Libri di Federico Di Santo
Il poema epico rinascimentale e l'«Iliade»: dal Trissino al Tasso
Federico Di Santo
Libro: Libro in brossura
editore: Società Editrice Fiorentina
anno edizione: 2018
pagine: 352
Quasi del tutto trascurato dalla critica, il rapporto di modellizzazione che lega la "Gerusalemme liberata" all'"Italia liberata dai Goti" di Trissino si rivela, a un'analisi più approfondita, di fondamentale importanza per la genesi del capolavoro tassiano e per la definizione delle principali dinamiche letterarie che ne animano la struttura. Tale rapporto è analizzato, in questo libro, nelle sue componenti più rilevanti. Il ricorso al romanzesco come elemento deviante e diversivo rispetto alla trama epica emerge come il debito più clamoroso verso l'"Italia" proprio perché finora sempre negato o sminuito dalla critica. Anche quanto alla scelta della materia storica e al conseguente trattamento delle fonti storiografiche l'"Italia" costituisce un precedente rilevante, benché in questo caso le correzioni apportate da Tasso si facciano più marcate. Ma è soprattutto il nucleo epico della Liberata e poi della Conquistata, incentrato sul modulo narrativo omerico del ritiro dal combattimento del guerriero necessario all'impresa, a rivelare i rapporti più profondi e determinanti: la ripresa tassiana del modello iliadico a strutturare il nucleo portante della trama del poema risulta costantemente filtrata attraverso il precedente trissiniano. Il volume è completato da un riesame di come evolve il tema virgiliano della compassione per i nemici nella riscrittura del poema tassiano e da due studi stilistici sull'"Italia liberata", riguardanti l'imitazione della formularità omerica e l'infelice scelta metrica dell'endecasillabo sciolto.
Genealogia della mimesis. Fra mimesis antica e imitatio
Federico Di Santo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2016
pagine: 107
L'essenza di un concetto è riconducibile alla sua storia, alla diacronia del suo sviluppo? Questo libro muove da una risposta fermamente negativa a tale domanda, nella convinzione che, laddove istanze ideologiche o morali agiscano nel modificarlo, la sua storia diventi la storia del suo progressivo fraintendimento. Apparentemente tramontato nei due secoli scorsi, il concetto di mimesis/imitatio - probabilmente la categoria fondamentale della concezione estetica dell'Occidente - sta tornando in primo piano nel dibattito degli ultimi decenni. Se tuttavia la serietà del concetto, pur reinterpretato, è stata largamente recuperata contro le banalizzazioni cui era andato incontro, i ben più gravi pregiudizi ideologici che lo hanno distorto sono rimasti nell'ombra. In questo saggio, allora, ripercorrere le tappe fondamentali della riflessione sulla mimesis fino a risalire all'etimologia della parola non è un modo per farne la storia, ma al contrario per sottoporla a critica, giungendo a una ridefinizione complessiva del concetto che, attraverso categorie moderne, ne recuperi il valore originario.