Libri di Ferruccio Parri
Come farla finita con il fascismo
Ferruccio Parri
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: 155
Ferruccio Parri, uno dei maggiori esponenti dell'antifascismo italiano e della Resistenza, è una vera e propria guida. I suoi scritti e i suoi discorsi ci conducono, ancora oggi, attraverso una ragnatela di parole chiave necessarie per contrastare il ritorno di retoriche e pratiche violente e identitarie. Che se fasciste non sono, al fascismo assomigliano molto. «Non vogliamo che su questa pagina della vita italiana, su questa carica morale si possa stendere un comodo lenzuolo di oblio. Questo no, compagni giovani. Ora tocca a voi.»
Il processo alla «Muti». La crudeltà della Milano fascista al banco degli imputati
Ferruccio Parri, Luigi Pestalozza
Libro: Libro in brossura
editore: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 144
Milano, 1944. Un palazzo nel cuore della città, in via Rovello 2, è luogo di torture, crudeltà indicibili e omicidi sistematici. A guidare quella spirale di orrori è la Legione Autonoma Ettore Muti, reparto della polizia fascista comandato dal ras meneghino Franco Colombo. Venivano chiamati “mutini”. Erano centinaia di uomini – spesso ex delinquenti comuni, teppisti o semplici disperati – divenuti braccio armato della Repubblica Sociale Italiana in una Milano spaccata dalla guerra civile. Questo volume racconta il loro processo attraverso documenti giudiziari, atti ufficiali e testimonianze, restituendoci il volto crudo della repressione fascista negli ultimi mesi della guerra. Ripubblicato per la prima volta in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, il libro propone un’inedita introduzione storica di Marco Cuzzi e riprende i testi originali di due figure simbolo dell’antifascismo italiano: Ferruccio Parri e Luigi Pestalozza. Dove un tempo si udivano urla, oggi risuonano gli applausi del Piccolo Teatro. Il processo alla «Muti» ci mostra come si può – e si deve – trasformare l’orrore in cultura, e la paura in consapevolezza. Prefazione di Giuseppe Sala.
Si fa presto a dire fame
Piero Caleffi
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2024
pagine: 234
A ventiquattro anni Piero Caleffi è già segretario della Federazione socialista di Mantova, che dirige sino al 1926. Milita poi nell’organizzazione genovese del Partito d’azione. Nel 1930 e nel 1936 è arrestato per attività sovversiva. Nel settembre del 1943, Caleffi entra a far parte della Law, la prima missione alleata inviata dagli inglesi in Italia. Con altri azionisti, organizza un servizio informazioni sui movimenti delle truppe d’occupazione tedesche, s’industria a mandare in Svizzera prigionieri alleati, organizza i collegamenti con le prime formazioni partigiane. Nell’agosto del 1944, a Milano, è scoperto e arrestato. I nazisti lo deportano a Mauthausen. Sopravvive e, tornato in patria, racconta la sua tragica esperienza in questa toccante testimonianza scritta nel 1954, in cui parla delle atrocità subite e cerca di comprendere il fenomeno e la logica dei campi di sterminio nella politica di Hitler. Con una prefazione di Ferruccio Parri, quest’opera è un monito a vigilare affinché la tragedia dell’Olocausto non si ripeta.
Canti politici italiani 1793-1945
Lamberto Mercuri, Carlo Tuzzi
Libro: Libro in brossura
editore: Editori Riuniti
anno edizione: 2020
pagine: 394
La prima edizione di questi Canti popolari è stata pubblicata nel 1962 all’“indomani” del centenario dell’Unità d’Italia. In quella edizione non fu inserita Bella ciao e non ne conosciamo gli esatti motivi per cui fu operata quella scelta dai curatori. È probabile che già allora fossero sorte “polemiche” circa l’origine e la diffusione tra i partigiani o no. In questa edizione è stata invece inserita perché pur consci delle polemiche che l’accompagnano riteniamo non si possa non definire Bella ciao un canto politico/popolare e poco importa se fu poco o per nulla cantata dai partigiani durante la Resistenza perché comunque oggi Bella ciao è cantata in tutto il mondo dai movimenti di Resistenza (come le comunità zapatiste in Chiapas e gli indipendentisti curdi turchi, iracheni e siriani nella guerra civile siriana) e di emancipazione sociale. In questa occasione ci piace ricordare ciò che scrisse Gramsci (Quaderno 5, § 156, a cura di V. Gerratana, Einaudi, pp. 679-680): «… ciò che contraddistingue il canto popolare, nel quadro di una nazione e della sua cultura, non è il fatto artistico, né l’origine storica, ma il suo modo di concepire il mondo e la vita in contrasto con la società ufficiale». Prefazione di Ferruccio Parri.