Libri di Fernando Velazquez Medina
Caribe
Fernando Velazquez Medina
Libro
editore: Arkadia
anno edizione: 2020
pagine: 296
Nato da famiglia modesta, il giovane Diego cresce spensierato a L’Avana, un piccolo avamposto dell’impero coloniale spagnolo della metà del XVI secolo. I suoi anni giovanili e irrequieti, però, saranno turbati dall’incontro prima con una giovane donna e poi con un pestifero frate francescano, legato all’Inquisizione. Da qui la necessità di darsi alla fuga, unendosi al gruppo capitanato da un monaco italiano, erudito e studioso, il cui obiettivo è quello di conoscere il misterioso mondo degli indios e i loro segreti. Così, tra oceani e porti, tra giungle e mari infestati, Diego inizia la sua formazione e sarà protagonista di una serie di peripezie, a volte drammatiche, a volte spassose, che lo renderanno un vero e proprio picaro, fin quando la sorte non lo porterà a unirsi al più grande corsaro di tutti i tempi: Francis Drake. Primo romanzo di una trilogia, Caribe è un viaggio in un secolo ricco di tensioni e possibilità, in cui si rincorrono fantastici tesori e si annientano intere popolazioni, dove gli appetiti famelici degli uomini e la loro ingordigia sovrastano qualsiasi altro sentimento.
Ultima rumba all'Avana
Fernando Velazquez Medina
Libro
editore: Il Canneto Editore
anno edizione: 2014
pagine: 200
Cuba, L'Avana 1994. La protagonista di queste pagine, un'avvenente mulatta cubana appena uscita dal carcere, rivive con cruda disillusione infanzia, giovinezza, esperienze di vita in un intrico di flashback e attraverso monologhi irruenti, che mischiano doppi sensi e oscenità a citazioni di letteratura alta. Ex studentessa di architettura, ex ergastolana, fedele della Santeria cubana, ora jinetera (prostituta) e affarista, la nostra (anti)eroina, desiderosa di godere la vita dopo gli anni di reclusione, si muove per una Avana notturna e insidiosa, delusa e affamata, corrotta e degradata. Intorno a lei, un coro disperato di comparse che "grida e geme e ride e strilla e fornica e uccide e prega, però malinconicamente, senza amore, senza allegria, senza speranza né carità" (Teresa Dovalpage).