Libri di Bernardo Lapini
In Paradoxa Ciceronis commentarii. Testo latino a fronte
Bernardo Lapini
Libro: Libro rilegato
editore: Sismel
anno edizione: 2015
pagine: 218
Il volume propone per la prima volta l'edizione del Commento ai "Paradoxa" di Cicerone di Bernardo Lapini (Montalcino, 1430 ca. Siena, 26 giugno 1476). Il lavoro si apre con un'ampia Introduzione (con un profilo bio-bibliografico dell'autore, l'analisi della metodologia e delle fonti dell'esegesi, la sua fortuna nel Quattrocento); il testo del commento è corredato da un apparato critico e delle fonti. Il volume si chiude con due Appendici (la Lettera alla sorella, un protrettico all'amore finora inedito, e la dimostrazione dell'esistenza di Laura, contenuta nell'esegesi al Triumphus Cupidinis II=III).
La novella di Angelica Montanini con l'inedito discorso di Ginevra Luti
Bernardo Lapini
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2023
pagine: 272
Tra il biennio 1467-68, durante il quale Bernardo Lapini scrive il mastodontico commento ai Trionfi petrarcheschi, e la fine del 1472, l'Ilicino porta avanti un progetto diplomatico originale. Attraverso la voce e l'exemplum delle donne senesi, protagoniste incontrastate delle sue opere letterarie, Lapini magnifica la città e ne esalta lealtà e affidabilità con l'obiettivo di spostare la bilancia delle alleanze estere a favore di Siena. I due testi raccolti in questo volume, l'uno noto come Novella di Angelica Montanini, l'altro, inedito e sconosciuto, ribattezzato come Discorso di Ginevra Luti, rappresentano due tappe fondamentali di questo originale percorso celebrativo, a completare il quale sono state aggiunte due sezioni. Nella prima sono proposti quei brani del Commento ai Trionfi in cui l'Ilicino compendia i personaggi mitologici o storici che, nella Novella o nel Discorso, sono riutilizzati come casi esemplari ed emblematici; nella seconda, invece, vengono forniti brevissimi profili biografici utili a comprendere più agevolmente questo panegirico costruito attraverso la straordinaria eloquenza delle donne senesi. Ne risulta così un affresco più nitido della vivace realtà cittadina della Siena di fine Quattrocento.