Libri di Francesco Ongaro
Il principe del male. Vita e inganni di Niccolò Machiavelli. I signori della guerra
Francesco Ongaro
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2014
pagine: 516
Nella sua Firenze, la Signoria delle trame di potere e dei mercenari, non esistono uomini come quelli della Roma dei Cesari: politici che governano per il bene comune e soldati pronti a morire per la patria. Di quella grandezza non vi è più traccia, e lo capisce molto presto, il giovane Niccolò, il naso sempre nascosto tra le pagine polverose dei classici latini. È poco più di un ragazzino, il Machia, quando la congiura ordita contro i Medici insanguina Firenze e vede i cadaveri dei colpevoli penzolare, impiccati, dalle finestre di Palazzo della Signoria. Da quel momento, anche se fuori manterrà sempre la consistenza del ghiaccio, dentro Niccolò inizierà a bruciare un fuoco caparbio, insieme a un'intelligenza senza eguali, capace di manipolare le menti. Perché a non avere il potere, lo sa bene Niccolò, si conta meno di niente e si rischia di morire con un pugnale piantato nella schiena. E se il mestiere delle armi non è la sua strada, nell'arte sublime della politica troverà la linfa della sua vita: come segretario della Repubblica prima e negli anni dell'esilio poi, continuerà a orchestrare da dietro le quinte il minuetto delle guerre tra i signori della penisola. Tra il sangue dei campi di battaglia e la corruzione delle stanze del potere. Con "Il principe del male" Francesco Ongaro racconta l'anima oscura del più audace personaggio politico del Rinascimento, che ha saputo fare della forza velenosa della parola l'arma più letale.
Apologia di un fottuto millennio
Francesco Ongaro, Luisa Dell'Acqua
Libro: Copertina morbida
editore: NonSoloParole Edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 216
Milano e la Provincia di Brescia, dicembre 1999. Pochi giorni alla fine del millennio. Bartolomeo appartiene alla realtà della provincia, Giada alla "Milanobene". All'università, negli anni '70, le barriere sociali non esistono e Bartolomeo e Giada si conoscono e si innamorano. Il loro sentire privato si mischia al sentire pubblico, i passi del loro amore si sovrappongono agli eventi della vita civile italiana. Ma il loro amore è destinato a non reggere all'usura del tempo. Gli ultimi giorni del millennio per i due personaggi diventano motivo di riflessione e bilanci. Ciascuno farà rivivere il passato a suo modo, fornendo la propria lettura dei fatti.
L'uomo che cambiò i cieli
Francesco Ongaro
Libro: Libro rilegato
editore: Corbaccio
anno edizione: 2012
pagine: 302
Regno di Danimarca, XVI secolo. Jep sa che la vita non sarà clemente con lui. Al villaggio i ragazzi lo maltrattano, gli adulti lo evitano, tutti temono la sua deformità. Poi, un mattino una nave porta sull'isola l'astronomo più rinomato d'Europa. Il suo nome è Tycho Brahe, re Federico II gli ha dato in feudo l'isola di Hven perché possa costruirvi un osservatorio. Jep il gobbo è contento dell'arrivo di quel signore severo che scruta sempre la notte, lo segue ovunque, diventerà il suo giullare. Di giorno, ai piedi del suo tavolo, prende gli avanzi di cibo e diverte gli ospiti; la notte, col permesso di Tycho, impara a leggere e scrivere, studia il latino, apprende la matematica. Perché solo guardando le stelle Jep dimentica la propria immagine riflessa nell'acqua del pozzo, le donne che non amerà, i figli che non potrà mai avere. Ma un giorno infausto, il re muore e appare subito chiaro che Tycho non gode del favore del suo successore, e anche il destino di Jep sarà segnato.
Memorie di un cartografo veneziano
Francesco Ongaro
Libro: Copertina rigida
editore: Corbaccio
anno edizione: 2009
pagine: 337
Sebastiano Caboto, veneziano per nascita e cosmopolita per vocazione, racconta in questo romanzo le prime esperienze di cartografo e la frequentazione di quel cenacolo di astronomi, geografi, navigatori e stampatori che, insieme, stavano dando forma, nell'Europa fra quattro e cinquecento, al mondo come lo conosciamo oggi. Ma soprattutto racconta i viaggi, il mare e l'avventura, in un'epoca, a ridosso delle imprese di Colombo, in cui le descrizioni dei navigatori erano un impasto di rigore scientifico e di racconti fantastici; in cui l'uso di strumenti di precisione si mescola alla credenza in leggende e suggestioni antiche; in cui le tempeste si scansano per una scelta accorta della latitudine e per le preghiere delle donne rimaste a casa a aspettare. Racconta l'ansia di affrontare "l'ignoto davanti a noi", la necessità di piegarsi all'evidenza che navigando a Ponente per giungere a Levante si incontra una nuova terra, immensa, tutta da esplorare, da capire, da attraversare, da spiegare.
L'uomo che cambiò i cieli
Francesco Ongaro
Libro: Libro rilegato
editore: Cairo Publishing
anno edizione: 2006
pagine: 315
Regno di Danimarca, XVI secolo. Jep sa che la vita non sarà clemente con lui. Al villaggio i ragazzi lo maltrattano, gli adulti lo evitano, non si fidano di quel giovane alto come un bambino che vede cose che gli altri non vedono, temono la sua deformità. Poi, in un mattino imbiancato di neve, una nave porta sull'isola un nobile signore, l'astronomo più rinomato d'Europa. Il suo nome è Tycho Brahe, re Federico II gli ha dato in feudo l'isola di Hven perché possa costruirvi un osservatorio. Tutti gli abitanti sono obbligati a contribuire con il loro lavoro: quell'aristocratico altero ed esigente è il padrone. Solo Jep il gobbo è contento dell'arrivo di quel signore severo che scruta sempre la notte, lo segue ovunque, diventerà il suo giullare. Di giorno, ai piedi del suo tavolo, prende gli avanzi di cibo e diverte gli ospiti; la notte, col permesso di Tycho, impara a leggere e scrivere, studia il latino, apprende la matematica. Perché solo guardando le stelle Jep dimentica la propria immagine riflessa nell'acqua del pozzo, le donne che non amerà, i figli che non potrà mai avere. Ma la Storia si fa beffe delle speranze degli uomini, in un giorno infausto, il re muore e appare subito chiaro che Tycho non gode del favore del suo successore... In una miscela di narrazione e ricostruzione storica, Francesco Ongaro riporta in vita un secolo straordinario e terribile e uno dei suoi protagonisti dimenticati, senza il quale l'astronomia moderna non avrebbe mai visto la luce.