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Libri di Élisabeth Filhol

Doggerland

Élisabeth Filhol

Libro: Copertina morbida

editore: Neri Pozza

anno edizione: 2020

pagine: 251

Doggerland, la terra che, migliaia di anni fa, univa l'Inghilterra alla Germania e alla Danimarca, è più di un oggetto di studio per Margaret Hamilton, ricercatrice dell'Università di St Andrews. Territorio immenso, un tempo così ricco di flora e fauna da essere stato un habitat ideale per la caccia e la pesca, questa parte d'Europa, travolta circa ottomila anni fa da un gigantesco tsunami, è divenuta una vera e propria ragione di vita per lei. La dedizione con cui, giorno dopo giorno, Margaret ha esumato dal fondo dell'oceano i preziosi frammenti di questa terra sommersa l'ha portata a sacrificare alla ricerca ogni cosa, anche l'amore per Marc Berthelot, ingegnere petrolifero. Entrambi animati dalla medesima passione per il Mare del Nord, non ne hanno fatto lo stesso uso e ciò che avrebbe dovuto avvicinarli li ha allontanati l'uno dall'altra. Ora, però, Margaret si accinge con trepidazione a prendere un volo che da Aberdeen la condurrà a Esbjerg, il grande porto sul Mare del Nord. Nella città danese, in occasione del congresso annuale di archeologia sottomarina, si ritroverà, infatti, dopo vent'anni, di nuovo al cospetto di Marc Berthelot, invitato come lei a tenere una relazione al convegno. Sulle coste di quel mare, tuttavia, e sull'intero Nord Europa è in arrivo Xaver, un catastrofico evento climatico, un uragano che risveglierà i fantasmi di Doggerland e riporterà a galla ricordi e sensazioni da tempo dimenticate. Romanzo di grande attualità per i temi che affronta: geologia, climatologia, economia petrolifera e politica ambientale.
18,00 17,10

La centrale

La centrale

Elisabeth Filhol

Libro: Copertina morbida

editore: Fazi

anno edizione: 2011

pagine: 125

Uno dei tanti operai a contratto delle centrali nucleari francesi, dove l'impiego è spesso a progetto, racconta la sua quotidianità. Il suo rapporto con un lavoro ad altissimo rischio; le ragioni che lo hanno condotto a scegliere una professione in apparenza così diversa dalle altre e invece, come ogni altra, dominata da una pura logica di mercato. Una vita senza fissa dimora, da una centrale all'altra, fino a quando la contaminazione non arriva al livello di guardia, la carne si avvelena ed è necessario smettere, anche se solo per un po'. "Carne da reattore": perché questo è Yann, il narratore, e questo sono i suoi compagni, una confraternita di lavoratori nomadi, precari, uniti dalla consapevolezza del pericolo, dalla minaccia dell'irradiazione, della sovraesposizione. Una minaccia che grava su tutti loro. Su tutti noi. Al centro di questo breve romanzo si accampa l'impianto nucleare, uno spaventoso, indifferente Moloch che divora i suoi operai. La centrale, fredda ed enorme, impenetrabile, indistruttibile: un corpo di cemento grigio nel cui nucleo si nasconde "un'energia colossale, contenuta in un confinamento che chiede solo di essere infranto, per mostrarne il valore".
12,00

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