Libri di Diego Sztulwark
Come imporre un limite assoluto al capitalismo. Filosofia politica di Deleuze e Guattari
Jun Fujita Hirose
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2022
pagine: 129
Nella loro prolifica produzione congiunta, Gilles Deleuze e Félix Guattari scrivono i loro tre libri principali sotto la stessa e fondamentale domanda: come rovesciare il capitalismo, come far saltare i dispositivi della sua assiomatica. E propongono, per questo, una sola e invariabile strategia: il divenire rivoluzionario di tutti. Ma la tattica che concepiscono è ogni volta diversa. Si tratta di determinare, in ogni congiuntura, un agente centrale del processo rivoluzionario: i proletari nella lotta di classe, in L’anti-Edipo (1972); le minoranze nella loro lotta contro gli assiomi, in Mille piani (1980), e “l’uomo” (il cittadino prima degli emarginati) nella filosofia politica, in Che cos’è la filosofia? (1991). Contrariamente alle derive estetiste di molte letture dell’opera di Deleuze e Guattari e in aperta polemica con le teorie “realistiche” che oggi sostengono che non ci sia nulla oltre a ciò che offre il capitale, Jun Fujita Hirose prova a leggere questo trittico di filosofica politica come modo per aggiornare la domanda sulla rivoluzione. E lo fa in un momento preciso: quello della crisi del Covid-19. Un vero momento di distruzione creativa, dice, in cui si sta instaurando un nuovo regime di accumulazione del capitale, sotto l’egemonia tecnologica e finanziaria cinese e con i metalli rari come materiale paradigmatico. Quale tattica corrisponde a questa nuova congiuntura? Prefazione di Diego Sztulwark.
Contropotere
Miguel Benasayag, Diego Sztulwark
Libro
editore: Elèuthera
anno edizione: 2002
pagine: 148
Dopo un lungo periodo di conformismo, si sono visti affermare in diversi Paesi, europei ed extraeuropei, dei movimenti che ripropongono una critica radicale all'esistente. Questa nuova soggettività contestataria è spesso giudicata sterile, incapace di passare a uno stadio più politico, di proporre mutamenti realisti. Gli autori di questo libro rifiutano questo giudizio. Essi sostengono che i nuovi movimenti sociali, ignorando volutamente la questione del potere e della conquista, inventano una politica del "contropotere", i cui effetti sulla società esistente sono più importanti di quanto si possa credere.

