Libri di Bruno Cocco
Bambini del didditì
Bruno Cocco
Libro: Libro in brossura
editore: Marna
anno edizione: 2024
pagine: 128
Nostro Signore vi guardi. La peste del 1630 tra terrore, fede e fatalismo
Bruno Cocco
Libro: Libro in brossura
editore: Marna
anno edizione: 2021
pagine: 127
"Ambientato durante la peste del 1630 in un piccolo borgo dell'Alta Brianza, sembra richiamarci alla situazione che stiamo oggi vivendo. I ritmi del vivere quotidiano sono sconvolti, la paura s'impadronisce degli abitanti, il morbo porta a termine senza indugio un quadro spietato di miseria. La ribellione che ci aveva preso in quei primi giorni, quando anche noi uomini di chiesa avremmo perfino bestemmiato se ci fosse stato consentito, alla vista di quello scempio di umanità che sembrava gratuito e senza uno scopo, è andata pian piano attenuandosi nei giorni che sono seguiti, e l'orgoglio del cuore si è tramutato in umile supplica perché ci fosse data la forza di sopportare un dolore così immane".
Il mistero del monte
Bruno Cocco
Libro: Libro in brossura
editore: Marna
anno edizione: 2009
pagine: 112
Tre amici, appassionati di antiche storie, scoprono una chartula del 1114, fortunosamente conservata in una trave e recante una scritta dal significato misterioso. Nel tentativo di decifrarla, ricostruiscono, andando indietro nel tempo, una vicenda appassionante che si dipana a partire dal dodicesimo secolo fino ai giorni nostri, coinvolgendo crociati, Templari, monaci, pittori, consorterie più o meno ortodosse, storici e personaggi vari, tutti interessati a quanto la chartula promette. Scoprono uno strano legame fra un omicidio plurimo del 1500 e un altro degli anni sessanta e, attraverso elaborate congetture e superando difficoltà apparentemente insormontabili, alla fine riescono a trovare il bandolo della matassa.
Nostro Signore vi guardi. La peste del 1630 tra terrore, fede e fatalismo
Bruno Cocco
Libro
editore: L'Autore Libri Firenze
anno edizione: 2009
pagine: 120
I giorni del terrore sono scanditi dal diario del vecchio prete che vede soccombere, ad uno ad uno, molti dei suoi parrocchiani e degli stessi familiari. Tra i tanti cimiteri apprestati in quei giorni, il Roncaccio è il luogo dov'è sepolta la maggior parte dei morti. Molti, ancora oggi, salgono al Roncaccio per una preghiera e un fiore di prato davanti al Crocione, per stare in compagnia di questi morti, per parlar con loro e chiedere protezione per sé e per il loro borgo.