Libri di Federica Ammiraglio
Klimt
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2018
pagine: 192
«Nel 1936 il filosofo tedesco Walter Benjamin pubblicò un saggio dal titolo "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica". Il libro sostiene l'idea che nel momento in cui un dipinto, una scultura, un disegno non restano più unici, ma la loro immagine viene diffusa su larga scala in libri, cartoline, stampe, essi perdono l'aura, l'alone di sacralità e magia che circonda la creazione artistica. La teoria di Benjamin viene spesso citata a proposito dei dipinti klimtiani, che sono stati usati più volte a scopo pubblicitario. Ognuno di noi ha visto una riproduzione del Bacio, anche se forse non tutti ne conoscono l'autore. Nonostante l'acutezza dell'analisi, le opere di Klimt continuano a sprigionare un grande fascino. Il loro stile raffinato, l'uso dell'oro, la cura dei particolari decorativi stregano ancora lo sguardo dell'osservatore contemporaneo. Soprattutto, Klimt affronta nei suoi dipinti tematiche di respiro universale, che abbracciano la vita, la morte, l'amore, il rapporto tra uomo e donna, i turbamenti della psiche, argomenti che, nella Vienna di Freud, erano di assoluta attualità, ma che risultano tali anche a distanza di un secolo. Hermann Bahr, uno dei personaggi chiave della cultura austriaca di fine Ottocento, ha lasciato un'esemplare definizione di ciò che gli artisti viennesi, guidati da Klimt, cercavano: "Vogliamo osservare i corpi ... in cui vive l'umanità, investigare le leggi alle quali ubbidisce, i destini che sperimenta, da quali nascite e verso quali morti s'incammina"». (dal saggio di Federica Armiraglio)
Schiele
Federica Ammiraglio
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 96
La vita e l'opera di uno dei più celebri esponenti della pittura espressionista. Prototipo dell'artista maledetto, Egon Schiele, con la sua biografia, dal carcere alla morte precoce (a soli ventotto anni) e la sua arte tormentata nello stile e nei contenuti, fu interpretato come genio straziato, che sconta con il dolore e con la morte le proprie intuizioni. In realtà l'arte di Schiele è pienamente inserita nella rivoluzione espressionista di inizio Novecento e strettamente legata alla cultura e all'arte viennesi. Ribelle, esibizionista e provocatore, Schiele visse con particolare lacerazione il dissidio tra perbenismo borghese e sessualità caratteristico dell'epoca.