Libri di Christin Rodolphe
Manuale dell'antiturismo. Possiamo dirci ancora viaggiatori?
Christin Rodolphe
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2022
pagine: 147
All’indomani dello stop imposto dalla pandemia, il turismo di massa sembra ripartire da dove si era fermato, trasformando gli spazi in non-luoghi e convertendo l’immaginazione del viaggiatore in un bene di consumo. Nonostante sia praticato solo dal 3,5% della popolazione mondiale (ricca e occidentale), il turismo resta la prima industria del pianeta e nulla sembra essere in grado di fermare la sua “mondofagia”: né l’inquinamento che comporta, né la scomparsa delle specificità culturali a cui mira e tanto meno la coscienza dell’Altro, ridotta sempre più a una relazione commerciale. Ma è ancora possibile sfuggire al turismo? Quali sono le pratiche indispensabili per potersi definire ancora viaggiatori? Rodolphe Christin ci invita a riscoprire l’essenza del viaggio: preferire la strada alla meta, e “scomparire” piuttosto che apparire ovunque.
Turismo di massa e usura del mondo
Christin Rodolphe
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2019
pagine: 135
Se si è passati in poco tempo dall'uso del mondo all'usura del mondo, è perché la massificazione del desiderio turistico, camuffata da libertà di movimento, è avvenuta all'interno di una logica industriale che ha distrutto la dimensione simbolica del viaggio, trasformandolo in una «fuga d'evasione» da fare in tempi e luoghi deputati, e soprattutto passando sempre alla cassa. Ponendosi al servizio del consumo mondiale, il turismo è diventato, insieme alla televisione, agli antidepressivi e al calcio, uno dei più potenti anestetici che la società contemporanea elargisce ai suoi logorati cittadini, immersi in una ipermobilità che dà la misura della loro insoddisfazione. Eppure, nonostante la standardizzazione dei desideri e il saccheggio ambientale, il turismo mantiene intatto il suo potere incantatore. Forse perché il turista, lontano dal suo territorio originario, che ormai non conosce più, nutre la confusa speranza di trovare altrove ciò che gli manca a casa: una vita conviviale in un territorio ancora carico di senso. Senza accorgersi però che con la sua stessa presenza distrugge ciò che è venuto a cercare. Prefazione di Paolo Cognetti.