Libri di Charles Péguy
Il fazzoletto di Véronique. Antologia della prosa
Charles Péguy
Libro: Copertina morbida
editore: Cantagalli
anno edizione: 2020
pagine: 592
					Di quanti scrittori un Sommo Pontefice ha detto: «Era più cristiano di me»? Forse nessuno, prima che papa Francesco lo dicesse di Charles Péguy. Chi era costui? Non proprio un Carneade: è stato studiato da centri universitari piccoli ma agguerriti, ripetutamente riproposto all'interno di importanti movimenti ecclesiali (ad esempio CL), rappresentato in circuiti teatrali di base. L'opera poetica di Péguy gode di una stabile presenza editoriale da decenni. Più difficile trovare in Italia la sua produzione saggistica: acutissima e nient'affatto superata analisi del pensiero «moderno». Questa ampia antologia, composta da traduzioni del tutto nuovo, vuol colmare tale lacuna. Prefattore: Julian Carron.				
									I misteri. Il mistero di Giovanna d'Arco. Il portico del mistero della seconda virtù. Il mistero dei santi innocenti. Il mistero della vocazione di Giovanna d'Arco
Charles Péguy
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2020
pagine: 498
					«Jeannette: “Come potrebbe un'anima non sprofondare nella tristezza. Poco fa ho visto passare due bambini, due ragazzetti, due piccini che discendevano da soli quel sentiero laggiù. Dietro le betulle, dietro la siepe. Il più grande che tirava l'altro. Piangevano, gridavano: Ho fame, ho fame, ho fame... Li sentivo da qui. Li ho chiamati”». Da Il mistero della carità di Giovanna d'Arco «Singolare virtù della speranza, singolare mistero, questa non è virtù come le altre, è una virtù contro le altre. Prende in contropiede tutte le altre. S'addossa per così dire alle altre, a tutte le altre. E tien loro testa. A tutte le virtù. A tutti i misteri». Da Il portico del mistero della seconda virtù «Nella pazza galoppata, nella caccia sfrenata, tra le donne per terra essi hanno raccolto tutto quello che conta. / Hanno sottratto tutto quello che vale qualcosa, perché hanno fatto man bassa, / Come ladri di cadaveri si sono derubati da sé, e ciò che hanno raccolto nella zuffa non è niente di meno / Che il regno dei cieli e la vita eterna. Hi empti sunt ex hominibus». Da Il mistero dei santi innocenti «Se Dio ti chiama, bambina mia, se Dio ha dei progetti su di te, le vie di Dio sono insondabili, e le intenzioni di Dio sono segrete; i progetti di Dio sono eterni, i progetti di Dio sono infiniti, i progetti di Dio sono straordinari; se Dio ti chiama, se Dio ha delle intenzioni su di te, tu non troverai mai riposo, il pane quotidiano del riposo, il riposo come gli altri, il riposo di tutti, il riposo su questa terra». Da Il mistero della vocazione di Giovanna d'Arco .				
									Getsemani
Charles Péguy
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 59
					La meditazione qui offerta da Péguy sulla Passione di Cristo rappresenta un momento apicale della letteratura spirituale. Nonostante la decisa affezione alla vicenda, l'autore non risparmia decise bordate agli stereotipi e agli schemi teologici del suo tempo. Senza mai cedere al pietismo o a un certo «dolorismo» di inizio secolo, la meditazione di Péguy sugli ultimi momenti della vita terrena di Gesù prende le mosse da alcune considerazioni sulla depressione e la nevrastenia che risultano di particolare interesse. Con grande naturalezza, si stabilisce un sottile legame tra la sofferenza del vivere contemporaneo e l'angoscia di Gesù nel Getsemani nel momento in cui fu colto dai tormenti di una morte annunciata. Il mistero dell'Incarnazione assume così tutto il suo spessore e la sua densità: lo stesso figlio di Dio ha conosciuto la paura dinanzi alla propria finitezza. A testimonianza di come Dio si sia fatto uomo sino alla più tragica conseguenza.				
									Clio. Dialogo della storia con l'anima pagana
Charles Péguy
Libro
editore: Milella
anno edizione: 1994
pagine: 222
Veronica. Dialogo della storia con l'anima carnale
Charles Péguy
Libro
editore: Milella
anno edizione: 1994
pagine: 228
Il lavoro della ragione-Il veramente vero. Testo originale a fronte
Charles Péguy
Libro: Copertina morbida
editore: Cantagalli
anno edizione: 2021
pagine: 96
					«Noi sappiamo che la ragione non esaurisce la vita e nemmeno il meglio della vita [...] Ma chiediamo che non si dimentichi che la ragione è per l'umanità la condizione rigorosamente indispensabile [...] E il problema stesso di sapere ciò che spetta alla ragione e ciò che non spetta alla ragione, è solo attraverso il lavoro della ragione che possiamo porcelo». Ogni intrapresa storica che s'instauri nel segno di un'abiura ad un tale lavoro si disporrà sempre a realizzare un cattivo servizio all'umanità: qualsivoglia operazione umanitaria s'inauguri senza (o addirittura contro) la "salute" della ragione non farà che porre le basi per la più mostruosa delle pratiche disumanizzanti. Il programma intenzionale di pensare a "sanificare" l'umanità a condizione di una previa rinuncia ad un tale lavoro della ragione lo si può sentire dichiarato anche "in nome" della ragione - la storia (quella non troppo lontana nel passato) ce lo attesta come déjà vu. "L'incontemporaneo" C. Péguy ce ne dà testimonianza (a sue spese) con testi non meno accesi della vita con cui ne ha esperito il senso. Due di essi, che qui pubblichiamo in traduzione italiana (Vraiment vrai e De la raison), sono occasione preziosa - ad ogni genere di lettore - per recepire nella propria esperienza l'urgenza di un simile lavoro, per scoprire la pertinenza al nostro vissuto presente di quella testimonianza e, dunque, per intraprendere (o riprendere) quel lavoro sullo strumento del pensiero sul cui terreno - solo!? - possono edificarsi iniziative, relazioni, soggetti nel segno storico del "veramente vero". Ne va della "salute" universale dell'umano dentro le pur brutte criticità della storia (personale e sociale che sia): «Noi non difendiamo la ragione contro le altre manifestazioni della vita [...] ma contro le demenze, contro le pazzie. Noi chiediamo che non si faccia credere al popolo che si parli in nome della ragione quando si usano mezzi che non sono i mezzi della ragione».				
									Getsemani
Charles Péguy
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2025
pagine: 80
					«Il testo che stiamo per leggere è uno dei più belli di Péguy. È anche uno dei vertici della letteratura cristiana, dal punto di vista teologico e mistico». (Jean Bastaire) La meditazione qui offerta da Péguy sulla Passione di Cristo rappresenta un momento apicale della letteratura spirituale. Nonostante la decisa affezione alla vicenda, l'autore non risparmia decise bordate agli stereotipi e agli schemi teologici del suo tempo. Senza mai cedere al pietismo o a un certo «dolorismo» di inizio secolo, la meditazione di Péguy sugli ultimi momenti della vita terrena di Gesù prende le mosse da alcune considerazioni sulla depressione e la nevrastenia che risultano di particolare interesse. Con grande naturalezza, si stabilisce un sottile legame tra la sofferenza del vivere contemporaneo e l'angoscia di Gesù nel Getsemani nel momento in cui fu colto dai tormenti di una morte annunciata. Il mistero dell'Incarnazione assume così tutto il suo spessore e la sua densità: lo stesso figlio di Dio ha conosciuto la paura dinanzi alla propria finitezza. A testimonianza di come Dio si sia fatto uomo sino alla più tragica conseguenza.				
									Il denaro
Charles Péguy
Libro: Libro in brossura
editore: Cantagalli
anno edizione: 2025
pagine: 112
					«Tutti sono borghesi», scrive Péguy. Non è una definizione sociologica né lo snobismo dell’intellettuale che ce l’ha col "piccolo borghese". Tutti sono borghesi nel senso che affidano la definizione di sé a fattori misurabili, ad elementi precisamente quantificabili: dal quoziente intellettivo al conto in banca, dagli (o dalle) skills professionali alle performance atletiche, dal numero di like ai metri quadri dell’appartamento. E così anche i rapporti interpersonali finiscono per soggiacere al metodo dello scambio di numeri, alla logica contrattuale: io ti do, tu mi dai. C’è un fattore che pervade e lubrifica tutto questo ingranaggio quantitativo ed è, appunto, il denaro. L’unico modo per sgusciare via dalle tenaglie del denaro è il «rimanere nella povertà». Non ci è forse stato detto: «beati i poveri»? Certo «in spirito»; ma non vuol mica dire: nelle intenzioni, nell’intimo, nei desideri o negli impegni morali. Il povero è quello che sa che quel che ha – dalla vita agli amici, dai soldi al lavoro – gli è "dato" e lo usa, quindi, liberamente. E ne gode, come Francesco che sposa Madonna Povertà. «La libertà è la virtù del povero». Essa infatti è «la condizione irrevocabile della grazia», cioè della suprema gratuità da cui noi, poveri, riceviamo la vita e tutto quel che l’accompagna.				
									I misteri
Charles Péguy
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2024
pagine: 504
					Nel vocabolario estetico di Péguy la parola "mistero" era un equivalente letterario dell'"oratorio" di ambito musicale, privo di alcuna ambizione filologica. Tuttavia, oltre alla suggestiva ambivalenza del termine, giocò a favore della sua scelta la sostanziale affinità d'intenti che il poeta avvertiva tra le sue e le sacre rappresentazioni del passato. Forse anche a lui, come ai lettori che rimasero e rimangono ancora oggi stupefatti di fronte alle sue opere, sembrava che la parola "mistero" fosse la sola adatta a rubricare il repentino passaggio dall'angoscia alla serenità di un uomo che, dopo aver espunto per scrupolo di onestà l'invocazione «sia fatta la Tua volontà» dal Padre Nostro e dopo essere giunto a meditare, per disperazione e umiliata impotenza, il suicidio e lo sterminio della propria famiglia, si apriva di colpo alla fiducia in Dio e all'esaltazione della speranza. Il volume comprende Il mistero della carità di Giovanna d’Arco, Il portico del mistero della seconda virtù, Il mistero dei santi innocenti, Il mistero della vocazione di Giovanna d’Arco.				
									
