Libri di Fabio Cannavaro
La nostra bambina. 2006-2016. I primi 10 anni di una Coppa del Mondo ccon 23 papà
Fabio Cannavaro, Alessandro Alciato
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2016
pagine: 205
Buffon che, dopo una sconfitta a ping pong con Barone, manda in pezzi una vetrata con un calcio; Totti che, in una sera di libera uscita, scommette contro Peruzzi che non riuscirà a ingoiare una pizza intera in un sol boccone; Gattuso che, per scaramanzia, indossa la stessa tuta per un mese intero e prima di ogni partita della seconda fase fa la valigia per tornare in Italia; Pirlo che, prima del rigore decisivo di Grosso, chiede a Cannavaro in un abbraccio silenzioso se davvero sono a un passo dalla vittoria della Coppa. E su tutti il CT Marcello Lippi, che si tuffa nelle acque fangose del laghetto del ritiro di Duisburg e ne riemerge con un pesce sotto braccio. Quel mese dell'estate di dieci anni fa che va dall'esordio contro il Ghana alla vittoria in finale contro la Francia ha cambiato non solo la storia sportiva del nostro Paese ma quella di ventitré ragazzi che hanno saputo costruire un gruppo solidissimo e unito ancora oggi come se il tempo non fosse mai passato. E che la notte del 9 luglio 2006, sotto il cielo azzurro di Berlino, sono diventati tutti contemporaneamente papà di quella Coppa del Mondo. Dopo un decennio esatto, Fabio Cannavaro, capitano e trascinatore, riunisce i protagonisti dell'impresa per un racconto corale delle settimane trascorse insieme tra goliardia e voglia di vincere. E, con la collaborazione di Alessandro Alciato, dà vita a un ritratto a tutto tondo di quel gruppo di amici e campioni, ricco di retroscena, momenti unici e aneddoti inediti dell'ultimo trionfo azzurro.
La mia storia. Dai vicoli di Napoli al tetto del mondo
Fabio Cannavaro
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: 165
"Bravo. Continua così. Va bene." Quando le parole di incitamento vengono da Diego Armando Maradona, all'epoca ancora il numero 10 del Napoli più forte di ogni tempo, il cuore e la mente di un ragazzo di diciotto anni volano lontanissimi. Ma Fabio Cannavaro, quel ragazzo che stava marcando El Diego in una partitella di allenamento, non poteva certo pensare che un giorno avrebbe vinto i Mondiali e il Pallone d'Oro. Soprannominato il Muro di Berlino, conteso dai più blasonati club del mondo, dagli stilisti e dai pubblicitari, Cannavaro è rimasto uguale a quello che giocava a pallone nei vicoli di Napoli. I valori popolari e profondi della sua città natale - la grande umanità, la voglia di farcela, la generosità, il senso della famiglia sono alcuni degli ingredienti che hanno fatto di Fabio Cannavaro un grande uomo e di conseguenza un grande campione. Il Cannavaro superstar del circo calcistico scambia messaggini con i ragazzi che giocavano con lui nella Primavera del Napoli, organizza rimpatriate con gli ex compagni di squadra, chiama tutte le sere mamma e papà ed è l'unico Pallone d'Oro che ha voluto festeggiare il trofeo in una scuola elementare di Forcella, tra la sua gente. Oggi che il calcio mostra sempre più frequentemente il suo volto cinico e manageriale, la sua storia racconta che c'è ancora spazio per le persone vere, spinte dalla sana passione di correre dietro a un pallone.