Libri di Antonella Giannone
Underground Zone. Dandy, punk, beautiful people
Claudia Attimonelli, Antonella Giannone
Libro: Libro rilegato
editore: CaratteriMobili
anno edizione: 2011
pagine: 120
1972-1979, una manciata di anni in un periodo di mezzo, dopo lo scioglimento dei Velvet Underground e prima della consacrazione del punk. Negli angoli bui dove fermenta il sottobosco urbano si può incontrare Lydia Lunch nei pressi del bagno dell'Artist's space show che deve convincere Jim Sclavunos a entrare nei Teenage jesus and the jerks, o Alan Vega dei Suicide alla ricerca del suono apocalittico che, di lì a poco, diventerà il segno sonoro dell'abisso. E poi patti Smith, David Bowie, Arto Lindsay, i New York Dolls, colti, davanti a un pubblico di dieci persone, a sistemare i propri fantasmi prima di diventare famosi. muovendosi fra prospettive eterogenee (la semiotica, la sociologia, gli studi di moda e la musica), il volume si concentra su questi e anni e su due scene, il punk e il glam, avvalendosi dell'introduzione di Luca De Gennaro e di un ricco apparato iconografico, costituito in gran parte dalle foto scattate dal neyorchese Paul Zone.
Manuale di comunicazione, sociologia e cultura della moda
Patrizia Calefato, Antonella Giannone
Libro: Copertina morbida
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2007
pagine: 188
Attraverso l'abbigliamento e le pratiche a esso connesse, gli individui concepiscono e definiscono continuamente se stessi come parte della realtà sociale. Esiste infatti un legame forte e complesso tra le pratiche vestimentarie e la costruzione dell'identità. In questo libro la moda viene analizzata nella dimensione della messa in scena, del gioco, della performance. Cinema e fotografia, sensi e generi, identità e culture, luoghi del vivere e spazi dell'immaginario: questi sono gli ambiti in cui tali performance vengono colte, dimostrando come esista un dialogo continuo tra l'uso degli abiti reali e quello degli abiti pensati per la finzione (i film in costume e la loro eventuale ricaduta sulle nuove tendenze). L'abbigliamento è in questa prospettiva strumento sofisticato della rappresentazione e dissimulazione del sé, e il suo articolarsi in pratica vestimentaria è strettamente legato al maturare di una "teatralità pragmatica" quale insieme di competenze comunicative che permettono la realizzazione, nel vortice della comunicazione sociale, di identità plurime, mutevoli e malleabili.