Libri di Fabio Galimberti
Invertire la rotta. Disuguaglianza e crescita economica
Joseph E. Stiglitz
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2018
pagine: 85
Per molti anni ci hanno fatto credere che la disuguaglianza è necessaria per la crescita economica. È vero il contrario: per crescere tutti e in modo sano è necessaria una maggiore uguaglianza nella distribuzione del reddito. 'Invertiamo la rotta' è il monito del premio Nobel per l'economia. «Non è difficile individuare le politiche economiche necessarie per invertire la rotta. Abbiamo bisogno di maggiori investimenti nei beni pubblici; di una migliore governance aziendale, leggi antitrust e antidiscriminazioni; di un sistema finanziario più regolamentato; di un rafforzamento dei diritti dei lavoratori; di sistemi di tassazione e trasferimenti più progressivi. 'Riscrivendo le regole' che disciplinano l'economia di mercato sulla base di queste esigenze potremo ottenere una maggiore uguaglianza nella distribuzione del reddito sia prima che dopo le tasse e i trasferimenti, e di conseguenza risultati economici migliori.»
L'etica in un mondo di consumatori
Zygmunt Bauman
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: VII-234
Smantellata gran parte dei limiti spazio-temporali che delimitavano le potenzialità delle nostre azioni, non possiamo più ripararci dalla ragnatela della dipendenza globale. È questa la situazione in cui, volenti o nolenti, portiamo avanti oggigiorno la nostra storia comune. Anche se molto - forse tutto o quasi tutto - in questa storia in divenire dipende dalle scelte umane, le condizioni in cui tali scelte vengono fatte non sono a loro volta soggette a scelta. Si può essere "favorevoli" o "contrari" rispetto alla nostra interdipendenza planetaria, ma sarebbe come dire di essere a favore o a sfavore della prossima eclissi solare o lunare. Acconsentire od opporsi, però, alla forma squilibrata che la globalizzazione della condizione umana ha assunto fino a questo momento, questo sì che può fare una grande differenza.
Ripensare il capitalismo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2017
pagine: IX-368
Le economie dei paesi sviluppati devono affrontare problemi profondi e interconnessi: città inquinate, gravi diseguaglianze, marginalizzazione di larghe fasce di popolazione, crescita lenta, un disastroso cambiamento climatico. Per affrontare questi problemi le politiche economiche devono cambiare radicalmente. Il che vuol dire che dobbiamo capire fino in fondo come funziona il sistema capitalista contemporaneo. In questo libro, alcuni tra i massimi economisti a livello internazionale affrontano le questioni chiave dell'economia contemporanea - la politica fiscale e monetaria, il mercato finanziario, la diseguaglianza, le privatizzazioni, l'innovazione e il cambiamento climatico. Con una convinzione: il capitalismo deve essere riformato e reinterpretato per evitare i fallimenti che tuttora abbiamo davanti agli occhi. “Abbiamo un bisogno disperato di nuovi modi di pensare e concepire le politiche economiche: questo libro affronta i nostri preconcetti, sfida i nostri mostri sacri e offre finalmente idee nuove e provocatorie." (Financial Times)
Il principe nero. Don Giovanni, un sogno femminile
Fabio Galimberti
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 213
Cosa rappresenta don Giovanni per una donna? E cosa per un uomo? Come ha fatto a diventare il seduttore per eccellenza, pur essendo un impostore e un infame poco incline – a leggere bene i testi – all’arte del corteggiamento? Perché mai allora è un sogno femminile e non un incubo? L’autore, con una scrittura rivolta anche ai non addetti ai lavori, risponde a queste e ad altre domande, proponendo una lettura psicoanalitica. Considerato per quello che è, ossia una creatura di finzione, il cavaliere spagnolo non è analizzato in quanto individuo concreto, com’è stato fatto finora da quegli interpreti che lo hanno steso sul lettino di Freud. Don Giovanni, mito della modernità, suscita interesse non per la sua psicologia – ammesso che ne abbia una – ma per l’impatto che ha avuto sulla psicologia femminile e, di conseguenza, su quella maschile; è interessante in quanto fantasia e realtà mentale, per quello che dice di essenziale del rapporto tra uomo e donna. Va preso come personaggio immaginario, per l’archetipo che è diventato e dunque per le cruciali funzioni psichiche che svolge. Prima fra tutte quella formidabile indicata nel finale del libro: portare una donna al limite di ciò che ne regola e contiene l’esistenza, per aprirle la possibilità di una realizzazione inedita della propria femminilità.
La strettoia. Come le nazioni possono essere libere
Daron Acemoglu, James A. Robinson
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2020
pagine: 800
«Chi si allontana dal gruppo è preda del falco» recita un proverbio del popolo ashanti: il mondo è crudele e i forti hanno sempre oppresso i deboli con la violenza. In assenza di un’autorità centrale l’unica protezione è rifugiarsi in una gabbia – spesso opprimente – di norme, tradizioni e alleanze tra clan. Viceversa, uno Stato forte può proteggere gli individui, ma rischia di mutarsi in un mostro, in una dittatura oppressiva. Per gran parte della storia umana, in ogni luogo e tempo, la libertà non è stata qualcosa di scontato e naturale, ma una conquista sofferta ottenuta solo imboccando una vera e propria strettoia. Questo corridoio virtuoso esiste quando i poteri dello Stato e della società sono in equilibrio: quando le istituzioni sono forti, in grado di fornire servizi e far rispettare le leggi; e quando, al tempo stesso, i cittadini hanno la capacità di tenere sotto controllo e chiamare in causa le autorità. “La strettoia” analizza il modo in cui le nazioni sono riuscite a bilanciare queste due forze in equilibrio precario. Ripercorre la via attraverso cui alcune sono entrate nel corridoio della libertà e altre ne sono rimaste fuori o ne sono dolorosamente uscite. Esplora la storia della democrazia in Grecia, della nascita degli Stati Uniti e di quella delle nazioni create da Maometto e Shaka a partire da terre e popoli divisi. Traccia le origini di un’Europa dai molteplici centri di potere e di una Cina dominata da un’autorità centrale, con i loro percorsi drammaticamente diversi. Indaga le radici del fallimento di molte rivoluzioni nel Medio Oriente e delle speranze per il futuro dell’Africa. Dopo “Perché le nazioni falliscono”, Acemoglu e Robinson aggiungono un nuovo tassello al loro grande mosaico che ritrae la storia delle società umane. E ci ricordano, oggi più che mai, che la libertà non è dovuta, ma è una vittoria che dipende da un fragile equilibrio di forze, in bilico tra il caos e l’oppressione.
Come muoiono le democrazie
Steven Levitsky, Daniel Ziblatt
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2020
Ormai è raro che il potere venga conquistato attraverso un golpe militare o comunque con la forza. Quasi tutti i paesi tengono regolarmente elezioni. Le democrazie muoiono ancora, ma con altri mezzi. Dalla fine della Guerra Fredda a oggi, a determinare la morte di una democrazia non sono quasi mai generali e soldati, ma gli stessi governi eletti. Leader eletti hanno sovvertito le istituzioni democratiche in Venezuela, Georgia, Filippine, Nicaragua, Perù, Polonia, Russia, Sri Lanka, Turchia, Ucraina e Ungheria. Oggi il tracollo di una democrazia comincia nelle urne. Steven Levitsky e Daniel Ziblatt attraversano la storia recente per identificare i passaggi cruciali e le condizioni che si ripropongono, seppure in diverse declinazioni, ogni volta che una democrazia viene gradualmente trasformata in regime autoritario da un leader eletto Un processo messo in atto dall'interno delle istituzioni e con mezzi legali. Introduzione di Sergio Fabbrini.
Lo Stato innovatore
Mariana Mazzucato
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2018
pagine: XXXIV-351
Chi è l'imprenditore più audace, l'innovatore più prolifico? Chi finanzia la ricerca che produce le tecnologie più rivoluzionarie? Qual è il motore dinamico di settori come la green economy, le telecomunicazioni, le nanotecnologie, la farmaceutica? Lo Stato. È lo Stato, nelle economie più avanzate, a farsi carico del rischio d'investimento iniziale all'origine delle nuove tecnologie. È lo Stato, attraverso fondi decentralizzati, a finanziare ampiamente lo sviluppo di nuovi prodotti fino alla commercializzazione. E ancora: è lo Stato il creatore di tecnologie rivoluzionarie come quelle che rendono l'iPhone così 'smart': internet, touch screen e gps. Ed è lo Stato a giocare il ruolo più importante nel finanziare la rivoluzione verde delle energie alternative. Ma se lo Stato è il maggior innovatore, perché allora tutti i profitti provenienti da un rischio collettivo finiscono ai privati? Per molti, lo Stato imprenditore è una contraddizione in termini. Per Mariana Mazzucato è una realtà e una condizione di prosperità futura. È arrivato il tempo di questo libro.
Come muoiono le democrazie
Steven Levitsky, Daniel Ziblatt
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: XXIX-291
Ormai è raro che il potere venga conquistato attraverso un golpe militare o comunque con la forza. Quasi tutti i paesi tengono regolarmente elezioni. Le democrazie muoiono ancora, ma con altri mezzi. Dalla fine della Guerra Fredda a oggi, a determinare la morte di una democrazia non sono quasi mai generali e soldati, ma gli stessi governi eletti. Leader eletti hanno sovvertito le istituzioni democratiche in Venezuela, Georgia, Filippine, Nicaragua, Perù, Polonia, Russia, Sri Lanka, Turchia, Ucraina e Ungheria. Oggi il tracollo di una democrazia comincia nelle urne. Steven Levitsky e Daniel Ziblatt attraversano la storia recente per identificare i passaggi cruciali e le condizioni che si ripropongono, seppure in diverse declinazioni, ogni volta che una democrazia viene gradualmente trasformata in regime autoritario da un leader eletto Un processo messo in atto dall'interno delle istituzioni e con mezzi legali. Introduzione di Sergio Fabbrini.
Uber. La storia più pazza della Silicon Valley
Mike Isaac
Libro: Libro rilegato
editore: Piemme
anno edizione: 2020
pagine: 496
Per capire il capitalismo di oggi, devi leggere questo libro. In pochi anni Uber ha rivoluzionato, attraverso una app, il modo di spostarsi in città ed è diventata una delle aziende tech più ricche e innovative del mondo. Ma allo stesso tempo, travolta dagli scandali e dalle denunce, ha rischiato di fallire. Ed è per questo che Travis Kalanick, geniale ma controverso cofondatore e Ceo dell'azienda, viene costretto a dimettersi nel 2017. Quella di Uber è una storia emblematica di un'ascesa e di una caduta esemplari. Una storia di 'hybris' ed eccessi sullo sfondo di una rivoluzione tecnologica, con in palio miliardi di dollari e il futuro dell'industria dei trasporti. È una storia che tocca i temi principali della Silicon Valley nell'ultimo decennio: la rapida evoluzione della tecnologia che entra in collisione con sistemi di lavoro consolidati e travolge un intero settore nel giro di pochi anni. È la storia di un'industria profondamente sessista, dominata da squilibri di genere. È la storia dei metodi, diffusissimi ma poco conosciuti, con cui sono finanziate oggi le startup. È la storia di società high-tech decise a sfruttare i dati dei consumatori, con conseguenze sgradevoli per questi ultimi. Ma, soprattutto, è una storia sui rischi catastrofici che comporta la venerazione cieca della figura del capo: un monito su cosa non si deve più fare per costruire una startup di successo. In poche parole, una lettura necessaria per capire il capitalismo di oggi e di domani.
Ascolto. L'orecchio tagliato dello psicoanalista
Fabio Galimberti
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2025
pagine: 404
C’è tanto bisogno di ascolto, si dice. Ma che cosa vuol dire ascoltare? Crediamo di saperlo: capire, entrare in consonanza, essere empatici e ricettivi, comprendere chi parla anche al di là dell’espressione verbale. Ma nella pratica clinica (e forse anche nella vita quotidiana) questa è una versione semplicistica dell’ascolto e persino fuorviante. Uno psicoanalista da quest’orecchio non ci sente così tanto, perché non ha scorciatoie o miracolose facoltà di ricezione. Avere orecchio nella cura, un orecchio tagliato per l’ascolto, è risvegliarsi dal sogno della comunicazione riuscita, è sottrarsi alla fantasia dell’unione perfetta tra parlante e uditore. È ammettere che tra i due c’è una spaccatura, incolmabile, che si rivela ad esempio nella stranezza degli equivoci, dei malintesi e dei fraintendimenti, quella spesso presente nelle opere d’arte (in letteratura, cinema o teatro che sia). Dando rilievo a questa stranezza, l’ascolto analitico non è solo consonante o risonante, ma soprattutto dissonante.
Una catastrofe patriottica. 1908: il terremoto di Messina
John Dickie
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2008
pagine: 240
Il 28 dicembre 1908, un terremoto di immani proporzioni colpisce Reggio Calabria, Messina e i paesi del circondario. È la più grave catastrofe che il neonato Stato italiano si trovi ad affrontare e il suo impatto sulla pubblica opinione è straordinario quanto inatteso. "Non furono soltanto le brutali dimensioni della calamità a colpire gli italiani, ma anche il fatto che essa portò alla luce alcune delle inquietudini più profonde della società. Il luogo del disastro subì un sovraccarico semiotico: sotto lo sguardo inorridito di un pubblico nazionale ogni scena diventò un simbolo, ogni aneddoto l'involucro di una verità più ampia. Si innescò un movimento di compassione e solidarietà patriottiche di proporzioni mai viste in un paese dove la debolezza del sentimento di identità nazionale è un luogo comune. Gli italiani, come si diceva e si dice ancora spesso, non si sentivano molto italiani: la loro identità era basata sulla località geografica di appartenenza, sulla famiglia, sulla politica o sulla religione, più che sulla nazione. Eppure volontari da tutto il paese si misero in viaggio per dare una mano. Quotidiani e riviste parlarono del disastro fino alla saturazione. Comitati civici spuntarono come funghi per raccogliere fondi. A Roma si tennero i 'plebisciti del dolore': i cittadini deponevano le donazioni in 'urne elettorali' avvolte nel tricolore, che rievocavano i plebisciti che avevano ratificato l'unità."
Il corpo e l'opera. Volontà di godimento e sublimazione
Fabio Galimberti
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 165
Di che cosa abbiamo paura? Del nostro corpo, rispondeva Lacan. E non perché il nostro corpo abbia dei bisogni fisiologici - come la fame, la sete, il sonno -, richieda continue cure per mantenersi sano o ci dia sofferenza e preoccupazione perché si ammala. Il nostro corpo ci fa paura perché è estraneo. Un corpo estraneo. Perché è animato da una esigenza in cui non ci riconosciamo, che non riusciamo a ricondurre alle buone ragioni del senso, che supera la nostra capacità di controllo, ci trascende e ci fa male. Questa esigenza è la causa della nostra angoscia. Freud l'ha chiamata pulsione, Lacan godimento. L'autore opera qui una revisione psicoanalitica di questa volontà estranea che è alla base della nostra paura. Come affrontare questa paura è l'altra questione trattata nel libro, dove si riesamina il concetto cruciale, ma finora poco elaborato nella psicoanalisi, di sublimazione, indicandolo come un possibile perno di una "nuova alleanza" con questa strana volontà che abita il nostro corpo. La sublimazione, completamente ripensata a partire dall'insegnamento di Lacan, viene proposta come un modo vivibile di dire di sì alla pulsione/godimento senza esserne sottomessi, senza pagare con la propria carne, ma con il corpo dell'opera. Presentazione di Antonio di Ciaccia.