Libri di Fabio Cintioli
Per qualche gara in più. Il labirinto degli appalti pubblici e la ripresa economica
Fabio Cintioli
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 132
La crisi degli appalti pubblici è un fenomeno che si manifesta con l'inerzia, con la complicazione, col fiorire di troppe gare anche per necessità basilari delle amministrazioni, con un ginepraio di regole e di controlli che hanno come sbocco la difficoltà di "fare" della nostra amministrazione. Tante riforme nel corso degli anni non hanno migliorato la situazione. Anzi è purtroppo peggiorata. Andare alla ricerca delle cause profonde non è meno importante delle proposte per uscirne. In questo libro si cerca di dire delle prime senza rinunciare ad esporre le seconde, per non perdere la sfida della ripresa dopo l'emergenza sanitaria Covid-19. Si devono però fare i conti con alcuni punti fermi del circuito istituzionale amministrativo: il modo in cui è stata declinata la tutela della concorrenza nei pubblici appalti; la prevenzione della corruzione; il mito della semplificazione amministrativa. Anche per questo si sceglie il metodo della conversazione che si snoda tra domande e risposte. Questo dà spazio a dubbi sinora inespressi nel dibattito, senza però dimenticare le obiezioni a questi dubbi basate su quel che è il "diritto vivente" in Italia. Tutela della concorrenza e prevenzione della corruzione non possono sacrificare l'interesse principale: quello di eseguire gli appalti. Il dialogo tra intervistato e intervistatore è la tecnica che si utilizza per dare alle idee maggiore immediatezza. Il dialogo è anche il modo per non rivolgersi solo ai giuristi e per spiegare ai non addetti ai lavori quel che è accaduto, avvertendoli che la manutenzione delle opere pubbliche e l'efficienza dei servizi sono beni essenziali e irrinunciabili.
Funzione e oggetto dell'antitrust: nuove e vecchie questioni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 248
Il diritto della concorrenza vive una fase di transizione che merita attenta analisi. Da un lato, l'Autorità antitrust nazionale ha visto i propri poteri ampliarsi per effetto della Direttiva ECN Plus e della legislazione di recepimento: rafforzamento dei poteri istruttori, allargamento dei poteri sanzionatori, la possibilità di definire i procedimenti con i c.d. settlements. Dall'altro, lo scenario geo-economico e geo-politico cambia e macrofenomeni come la crisi della globalizzazione e lo spettro del decoupling possono influenzare l'azione di tutela della concorrenza. Come se non bastasse, la crescita dei poteri di mercato digitali rilancia il dibattito sulle finalità del diritto antitrust e mette in discussione, come ad esempio nelle tesi neobrandesiane, il mito del consumer welfare come unica chiave di lettura di questo settore dell'ordinamento. Infine fenomeni interni, come l'espansione delle pratiche commerciali scorrette e la tutela diretta del consumatore, e fenomeni europei, come la disciplina del Digital Markets Act, ripropongono le tensioni tra la funzione di vigilanza antitrust (ex ante) e la regolazione (ex post), con sovrapposizioni di competenze che mettono in crisi tradizionali certezze sui compiti delle Autorità nazionali di concorrenza. Tutto ciò, a distanza di quasi trent'anni dall'«erompere delle autorità indipendenti» secondo la nota formula scolpita da Alberto Predieri, ha suggerito di tornare su questi temi e di riflettere sulla funzione antitrust, oggi, e sul suo prossimo futuro.
Orizzonti della concorrenza in italia. Scritti sulle Istituzioni di tutela della concorrenza
Fabio Cintioli
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: XI-235
Scrutare gli orizzonti della concorrenza significa guardare agli equilibri tra accusa e difesa nel procedimento di public enfórcement e all'esperienza che un'istituzione di successo, come l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha maturato sinora. Le sfide sono, oggi, forse ancor più impegnative che nel passato: calibrare la vigilanza antitrust sui nuovi poteri di mercato tra piattaforme e sharing economy, dare alla tutela dei consumatori il giusto peso nel public enforcement; avere contezza delle diverse funzioni che AGCM è chiamata a svolgere rispetto alle altre autorità. Scrutare gli orizzonti significa però soprattutto esaminare il fenomeno in modo unitario, accomunandovi i tre protagonisti: I'AGCM, il giudice amministrativo che esercita il controllo sulle decisioni di public enforcement e il giudice civile a cui spetta il private enforcement, rinvigorito dalla più recente disciplina di matrice europea. Il destino dei tre protagonisti è sempre più intrecciato e l'accertamento compiuto dall'uno è destinato ad influire su quello dell'altro, in un'esperienza comune; e ciò specialmente dopo l'ingresso delle garanzie richieste dalla CEDU, anche sul fronte della fidi jurisdiction, e dopo l'efficacia vincolante del provvedimento di public enforcement nei confronti del giudizio civile di risarcimento dei danni previsto dall'art. 7 del d.lgs. n. 3/2017.