Libri di Diogo Mainardi
La caduta. I ricordi di un padre in 424 passi
Diogo Mainardi
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 154
Diogo Mainardi ha scritto un libro sulla paternità, sulla felicità di essere padri e sull'amore suscitato dalla nascita di un figlio. Tito è nato tredici anni fa con una paralisi cerebrale, a causa del terribile errore di un medico, in un ospedale di Venezia. Quando la disabilità è stata diagnosticata, Diogo ha vissuto una settimana di "angoscia e terrore". Poi è successo qualcosa. Sua moglie Anna è caduta inciampando in un tappeto, Tito si è messo a ridere, Diogo si è messo a ridere, Anna si è messa a ridere. "La comicità slapstick era un linguaggio che capivamo tutti. Tito cade. Mia moglie cade. Io cado. Ciò che ci unisce - che ci unirà sempre - è la caduta". Diogo ha capito che Tito aveva bisogno di essere amato per quello che era, senza patetismi. Ciò che ci accomuna, "disabili" e "abili", è la caduta come categoria dello spirito: siamo nati come esseri in bilico, ognuno instabile a modo suo. Questo libro è dunque anche un'accusa formidabile contro il cliché della "normalità", contro la stupidità umana che affiora nel mondo in tempi diversi e in modi sempre nuovi, nel mito del corpo perfetto o peggio nell'eugenetica nazista. E poiché nei suoi primi anni Tito comunicava soltanto attraverso immagini, gesti, simboli e analogie, Diogo ha adattato il suo racconto al linguaggio del figlio. In un rovesciamento radicale di prospettiva, la storia universale viene letta attraverso la storia di Tito.
Il poligono della siccità
Diogo Mainardi
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 152
Untor, un untore di manzoniana memoria, si aggira per il cosiddetto "poligono delle siccità", alla ricerca di Catarina Rosa (la donna che per prima l'ha denunciato), spargendo i suoi veleni su mandriani, sicari, latifondisti, religiosi fanatici, asinelli, bambini denutriti. Sulle sue tracce si lanciano quattro appestati: Manuel Vitorino, ladro e violentatore di moribondi e di cadaveri, Janmario Cicco, sicario col vizio di mutilare le sue prede, Piquet Carneiro, trasformato in bue sventratore di nemici, Demerval Lobao, contadino vendicatore. La caccia terminerà con la distruzione totale di tutto e di tutti, del territorio e dei suoi personaggi, fino alla distruzione dello stesso romanzo.
Contro il Brasile
Diogo Mainardi
Libro
editore: Dalai Editore
anno edizione: 2003
pagine: 185
Protagonista di questo romanzo è il cinico Pimenta Bueno, ultimo discendente di una gloriosa dinastia paulista il quale, dopo aver alimentato il proprio disprezzo per il Brasile e i brasiliani attraverso un'equivoca interpretazione delle pagine dedicate al paese dai più svariati scrittori, intraprende una paradossale spedizione etnografica ripercorrendo il viaggio di Claude Lévi-Strauss, alla ricerca degli indios Nambikwara. Non trovandoli rispondenti alle descrizioni fornite dal suo illustre predecessore, Pimenta Bueno decide di ristabilirne le tradizioni originali, per trasformarli in "veri Nambikwara", finendo così per distruggerne irrimediabilmente l'esistenza.