Libri di G. Baffo
Dostoevskij e Nietzsche
Walter Schubart
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2022
pagine: 159
Non si può avere una comprensione completa del dibattito culturale e spirituale nella Germania e nell'Europa degli anni Trenta del secolo scorso, se non si ha presente questo testo di Walter Schubart. Ad esso, e al precedente L'Europa e l'anima dell'Oriente, farà riferimento l'opposizione tedesca al nazismo, tanto che gli scritti di Schubart circoleranno in copie clandestine fra gli ufficiali che cominciavano a congiurare contro Hitler. E a questo saggio fa esplicito riferimento anche Ernst Jiinger in La pace e in Oltre la linea, testo cardine della riflessione novecentesca sul nichilismo. Walter Schubart, giurista ed autodidatta filosofo "russofilo", fugge nel 1933, assieme alla moglie ebrea lettone, dalla Germania nazista per riparare a Riga, dove sarà in seguito "sommerso" dalla marea totalitaria dello stalinismo, trovando la morte in un gulag sovietico nel 1942. Pubblicato nel 1939 Dostoevskij e Nietzsche contiene una lungimirante riflessione sulle forze spirituali, politiche e culturali che si contendono l'Europa. Nietzsche costituisce per Schubart il compimento dell'anima tecnica e "prometeica" dell'uomo europeo, una figura tragicamente lacerata dalla tensione fra lo "scetticismo occidentale" e la "spinta orientale alla fede", laddove Dostoevskij rappresenta il profeta di un eone giovanneo dello spirito in cui si affermerà — di contro all'individualismo liberai-occidentale — l'ideale comunitario della "divinumanità". Finora inedito nella nostra lingua, il testo è accompagnato da una significativa scelta di scritti schubartiani sul pensiero russo e corredato da un saggio introduttivo di Giancarlo Baffo, primo lavoro d'una certa ampiezza ad essere dedicato in Italia a questo grande sconosciuto del XX secolo. Premessa di Giampiero Moretti.
Il fisico romantico
Johann W. Ritter
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2016
pagine: 62
Tra i più geniali scienziati d'inizio Ottocento, Johann Wilhelm Ritter raccolse, poco prima della morte, 700 frammenti tra pensieri, ipotesi scientifiche e componimenti poetici. Molte delle sue considerazioni non si limitano al campo della fisica e della chimica, ma si sviluppano in ragionamenti di più ampio respiro, concernenti Dio. la libertà personale, il rapporto tra l'uomo e la natura, il significato dei racconti biblici. Il risultato è un percorso affascinante tra scienza, religione, filosofia e poesia, in cui si è guidati dall'ininterrotto flusso di coscienza di una delle menti più brillanti del primo Romanticismo.