Libri di Anna Bernardi
Controcanto
Anna Bernardi, M. Beatrice Polli
Libro: Libro in brossura
editore: L'Autore Libri Firenze
anno edizione: 2014
pagine: 92
Scritto a quattro mani, "Controcanto" è un tuffo nel passato che ciascuna autrice fa seguendo un proprio percorso, volendo capire le radici comuni e conoscere gli snodi cruciali, gli avvenimenti, i cambiamenti dell'infanzia e dell'adolescenza, grazie ai quali sono cresciute e diventate donne mature, ma ancora assetate di "cose vecchie da spolverare". Tornare indietro nel tempo, ricordare, scarnificare i fatti, i momenti salienti, far riemergere le emozioni, scavare nella memoria, anche collettiva, rappresenta per loro il raccontare e raccontarsi, esprimere e prendersi cura l'una dell'altra. Le protagoniste si scrivono, ma il libro non risulta uno scambio di lettere, bensì un rimbalzo di ricordi: ciò che scrive una, fa da stimolo al racconto dell'altra. È il ritratto di una società che si trasforma, vuole ricostruirsi, crearsi un futuro. Il tutto è intessuto da aneddoti, modi di dire, frasi fatte, parole dialettali che ingentiliscono la narrazione. Alla fine di tante contaminazioni dovute all'immigrazione, al cambiamento di case, di città, di cultura, restano due 'rosegoti', degli avanzi dalla forma irregolare e ridicola, che però ispirano tenerezza e rappresentano il filo conduttore della trama.
Architettura e politiche della memoria. Louis I. Kahn e Peter Zumthor: due progetti non realizzati
Anna Bernardi
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2023
pagine: 230
Il processo di costruzione della memoria che il presente volume si propone di prendere in esame si configura come un’indagine complessa e stratificata intorno alle istanze politiche e sociali che hanno condotto alla mancata realizzazione di due importanti progetti relativi ai traumi della seconda guerra mondiale: il Memoriale ai sei milioni di martiri ebrei disegnato da Louis I. Kahn, che avrebbe dovuto essere realizzato a New York (1967-1973); e il Centro di documentazione Topografia del Terrore progettato da Peter Zumthor per Berlino (1993-2004). Gettando uno sguardo retrospettivo alla storia dell’architettura commemorativa del XX secolo, emerge chiaramente la scarsa importanza riconosciuta ai memoriali non finiti o mai realizzati, di cui, nella maggior parte dei casi, resta soltanto una traccia documentaria. Tuttavia, come suggerisce l'anglista ed ebraista americano James E. Young, è ipotizzabile che la storia di un memoriale non realizzato possa diventare più istruttiva di quella di un memoriale costruito. Quella relativa alla costruzione di un memoriale è la storia di un'attività di scavo che sottende al complesso processo di visualizzazione e materializzazione dell'intenzione di memoria espressa da un determinato gruppo di individui, in un luogo e momento storico precisi. Il memoriale, infatti, è un'opera architettonica concepita per inserirsi nello spazio pubblico: luogo di grande stratificazione sociale, politica ed estetica cui la collettività assegna al contempo un fondamentale valore culturale. In tale prospettiva, indagare le dinamiche che tanto sul piano storico e politico quanto su quello estetico e architettonico hanno presieduto al progetto di un memoriale, è un atto di grande consapevolezza storica, poiché contribuisce a portare alla luce l’interpretazione che una collettività dà del proprio passato, in particolare quello legato agli eventi traumatici.

