Libri di Fausto Maria Pico
Dalla torre di babele
Fausto Maria Pico
Libro: Copertina morbida
editore: Book Editore
anno edizione: 2021
pagine: 80
Un respiro ampio trascorre l'iter poetico di Fausto Maria Pico, un respiro che si articola nelle due sezioni di "Exilis Liber", nell'arco di tempo di circa dieci anni, fino a confluire nella pubblicazione del 2018 "Forse nella vita", per riconfermarsi in questo "Dalla torre di Babele". Nel bilanciamento con la concretezza affettuosa dei ricordi dell'infanzia e della giovinezza sta il fascino sobrio della poesia di Pico che si imprime nella mente del lettore grazie anche alla magia di certi squarci in cui il verso si lega al senso dell'infinito. Con una nota di Vincenzo Montuori.
Forse nella vita
Fausto Maria Pico
Libro: Copertina morbida
editore: Book Editore
anno edizione: 2018
pagine: 67
Dopo "Exilis liber" (2015), con l'aggiunta di un corpus poetico maturato e distillato negli anni, Pico ci conferma con "Forse nella vita" come l'opera si manifesti nello spazio delle occasioni e degli incontri culturali e dei passaggi generazionali; e sono atti raffinati, appena accennati, quelli che conducono nei luoghi dove mente ed emozione si scambiano i ruoli, toccando i contorni di Euclide, Quasimodo, Penna, fino ad omaggiare l'ironia verbo-concettuale-poetica di Toti Scialoja.
Exilis liber
Fausto Maria Pico
Libro: Copertina morbida
editore: Book Editore
anno edizione: 2015
pagine: 55
"In latino, anche? Solo il titolo. Si ha il sentore di un qualche vezzo. Esibizionismo. Peggio: passatismo". Così Fausto Maria Pico avverte il lettore di questo libro (breve, forse, ma non esile) su coinè l'inattualità del "fare poesia" oggi sia insieme un gesto critico, politico, di complicità e resistenza culturale. Ma se l'opera è "breve", è tuttavia intensa e dilatata nello spazio delle occasioni e degli incontri culturali; e sono atti raffinati, appena accennati, quelli che conducono nei luoghi dove mente ed emozione si scambiano i ruoli, toccando i contorni di Euclide, Quasimodo, Penna, per poi omaggiare l'ironia verbo-concettuale-poetica di Toti Scialoja. "Exilis liber" è un condensato resoconto in versi che. ancora una volta, chiede la complicità di un "simile a noi", di quell'hypocrite lecteur che, nell'invocazione che da Baudelaire arriva a Eliot, evoca un tempo senza tempo, eternamente presente.
Su immota terra
Fausto Maria Pico
Libro: Copertina morbida
editore: Book Editore
anno edizione: 2010
pagine: 91
Un filo visibile nell'ascolto delle parole lega le poesie di Su immota terra alle precedenti, e tra loro diverse, opere di Fausto Maria Pico. Se, come indicato da Ernestina Pellegrini, Il respiro ritratto trovava "nella sua natura potentemente concettuale e filosofica" le strade di un dialogo sempre fortemente evocativo del proprio essere dentro il mondo, e Biglie di mercurio proponeva l'eco di due monologhi paralleli che non divenivano però mai colloquio, in queste pagine l'impronta del "dire" si deposita sulla memoria e sul resoconto di un tempo che è insieme presente e trascorso; ma non fuggito, né perduto. Un tempo legato alle radici forti e terragne di una nostalgia dell'esistenza, di una "parola che non definisce" perché continua a vivere "nel silenzio dei nomi delle cose".
Biglie di Mercurio. Due monologhi
Fausto Maria Pico
Libro: Copertina morbida
editore: Book Editore
anno edizione: 2005
pagine: 57
Così questo testo si volge al teatro. Ma è soltanto un volgersi. Non presume di esserlo veramente o di diventarlo. I due monologhi restano tali e non divengono mai dialogo. Ma le voci monologanti (un uomo, una donna) si "sanno". Anche se non si ascoltano. Ma si può anche parlare all'assenza dicendole della sua assenza...
Il respiro ritratto
Fausto Maria Pico
Libro
editore: Book Editore
anno edizione: 2003
pagine: 59
Fausto Maria Pico è nato a Orvieto nel 1947, è ricercatore di Filosofia del Diritto all'Università di Parma e ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere teorico-scientifico e varie esperienze figurative e teatrali con il regista Beppe Arena. La sua poesia si lega scopertamente all'oralità e insiste sulla metafora dell'ascolto, un ascolto interiore aperto a una molteciplità di voci.