Libri di Clotilde Leguil
L'essere e il genere. Uomo/donna dopo Lacan
Clotilde Leguil
Libro
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2019
pagine: 160
Il clima del XXI secolo è segnato da un affrancamento nei confronti delle norme di genere.I soggetti contemporanei credono sempre meno nei ruoli di uomo e di donna, che si tratterebbe di recitare come un copione già scritto, e a ragione.Ma questa nuova emancipazione, fa forse sparire il valore della questione del genere in un'esistenza? Cosa resta del genere una volta che ne abbiamo decostruito le norme? Con Lacan, la psicoanalisi ha aperto la strada a un approccio al genere che manda in frantumi tutti gli stereotipi e introduce una questione per ogni essere. Gli studi di genere gli sono debitori per questo. A partire da figure di uomini e di donne fuori norma nel cinema (da Billy Wilder a Guillaume Gallienne) e nella letteratura contemporanea (Édouard Louis, Catherine Millet, Delphine de Vigan, Pascal Bruckner), Clotilde Leguil ci mostra cosa può significare "essere un uomo" o "essere una donna" nel XXI secolo, al di là di ogni norma.
Sartre e Lacan. Correlazione antinomica, relazione pericolosa
Clotilde Leguil
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 327
Clotilde Leguil ci porta dietro le quinte dell’elaborazione lacaniana partendo da una correlazione segreta e paradossale con la filosofia sartriana dell’esistenza. Se il rapporto di Lacan con Sartre è simile a una relazione pericolosa, è perché c’è il rischio di un equivoco e di un malinteso: l’esistenzialismo sartriano nega la dimensione dell’inconscio mentre la prospettiva lacaniana introduce lo strutturalismo in psicoanalisi per ripensare l’inconscio freudiano. Lacan non indietreggia davanti a queste antinomie. Reinveste i concetti della filosofia esistenziale per far suonare loro un nuovo spartito, quello dell’esperienza analitica come esperienza soggettiva. Con le nozioni di desiderio, di mancanza e d’angoscia, la psicoanalisi lacaniana sostiene nel XXI secolo l’irriducibile singolarità dell’essere parlante.