredità non è preceduta da alcun testamento". Non c'è modo migliore di illuminare il paradosso tipicamente moderno, per cui ogni generazione, in una cultura educata nella storia più di ogni altra, dimentica le motivazioni di quelle che l'hanno preceduta.» (dall'introduzione di Alessandro Dal Lago)
Vita activa. La condizione umana
Hannah Arendt
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2017
pagine: 448
In condizioni di benessere economico e pace civile che ne è della libertà politica? Qual è lo spazio consentito a un agire politico che non sia solo angusta difesa degli interessi materiali o rituale comportamento elettorale? Domande ancora attuali che l'autrice ha posto, quasi sessant'anni fa, in questo libro divenuto ormai un classico della filosofia del pensiero politico. Una spregiudicata analisi della società di massa e un'accorata denuncia della condizione dell'uomo contemporaneo condannato a una sostanziale solitudine. Hannah Arendt anticipa la critica ecologica e denuncia un grave pericolo: l'”espropriazione del mondo” da parte dell'uomo moderno corrode prima lo spazio politico e poi minaccia il cosmo naturale.
Populismo digitale. La crisi, la rete e la nuova destra
Alessandro Dal Lago
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2017
pagine: 169
L'ascesa della rete come ambiente globale ha cambiato le prospettive politiche. Da una parte, crea l'illusione di una sfera comunicativa senza controlli, in cui si realizzerebbe pienamente la libertà dei cittadini. Dall'altra, consente a leader spregiudicati di contattare senza mediazioni i cittadini stessi, attraverso i social oppure organizzando consultazioni politiche online. La tesi di questo libro è che a trarne vantaggio siano solo i nuovi leader autoritari - Trump, Erdogan, Putin, Orbán - o gli aspiranti tali - Le Pen, Grillo, Salvini, Petry, Wilders, Farage. Tutta gente che si vuole disfare dei partiti e persegue una relazione diretta con i cittadini, soddisfacendo le loro paranoie in tema di sicurezza, immigrazione, protezionismo economico. Ecco perché l'ascesa della nuova destra può essere definita populismo digitale. Populismo, perché il popolo non è concepito da questi leader che come un gregge da vezzeggiare. E digitale, perché senza il trionfo del web tutto ciò non sarebbe pensabile.
Il business del pensiero. La consulenza filosofica tra cura di sé e terapia degli altri
Alessandro Dal Lago
Libro
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2007
pagine: 136
Esplode anche in Italia la consuetudine della "consulenza filosofica", della "psicofilosofia", dei "filosofi in azienda", che propone il filosofo come consulente per le aziende, come un aiuto per risolvere i problemi. Il libro è un attacco contro i presupposti ideologici e le ricadute pratiche di questa "consulenza filosofica".
Il paradosso dell'agire. Studi su etica, politica, secolarizzazione
Alessandro Dal Lago
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 1990
pagine: 244
Alma mater. Quattordici racconti
Alessandro Dal Lago
Libro: Libro in brossura
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2008
pagine: 254
Genocidi animali
Alessandro Dal Lago, Massimo Filippi, Antonio Volpe
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 61
Lo sfruttamento istituzionalizzato e il massacro industriale degli animali hanno reso la questione animale un'urgenza politica inderogabile. Attraverso un dialogo tra il noto sociologo Alessandro Dal Lago e due teorici e militanti antispecisti, Massimo Filippi e Antonio Volpe, questo volume si domanda se sia possibile arrestare le lame taglienti delle norme dicotomiche in cui siamo immersi, senza impegnarsi in una radicale decostruzione dell'umano e senza riconoscere che gli animali sono al contempo il centro e il “prodotto” principale dei meccanismi di animalizzazione che investono anche la stragrande maggioranza dei membri della specie homo sapiens. Se gli animali vivono, sentono e desiderano, come può essere inquadrata la loro incessante messa a morte se non nei termini di un genocidio legalizzato?