Libri di Alessia Maria Di Biase

"Un viaggio chiamato adozione" di Alessia Maria Di Biase, collaboratrice dell'Associazione di VolontariatoErnesto, nasce per diffondere sempre di più la cultura dell'adozione; per condividere le testimonianze di chi ha intrapreso questo cammino e l'ha concluso; per dimostrare che l'adozione è qualcosa che si può fare; ci sono lungaggini burocratiche, attese, intoppi, problemi, ma niente che non si possa risolvere o superare; niente che possa impedire il reale incontro tra il bambino e la sua famiglia. Le testimonianze raccolte in questo diario di bordo, nella maggior parte dei casi, sono state scritte personalmente dalle coppie. Essendo dei racconti privati, personali, intimi non si è preferito non modificarne il contenuto scrivendo, in alcuni casi, soltanto un breve commento introduttivo o di accompagnamento. Alcuni capitoli invece, sono la sintesi di libri che le coppie hanno scritto per raccontare la loro adozione, dedicati ai loro figli, che ci sono stati gentilmente donati. Questo libro racchiude due anni di lavoro, due anni di incontri, di racconti, di letture, di emozioni, di storie, di condivisioni, ma soprattutto di viaggi.

«È una vera e propria galleria di “personaggi” e di riflessioni il nuovo libro di Alessia Maria Di Biase, interessante spaccato della società in cui viviamo e delle mentalità che si scontrano e uniformano, emergono o stentano a svelarsi nel quotidiano trascorrere dei giorni. Età e condizioni diverse, convinzioni diffuse o ricerca personale, rassegnate obbedienze al sentire comune o atteggiamenti ribelli e sofferti: le tipologie umane dei tempi che viviamo si affacciano una a una alla porta di un ipotetico “Centro d’ascolto” di una non identificabile parrocchia romana...» (Sandra Cervone).

"Un diario in due tempi. Un durante e un poi. Un dialogo crescente che collega un prima con il dopo, quello che è stato con quello che potrebbe essere, rendendo percepibile e poi man mano quasi palpabile quello che intanto è e che non può non essere vissuto intensamente. Mi sono subito congratulata con l'autrice di questo particolarissimo diario perché ha saputo sorvolare la storia narrata come dall'alto, senza tralasciare d'immedesimarsi nel pensiero e nelle paure, nell'attesa e nella saggezza della protagonista. Anzi dei due protagonisti visto che la voce narrante e il destinatario della narrazione dialogano comunque, superando i limiti di spazio e tempo per comunicarsi con disincanto e generoso slancio il loro amore." (Sandra Cervone)