Libri di Eduardo Halfon
Lutto
Eduardo Halfon
Libro: Libro rilegato
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 128
Sepolta nelle acque di un lago, c’è una piccola morte. È un bambino caduto nell’ombra; un segreto di carne e tenebra che, senza venire mai rivelato, passa di padre in figlio a inquinarne i sogni. “Lutto” è la storia di un esorcismo letterario: un romanzo sul tentativo di attraversare i rimossi della propria famiglia per vestire il silenzio di nuove parole. Per ritrovare nel dolore passato il senso del proprio presente.
Oh ghetto amore mio
Eduardo Halfon
Libro: Libro in brossura
editore: Giuntina
anno edizione: 2017
pagine: 52
Il nonno polacco di Eduardo Halfon arrivò in Guatemala nel 1946 dopo essere sopravvissuto alla Shoah e non tornò mai in Polonia. Aveva sempre proibito alla sua famiglia di andarci. I polacchi, diceva, ci hanno tradito. Ma poco prima della sua morte Eduardo disse ancora una volta al nonno che voleva visitare Lodz, la sua città natale. Ma lui ancora una volta si arrabbiò e sbatté la porta. Però, poco dopo, tornò con un foglietto dove c’era scritto l’indirizzo della sua casa a Lodz e lo dette al nipote come un ordine o un'eredità. Questo racconto è la storia di dove quel foglietto ha finalmente portato Eduardo: in Polonia, nelle vecchie strade di Lodz.
Il pugile polacco
Eduardo Halfon
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2014
pagine: 121
Nel libro "L'angelo letterario", durante l'incontro con lo scrittore Andrés Trapiello, a Madrid, Eduardo Halfon accenna a un misterioso pugile polacco. "Il tuo cognome, Eduardo, da dove viene? Libano, risposi. Mio nonno era un ebreo libanese identico ad Alfred Hitchcock. E il tuo nonno materno? Polacco. Anche lui ebreo? Sì, anche lui ebreo e gli parlai un po' di Lodz, di Sachsenhausen, di Auschwitz, del pugile. Guarda, amico, esclamò alzandosi per rispondere al telefono, tutto questo o lo scrivi tu o lo scrivo io. Spero che lo scriva lui". Da allora, e attraverso altri personaggi, come un filo ininterrotto si susseguono e si intrecciano altre storie. Quella di un poeta indigeno immerso in un mondo avulso; quella di un accademico nordamericano esperto di Mark Twain; quella di una hippie israeliana in viaggio per il Centroamerica; quella segreta, unta di jazz, di un pianista serbo; quella di un ragazzo imprigionato in una realtà che non lo comprende; quella di un regno sottomarino ormai privo di vita; quella di una madre che cerca di sopravvivere al suo dolore. Da tutte queste storie quella del pugile polacco inizia a germinare, a imporsi, a chiedere di essere scritta da un nipote che a sua volta vorrebbe non scriverla. E che però sa che dovrà farlo. "Voi ebrei, mi disse Andrés sedendosi, nascete con un romanzo già scritto sotto il braccio."