Libri di Bianca Dorato
Sël finagi
Bianca Dorato
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2014
Un libro di inediti che esce postumo. I passi di Bianca Dorato camminano dentro, i suoi itinerari sono sprofondi, i suoi colli annuncio, le sue "drere" (i suoi sentieri) destino. Il suo lirismo è drammatico, perché mette a prova i sentimenti oppositivi della paura e della disperazione, della gioia e della speranza. I suoi incontri sono cruciali, perché attraverso i movimenti dell'esistere rivelano l'inattingibile segreto dell'essere. Le sue soglie sono passaggi verso l'alto e verso l'altro. Il suo è sempre un qui ed ora che si converte in ebbrezza di eterno (come accade in Biagio Marin, che è stato per la Dorato un vero e proprio maieuta). Le sue costanti sono la frontiera e l'attesa. I suoi sestanti la ferita e l'ignoto, il nascosto e la meraviglia (il miele che ne scaturisce). I suoi "segnali" sono orme che la neve sottrae come il seme che germoglia nel silenzio. I suoi sensi sono i più eletti: la vista e l'udito, l'occhio e l'orecchio, la traccia e il bramito. Non dunque il tanto andare, ma piuttosto l'orma e l'ombra che l'accompagnano, la traccia di luce che nella fatica attende la rivelazione. Il desiderio guarda al lontano e ne spreme il timbro doloroso, il sapore d'aspra e amorosa solitudine, espressa nelle parole di un glossario randagio, di un erbario o di un bestiario tanto concreti quanto simbolici, densi di tutta la forza d'una scienza robustamente poetica e spirituale.
I lenti giorni. Poesie 1984-2006
Bianca Dorato
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2008
pagine: 80
Questo volume di poesie, curato da Anna De Simone e con la Presentazione di Giovanni Tesio, vuole ricordare, nel primo anniversario della scomparsa, la poetessa piemontese Bianca Dorato, una delle voci più forti della poesia 'femminile' e della letteratura dialettale contemporanee, anche se non ancora abbastanza conosciuta. Nata a Torino nel 1933, la Dorato dovette interrompere gli studi classici per motivi di salute; lavorò sempre come contabile in un'azienda piemontese, coltivando parallelamente la poesia. Ha pubblicato vari libri di poesia in piemontese, fino all'ultimo del 2006: "Tzanteleina. Canzone di luce, d'aria e di sorridere d'acqua", "Passaggio", "Sentieri di luce", "Neve e oro", "Sentiero di valico". Ha al suo attivo anche opere teatrali: "Due giorni a luglio" (1989), "Il cervo", "I nibbi" (1999); "La notte del vento" (2001). In tutta la sua opera poetica, di cui qui si presenta una scelta, la scrittrice ha saputo mantenere una fedeltà tematica e stilistica inusuale che le ha consentito ogni volta di approfondire e precisare le impercettibili intersezioni tra il proprio mondo interiore e il paesaggio: quelle sue amate montagne, ripercorse infinite volte in un movimento fisico e simbolico che ha affinato i sensi a captare - dentro ogni manifestazione della realtà - l'insondabile offrirsi della vita.
Catlinin-Le neuit del vent-Briga lo Violaire
Oscar Barile, Bianca Dorato, Dario Anghilante
Libro
editore: Centro Studi Piemontesi
anno edizione: 2001
pagine: 125
Signaj
Bianca Dorato
Libro: Copertina morbida
editore: Interlinea
anno edizione: 2006
pagine: 91
"La poesia di Bianca Dorato è una sorta di lunga attitudine o fedeltà all'ascolto interiore. Poesia di movimento, certo, perché poesia di passi in cerca di infinito dentro un paesaggio che si disegna come uno scenario realistico, concreto, persino - in un certo senso - diaristico. Se la poesia è vita che resta impigliata in una trama di parole, la poesia che adotta il "dialetto" (lingua di poesia, in questo caso lingua piemontese) è poesia in cui la parola continua ad essere - più che nell'italiano - attaccata alla sua cosa, di cui esalta il suo sogno d'identità. Lì è la voce dell'amore, incarnata nel silenzio che l'accompagna." (Giovanni Tesio).