Libri di Chiara Altomare
Cosenza. Continuità di vita della città antica
Chiara Altomare
Libro: Libro in brossura
editore: Pellegrini
anno edizione: 2019
pagine: 78
«Le risorse a disposizione per il recupero e la tutela del patrimonio culturale delle politiche pubbliche sono sempre limitate, e quelle destinate alla cultura, troppo spesso considerate non essenziali allo sviluppo della comunità, sta di fatto che l'entità del nostro patrimonio non ha consentito, non consente e non consentirà mai stanziamenti di fondi pubblici, ordinari o straordinari, adeguati solo a garantire la semplice manutenzione dell'esistente. Le scelte pubbliche quindi diventano necessarie e devono basarsi sulla valutazione delle alternative. Con l'inizio del "Secolo Breve" si assiste ad una profonda trasformazione dei centri urbani, che da storici, diventano vecchi in virtù delle nuove esigenze di modernità e mobilità. Il processo di degrado e obsolescenza dell'edilizia prodotta negli anni, andrebbe inesorabilmente verso l' autodistruzione. Le aree dell'antimanutenzione potrebbero essere oggetto di "demolizioni mirate di piccola entità" di costo contenuto e utili alla restituzione di un'immagine urbana complessiva più consona al carattere della città storica. Ed è indubbiamente difficile ambientare soluzioni così radicali nella realtà, sintetizzata nell'immagine di grande ricchezza e complessità — "Il carattere labirintico della città meridionale" — dove estrema bellezza e degrado rappresentano l'inscindibile prodotto di una medesima cultura, come avrebbe detto il Gattopardo, e il significativo scenario dell'intrico di questioni di natura economica, sociale, politica quotidianamente all'attenzione dell'opinione pubblica del paese...» (Dall'introduzione)
Il ruolo delle indagini non invasive nella diagnostica: procedure integrate per la tutela e la valutazione della vulnerabilità del patrimonio architettonico
Chiara Altomare
Libro: Copertina morbida
editore: Pellegrini
anno edizione: 2019
pagine: 95
«I centri storici, così come li intendiamo, rientrano nella categoria Bene Culturale, con la loro presenza diffusa; si comprende bene, pertanto, la necessità di creare attorno a questo patrimonio una comune conoscenza di un modello condiviso di sviluppo economico e sociale. Appurato il loro immenso valore estetico, storico e culturale, è significativo indagare sul potenziale economico di questo patrimonio e intenderlo, quindi, come risorsa, onde annoverare motivazioni anche più concrete alla necessità di tutela di cui spesso si parla. La questione riguardante la tutela e la conservazione degli edifici storici, intesi come Beni Culturali rappresenta una sfida non risolta, vista la complessità e l'eterogeneità dei saperi coinvolti. Negli ultimi anni l'analisi dei centri storici viene proiettata verso un approccio interattivo e dinamico, coerentemente con i mutamenti degli organismi edilizi e le conoscenze in continua evoluzione che convergono in questo campo. Partendo dal presupposto che non è possibile tutelare ciò che non si conosce, l'azione di tutela si concentra su di un insieme di operazioni coerenti quali schedare, inventariare, censire e creare una banca dati interattiva, accompagnata da un'analisi storico-estetica di base. Una campagna di schedatura e di catalogazione, quindi, è strettamente connessa con i principi di protezione del patrimonio architettonico e culturale...» (Dalla premessa)