Libri di Fabio Placì
I cunti de nonna Cia
Fabio Placì
Libro: Libro in brossura
editore: Il Raggio Verde
anno edizione: 2019
pagine: 104
Inserito nella collana "I Taccuini" diretta da Raffaele Polo, "I Cunti da Nonna Cia" è l'omaggio sentito di un nipote, Fabio Placì, per la propria nonna ma al contempo diventa anche l'omaggio ad un dialetto e ad un intero territorio: il Sud Salento. Specchia città natale dell'autore e Taurisano città d'origine della nonna. Rielaborazione grafiche di scorci dei due paesi salentini si alternano ai frasi e motti raccolti dal nipote, quasi di nascosto, ma con il desiderio di fissare nella memoria i pensieri e la saggezza della sua Nonna Cia per donarla agli altri oltre che a se stesso. E come si legge nella bella prefazione del giornalista ed editore Raffaele Polo "Tornano i proverbi e la fragranza di un dialetto che non è quello, asettico e informale, della nostra quotidianità. Ma ripercorre il magico accento che aveva nelle parole, nelle cadenze, nei toni dei nostri nonni, degli anziani che, con umiltà e modestia, ci facevano dono del più grande tesoro in loro possesso: la saggezza, la sapienza che non ha tempo e non conosce confini, racchiusa nelle scarne parole di Nonna Cia che è la quintessenza di tutte le meravigliose donne salentine, vestite di nero e con l'animo proteso a consolare e carezzare 'li piccinni e le caruse' che poi eravamo noi, magari infastiditi da quel linguaggio, da quelle mani rugose, da quella bontà talmente evidente da farci commuovere e vergognare della nostra commozione...
Specchia: sviluppo e turismo sostenibili
Fabio Placì
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2016
pagine: 94
Nel presente, Fabio coglie il passato e prospetta tutta l'importanza di un turismo sostenibile che si è sviluppato nel rispetto delle tradizioni, trasmettendo alla società del futuro l'essenza della gente e del luogo. Uno scrigno di passato, che racconta tutta la vita vissuta tra le stradine, è il Centro Storico di Specchia, laddove: "silenzio e solitudine accompagnano il turista o chi decide di immergersi in questo paradiso... che sentirà parlare, nel silenzio irreale, solo i portali catalani o barocchi, le cornici in pietra leccese... dove sembra quasi che il tempo si sia fermato... dove si incontrano strade strette e brevi che improvvisamente si aprono su corti suggestive." A scrutare ed ammirare c'è il popolo dimenticato, che viveva nelle misere case che si affacciavano nelle strette e brevi stradine che si aprivano in corti suggestive, del borgo antico che si confrontava con il castello e i ricchi palazzi che hanno segnano la storia.