Libri di D. Romano (cur.)

Questa opera di Girolamo Li Causi, terminata nel 1974, e non più rivista dall'autore, è una lunga riflessione critica, ed autocritica, sull'attività svolta dal PCI e dalle classi dirigenti siciliane, negli anni della ricostruzione post-bellica, dai mesi immediatamente successivi allo sbarco delle truppe anglo-americane sino alla formazione dei governi Milazzo. Un arco di tempo lungo un quindicennio, durante il quale Li Causi assolse anche l'incarico di segretario regionale del partito. Da questo suo osservatorio privilegiato emerge il ritratto vivo e spesso pungente di uomini e vicende che hanno segnato la storia passata e presente dell'Isola.

La poesia permette di parlare di Dio senza dover dimostrare niente, nessuna capacità speculativa, nessuna formazione particolare. Soprattutto, la poesia permette di parlare a Dio, con Dio, senza mediazione. La poesia è la forma della preghiera. Con la poesia la distinzione tra laici e professionisti del sacro salta, come dice un vecchio adagio ortodosso "teologo è colui che prega". In questa raccolta di poesie per Dio troverete molte preghiere. Non troverete però corrispondenze a nessusa ortodossia. Come la poesia, anche la preghiera si permette qualche licenza. Non c'è volontà di esporre una dottrina, né di difendere la fede sulla pubblica piazza: c'è la necessità di esprimenre quanto l'autore o l'autrice hanno dentro di sé e di condividerlo con gli altri, cio che semrba essere personale e privato come la preghiera, infatti, come la poesia assume un carattere sociale. Potremmo chiarmarlo la "funzione Cyrano". Non tutti riusciamo a esprimere quanto abbiamo dentro. Neanche i poeti ci riescono sempre. Le poesie altrui possono descrivere il nostro stato d'animo con le parole giuste, ovvero quelle parole che cercavo, ma che non trovato in me.

Un'antologia, piccola, sì, ma con grandi autori, quelli come il vicino di casa, il collega d'ufficio, voi stessi, forse, quelli che s'incontrano ogni giorno, mescolati tra gli altri. Una raccolta di piccole perle, per dire a tutti che non è vero che i poeti indossano corone d'alloro ma portano jeans e maglietta: sono gli occhi ad avere poesia, è la pelle a vibrare di emozioni ed è lo spirito che può trasformare tutto in autentico lirismo.