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Libri di Constantin Noica

Congedo da Goethe

Constantin Noica

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2019

pagine: 311

Relegato senza motivi concreti al confino in un piccolo paese della pianura valacca dal regime stalinista rumeno nel 1949, il filosofo Constantin Noica può portare con sé solo l'opera omnia di Goethe e pochi altri libri. Nella solitudine e nell'estrema povertà del luogo comincia a scrivere un'originale monografia sul gigante di Weimar nonché una molto personale interpretazione del Faust. Noica dichiara la sua ammirazione per Goethe (e chi potrebbe mai negargli ammirazione?) ma lo coglie nel suo unico, benché decisivo, punto debole: non ha senso filosofico, se, come fa, dice di sì a tutto. Questo atteggiamento si rivela nella concezione goethiana della natura, delle scienze e dell'uomo ovvero della cultura. In ogni campo Goethe tocca ma non supera mai il limite oltre al quale inizia la filosofia, intesa come riconoscimento della caduta del mondo, e quindi del suo disordine, e della necessità di ritrovare o postulare un ordine, che potrà essere pensato in qualunque modo, ma che non può essere pensato se non dalla ragione e trovarsi perciò conforme ad essa. Per Noica il "Faust" dimostra, che ne fosse cosciente il suo autore oppure no, come si vive quando il pensiero non trova alcuna necessità nella sua libertà: si vive nel possibile, nella neutralità, nel regno in cui si è rifugiato il diavolo, dopo la moderna abolizione dell'inferno. Il vero protagonista della Tragedia (che tragedia però non è, né può essere, mancando l'aspetto della necessità) si rivela essere Mefistofele. L'ultimo capitolo del libro di Noica prova ad illustrare una via d'uscita dalla dimensione del solo possibile nella quale ha vissuto il Novecento europeo.
24,00 22,80

Sei malattie dello spirito contemporaneo

Sei malattie dello spirito contemporaneo

Constantin Noica

Libro: Libro in brossura

editore: Carbonio Editore

anno edizione: 2017

pagine: 205

Lo spirito dell'essere umano non è sempre se stesso, saldo e immutabile. Si può ammalare, e perciò può cambiare, a seconda non solo del suo destino individuale, ma anche del periodo storico e del contesto in cui l'individuo si trova. E per ammalarsi le direzioni sono due: l'atrofia e l'ipertrofia. Lo spirito o rimpicciolisce, o cresce troppo. Partendo da questa intuizione, Constantin Noica - filosofo quasi eretico, quasi maledetto del Novecento europeo - esamina le malattie dell'uomo contemporaneo: Don Chisciotte e Faust illustrano il tormento di non poter agire in accordo con il proprio pensiero; Don Giovanni, o l'esasperazione del destino individuale che non riconosce più alcun ordine generale; Tolstoj, o l'annullarsi dell'individuo nella storia; e infine le creature di Beckett, che rappresentano l'assenza di determinazioni, la malattia del non-atto.
17,50

Trattato di ontologia

Constantin Noica

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2007

pagine: 272

L'ontologia tradizionale ha avuto come fine la contemplazione di un Essere Perfetto e elevato. Da Heidegger in poi, i filosofi si sono spesse volte rammaricati del fatto che un tale orientamento abbia condotto allo scacco dell'ontologia stessa. Ma che succederebbe se l'ontologia non partisse più dall'alto, da un Empireo dell'essere, ma dal basso? È ciò che si chiede Noica, in un trattato che racchiude trent'anni di riflessione filosofica. Partire dal basso può significare, innanzi tutto, restituire un tono più umile a una simile riflessione, nell'ultimo secolo sempre più impallidita di fronte ai successi della ricerca scientifica. Quest'ultima, difatti, ha saputo dissertare di più e meglio sui vari aspetti della filosofia tradizionale, screditando la filosofia stessa e la sua secolare autorità. L'unico dominio non ancora nominalmente affetto da scientismo è quello dell'essere in quanto tale: e, proprio per questo, di tutte le forme filosofiche possibili l'ontologia sembra presentarsi come quella dotata di maggior senso attuale. Ma se l'ontologia verrà reinaugurata 'dal basso', la contemplazione dell'essere non potrà non avere inizio e fine che nel quotidiano intramondano, nella datità delle cose che sono. È da queste premesse che si sviluppa il discorso noichiano, fondato su un severo richiamo al compito essenziale e sfuggente della filosofia: il poter dire che ogni cosa è nella misura in cui è, e il comprendere il mondo nella doppia accezione del capirlo e dell'avvolgerlo.
20,00 19,00

Saggio sulla filosofia tradizionale

Saggio sulla filosofia tradizionale

Constantin Noica

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2007

pagine: 188

Un'analisi della storia del pensiero e delle sue strutture, da Platone a Heidegger, senza trascurare contributi goethiani e biblici, porta Constantin Noica a formulare una nuova definizione di 'ragione' e a individuare i fondamenti di un'ontologia del divenire entro l'essere. Il saggio, che risente degli studi di logica negli anni del soggiorno berlinese (1940-44), e che al contempo ospita una profonda riflessione sulle categorie dialettiche tradizionali, quelle kantiane in primis, enuncia per la prima volta il postulato della filosofia noichiana, che verrà poi elaborato compiutamente in un saggio di un trentennio successivo, il Trattato di Ontologia, del 1981. "Come esiste un posse che si rifiuta all'esse, ma ne esiste anche uno che rimanda come potenzialità a questo, così esiste un fieri che si rifiuta all'esse, ma anche un fieri che si coinvolge in questo: il divenire entro l'essere" (dall'Introduzione dell'autore).
16,00

Pregate per il fratello Alessandro

Pregate per il fratello Alessandro

Constantin Noica

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1994

pagine: 144

9,30

L'amico lontano

L'amico lontano

Emil M. Cioran, Constantin Noica

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1993

pagine: 88

Il libro è costituito da due lettere che Cioran e Noica si scambiano nel 1957. Due amici lontani, che negli anni Trenta hanno condiviso le passioni intellettuali della giovinezza, si scrivono a distanza di un ventennio. Uno dei due, Cioran, è emigrato in Francia insieme ad altri noti scrittori rumeni, tra cui Ionesco e Eliade; l'altro, Noica, ha rifiutato la fuga ed è rimasto stoicamente fedele alle proprie radici nazionali, nonostante la persecuzione del regime di Ceausescu che gli costerà 25 anni di confino e di carcere. La radicalità di tale separazione si consuma in un dialogo al centro del quale troviamo una tradizione culturale che, nata nella Bucarest degli anni tra le due guerre, è ancora in gran parte da scoprire.
6,20

Sei malattie dello spirito contemporaneo

Sei malattie dello spirito contemporaneo

Constantin Noica

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1993

pagine: 192

Nei capitoli del volume sono esaminate le malattie dello spirito diagnosticate dall'autore. La "carenza del generale" governa il distacco dal quotidiano e l'impulso a sollevarsi a qualche forma di universalità; all'opposto "la carenza dell'individuale" determina il bisogno di ritrovare la propria particolare realtà terrena. Don Chisciotte, Faust, Zarathustra illustrano il tormento di non poter agire in accordo con il proprio pensiero. Se la carenza diventa rifiuto, avremo le malattie della lucidità: Don Giovanni o l'esasperazione del destino individuale che non riconosce più alcun ordine generale; Tolstoj o l'annullarsi dell'individuo nella storia; le creature di Beckett o l'assenza di determinazioni, la malattia del non-atto.
10,33

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