Libri di Federica Liveriero
Phenomenology and mind. Volume Vol. 27
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2025
pagine: 248
					Federica Liveriero, Ingrid Salvatore, Introduction SECTION 1. THE STRUCTURAL DIMENSION OF JUSTICE P.B. Hope, Social Connection and Complexity: On Two Kinds of Social Injustice and Responsibility Eleonora Piromalli, Structural Injustice and Supra-Individual Alienation Elena Libera, The structural dimension of femicide SECTION 2. EPISTEMIC AND LINGUISTIC INJUSTICE Noemi Paciscopi, Epistemic Injustice and Standpoint Theory: A Proposal for Understanding Epistemic Harm Martina Rosola, Which is the fairest of them all? Evaluating gender-fair strategies in Italian Matilde Graziano, Confining words an analysis of misogynistic slurs and their subordinating force Margherita Grassi, Eleonora Volta, Controlling the Narrative: The Epistemology of Himpathy in Sexual Assault Trials SECTION 3. POWER, SOCIAL OPPRESSION AND RECOGNITION Christian Tewes, Reconsidering the Double Empathy Problem Donata Chiricò, Maria Tagarelli De Monte, Hearing perspectives on deafness: a century-long form of power Alex-Flavius Deaconu, Moral Recognizers and Social Injustice: Expanding Axel Honneth's Theory of Recognition Hauke Behrendt, Resolving the Puzzle of Affirmative Action Valeria Fabretti, Exploring Intersectionality in Anti-Discrimination Work. Representations and Practices of Social Workers in Northern Italy FREE CONTRIBUTIONS Artur Kosecki, John Searle's model of social ontology in the context of Roman Ingarden's existential ontology Stefano Pinzan, The Feeling of Respect and Morality for the Finite Rational Being Wouter van Dun, A Phenomenological Contribution to Psychopathological Imagination: An Intolerance of Uncertainty				
									Decisioni pubbliche e disaccordo. Giustificazioni e compromessi tra pari epistemici
Federica Liveriero
Libro: Copertina morbida
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2018
pagine: 256
					Le teorie liberali che si interfacciano con la questione della legittimità dell'autorità e delle decisioni politiche devono affrontare quello che John Rawls definì il "fatto del pluralismo". Un contesto istituzionale democratico che rispetti fino in fondo l'eguaglianza e l'autonomia agenziale dei membri del demos, infatti, condurrà inevitabilmente a un ampio pluralismo valoriale e a disaccordi profondi tra agenti. Ne consegue che un adeguato modello democratico e liberale per la legittimità delle scelte collettive deve essere in grado di strutturare processi decisionali che garantiscano sia la definitività che la giustificabilità pubblica delle decisioni politiche e, contemporaneamente, non sviliscano le prospettive minoritarie che, considerato l'ampio spettro di disaccordo presente in politica, necessariamente vi saranno. All'interno di questo paradigma teorico, questo libro presenta e discute due linee di ricerca, tra loro interconnesse. La prima si interroga sulla possibilità di fornire adeguati argomenti pubblici per la giustificazione dei principi politici che dovrebbero regolamentare il disegno istituzionale di una società politica. Il secondo versante d'indagine, invece, si preoccupa di stabilire quali processi di decision-making collettivi possano condurre a scelte politiche condivise, nonostante i disaccordi profondi tra cittadini. Nel tentare di sciogliere alcune tensioni intrinseche al modello della legittimità liberale, questo libro promuove un'analisi delle circostanze epistemiche reali giungendo a sviluppare un argomento normativo secondo cui la legittimità democratica dipende, in parte, dalla ascrizione dello status di pari epistemico a ogni membro del demos, indipendentemente dalla valutazione specifica delle competenze intellettuali di ognuno. Il modello della legittimità liberale che ne deriva sostiene che i cittadini coinvolti nei processi di decision-making condividono sia l'autorità epistemica - in quanto pari epistemici - che l'autorità pratica - in quanto co-autori delle scelte collettive.				
									
