Libri di Fernão Mendes Pinto
Peregrinazione. 1537-1558
Fernão Mendes Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Ghibli
anno edizione: 2024
pagine: 382
"Peregrinazione" è un libro a metà fra l'autobiografia e il viaggio immaginario, che ricostruisce dall'interno di un'anima – quella dell'autore – una vicenda poi conosciuta soltanto attraverso i resoconti ufficiali e inevitabilmente falsata da ortodossie politiche e religiose: la prima grande ondata dell'espansione lusitana in Asia. L'impressione che se ne ricava è quella di un dialogo ansioso dell'"uomo nuovo", il figlio del Rinascimento, con la sua natura più riposta e segreta, improvvisamente messa a nudo da un'avventura fatale, irripetibile. Un antico modo di ragionare e vecchi schemi morali vengono spezzati via da una realtà nuova, esotica, ma che acquista a poco a poco una sua intensa razionalità e validità e che si impone con straordinaria forza ed evidenza. Ne esce un messaggio di tolleranza e di simpatia umana che lascia profondamente commossi. Introduzione di Pierre Dalla Vigna.
Peregrinazione
Fernão Mendes Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: XCIII-728
Pubblicata la prima volta nel 1614, a più di trent'anni dalla scomparsa del suo autore, la "Peregrinaçao" del portoghese Fernão Mendes Pinto è uno dei capolavori della letteratura di viaggio di ogni epoca. L'opera, costantemente tradotta dal Seicento al Novecento nelle principali lingue europee, è qui presentata per la prima volta in versione italiana integrale. Mendes Pinto, un marinaio di umili origini e scarsa cultura, vi ripercorre le sue lunghe peregrinazioni in Africa, Medio ed Estremo Oriente, Oceania (1537-1558), a contatto con gli abitanti di luoghi allora poco o niente affatto conosciuti. Con spirito di comparatista ante litteram, descrive con rigore le realtà via via incontrate, soffermandosi meticolosamente su leggi, istituzioni, religioni, usi e costumi dei popoli più «diversi»; ciò non gli impedisce, d'altro canto, di stabilire relazioni empatiche con queste genti lontane, anche al prezzo di confrontarsi con le contraddizioni e le ipocrisie della politica coloniale europea. In questo resoconto concitato, nell'incalzante susseguirsi delle picaresche avventure e disavventure di un uomo senza smanie di protagonismo e con lo sguardo sempre rivolto al fuori di sé, si riconosce quella straordinaria testimonianza che mise in contatto generazioni di lettori occidentali — non solo i compatrioti, né i contemporanei dell'autore — con una nuova, più ampia e frastagliata, mappa del mondo. Una mappa non soltanto geografica. Il volume è completato da un'ampia introduzione storico-critica, un'appendice con tre documenti epistolari di Mendes Pinto relativi ai suoi viaggi e un dettagliato Indice ragionato nel quale si danno puntuali chiarimenti sui toponimi, i nomi propri e i realia presenti nella narrazione.