Centro Studi Campostrini
Trilogia della cultura
Lucian Blaga
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2016
pagine: 496
Poeta, scrittore e filosofo, oscurato in vita dalla fama dei membri della cosiddetta "triade romena" (Eliade, Cioran, lonesco), Lucian Blaga (1895-1961) fu senza dubbio uno degli intellettuali più importanti ed influenti della Romania del XX secolo. Di lui, le edizioni della Fondazione Campostrini presentano ora al pubblico italiano l'edizione integrale della "Trilogia della cultura", la seconda in cui si articola il suo imponente sistema filosofico, sul quale, negli ultimi anni, è tornato in Europa ad accendersi un intenso interesse. Muovendo dai risultati della scuola morfologica, ripensati con estrema originalità e senza alcuna concessione alle ideologie del "tramonto", negli anni '30-'40 Blaga aveva proposto un monumentale sistema del sapere in cui la "Trilogia della cultura" riuscì, più di ogni altra, a combinare il "valore universale" della sua ricerca - come ebbe a riconoscere Mircea Eliade - con i temi dello "specifico nazionale" romeno, in una direzione che supera l'intento di una mera "fenomenologia degli stili" e rilancia decisamente la questione del senso metafisico della cultura, in una prospettiva che si rivela, oggi, di grande suggestione per la dimensione spirituale della nuova Europa.
Del sacramento che viene all'idea. Storia filosofica di un concetto teologico
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2015
pagine: 244
La storia dell'idea di sacramento sembrerebbe esclusivamente teologica. Negli ultimi anni, però, si è riscontrato un crescente interesse anche filosofico per questo concetto. Si pensi alla fenomenologia francese, che chiama in causa ripetutamente l'eucarestia, o ai lavori di Agamben, in cui il sacramento è assunto come paradigma di dinamiche economiche, politiche e più latamente ontologiche. Ma altri esempi si possono citare, e anzi un uso filosofico del sacramento inizia già nella modernità. Il volume tenta perciò la ricostruzione di alcune tappe fondamentali della storia dell'idea, del cui lungo sviluppo mancava ancora una ricostruzione diacronica. Muovendo non solo dalla patristica latina, ma anche dai prodromi nella Bibbia ebraica, e passando attraverso la comprensione semiotica che, sulla scia di Agostino, si sviluppa nel XII secolo e nella scolastica, i saggi qui raccolti arrivano sino a Kant, all'idealismo tedesco e al pensiero contemporaneo. Infine, sulla scia di una ricerca precendente, in queste pagine si tenta di leggere sinteticamente l'attuale uso filosofico del sacramento alla luce dell'analogia: instaurando una logica che tiene insieme identità e differenza, infatti, il sacramento rappresenta una possibile radicalizzazione di quella figura teorica, dalle valenze ontologiche prima che teologiche.
La fratellanza nella tradizione biblica. Giacobbe e Esaù
Davide Assael
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 112
La relazione Giacobbe-Esaù si è imposta come uno dei grandi archetipi dell'immaginario occidentale. La vendita della primogenitura, il "furto" della benedizione paterna, il sogno della scala, la lotta con l'angelo, l'incontro fra i fratelli si sono man mano affermate come immagini della coscienza collettiva occidentale. Un'attenzione testimoniata sia dalla tradizione esegetico-biblica, sia dalla sensibilità artistica, che più volte, si pensi solo a Rembrandt, è tornata a rappresentare la storia dei due figli di Isacco. Ma ancor più, questa relazione è un momento importante per la storia dell'umanità: per la prima volta si propone l'ideale di una fratellanza universale, capace di costruire vincoli di appartenenza che superano i tradizionali legami tribali ed identitari. Un percorso, che ha visto dividersi mondo ebraico e mondo cristiano, i quali hanno interpretato in modo specifico e a tratti antitetico la relazione fra i due fratelli, offrendo, al contempo due diversi modi di intendere l'identità europea ed occidentale. Attraverso il rapporto fra Giacobbe ed Esaù si pensa, così, l'identità del Vecchio Continente: i suoi confini ed il modo in cui decide di relazionarsi all'Alterità.
Homo orans. Antropologia della preghiera
Marco Damonte
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 305
Quale importanza può avere oggi la preghiera? L'uomo del secondo millennio, padrone del proprio tempo, e ormai in grado di gestire la natura attraverso la tecnologia e la storia attraverso la pianificazione politica, ha ancora bisogno di pregare? Quale sarebbe il senso di tale preghiera se non l'espressione di un desiderio destinato alla frustrazione o di una richiesta di aiuto alienante e pericolosamente tendente a una deresponsabilizzazione? Questi interrogativi possono essere riassunti in un'ultima radicale questione: colui che prega aggiunge o toglie elementi essenziali alla definizione dell'idea di persona? Partendo da una prospettiva antropologica e filosofica, il presente saggio risponde a questa domanda sostenendo che l'uomo è un essere orante non per scelta, ma per natura. La sua preghiera non è frutto di un desiderio soggettivo, bensì è iscritta nel suo squilibrio ontologico che lo rende consapevole della sua finitezza e dei suoi limiti, ma al contempo lo informa delle sue aspirazioni. Questa tesi è argomentata a partire dalla preghiera di richiesta e da quella di ringraziamento, due tra le forme più comuni e significative di preghiera, già al centro delle critiche filosofiche. Lo spostamento di attenzione dalla preghiera intesa come oggetto all'atto orante colto nel suo dinamismo, permette di cogliere il nesso con altre dimensioni umane, quali la libertà, il tempo, la conoscenza e la relazionalità.
Tempio e persona. Dall'analogia al sacramento
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2014
pagine: 349
Se la ricerca specialistica ha mostrato l'universale diffusione spaziale e temporale dei luoghi di culto, un loro aspetto non è stato sinora sufficientemente approfondito: l'analogia che sempre di nuovo accosta il tempio alla persona. In contesti diversi, dalle Americhe all'Asia, sino alle religioni monoteistiche, l'uomo è spesso descritto come tempio della divinità o, viceversa, il tempio come immagine dell'uomo. Analogia che si riflette, inoltre, nei numerosi parallelismi che possiamo trovare un po' ovunque: parallelismi tra il luogo sacro e gli organi o le parti più essenziali della persona; tra le capacità conoscitive e pratiche dell'uomo e gli strati architettonici in cui è strutturato il tempio; tra questi e l'ordine gerarchico del vivere associato, etc. Che senso ha il ricorrere di queste immagini? Cosa ci dicono sul fenomeno del tempio e della religione in generale? E in che modo un'analisi scientifica e filosofica di questo tema può contribuire alla comprensione della società attuale e dei problemi che il cosiddetto "scontro di civiltà" porta con sé? Il testo, che tenta una risposta a tutte queste domande, è l'esito di un progetto di ricerca diretto da Francesco Valerio Tommasi presso la Fondazione Centro Studi Campostrini di Verona, progetto che ha coinvolto filosofi, sociologi, specialisti delle scienze religiose e architetti, interpellati per riflettere anche sulle ricadute concrete della questione del tempio.
Le libertà che possiamo perdere
Denis de Rougemont
Libro
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2025
pagine: 144
La trasformazione in Cristo
Dietrich von Hildebrand
Libro
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2024
pagine: 432
I miti dell'amore
Denis de Rougemont
Libro
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2023
pagine: 288
Dopo di noi la fusione nucleare. L'arroganza nell'era atomica
Robert Spaemann
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2023
pagine: 96
Umiltà. Sorgente di virtù
Dietrich von Hildebrand
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2022
pagine: 96
Questo saggio è un estratto dal capolavoro spirituale di Dietrich von Hildebrand, Trasformazione in Cristo, che il filosofo scrisse durante la sua eroica lotta contro i nazisti e che è spesso paragonato a L'imitazione di Cristo da coloro che ne hanno apprezzato la straordinaria saggezza spirituale. In esso von Hildebrand mostra perché per rispondere alla chiamata di Dio con la santità dobbiamo essere trasformati in Cristo, e spiega le virtù a cui occorre tendere per realizzare questa trasformazione. Tra le diverse virtù richiamate da von Hildebrand - contrizione, fame di giustizia, fiducia, mitezza, misericordia, ecc. - l'umiltà ha certo un posto essenziale. Smascherando l'ipocrisia di stampo nietzschiano, che fa dell'umiltà un atteggiamento servile e rassegnato, inadatto a chi vuole imporre i propri diritti e affermare la propria volontà, von Hildebrand mostra, al contrario, come l'umiltà sia una struttura fondante della dignità dell'uomo, premessa di ogni cammino spirituale e presupposto di ogni vera libertà. Non coltivare la vera umiltà espone - come sottolinea Pierangelo Sequeri nella Prefazione - alle insidie dell'orgoglio e soprattutto al proliferare dell'alterigia, perversione capace di minare ogni legame sociale e ogni autentica compassione umana. Proprio come l'amore incarna la vita di tutte le virtù ed esprime la sostanza più intima di ogni santità, l'umiltà è la precondizione e il presupposto fondamentale per la genuinità, la bellezza e la verità di ogni virtù. È mater e caput di tutte le virtù specificamente umane.
Il cuore. Un'analisi dell'affettività umana e divina
Dietrich von Hildebrand
Libro: Copertina morbida
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2022
Il cuore è uno dei simboli universali della vita affettiva, diffuso in molte civiltà sin dai tempi più antichi. Oggi, tuttavia, questo fondamentale simbolo richiama quasi unicamente un vago e impalpabile sentimentalismo, assai lontano dalla consistenza ontologica e dalla capacità di apertura alla trascendenza che l'immagine del cuore ha sempre teso a delineare. In questo breve testo, Hildebrand mostra come il "cuore" sia la sede di un'intensa attività vitale e affettiva, indispensabile per accedere alla conoscenza vissuta di tutta una serie di strati di beni e valori che compongono la realtà. Inoltrandosi nella via aperta da Max Scheler, Hildebrand offre uno dei maggiori contributi all'analisi fenomenologica di questa fondamentale sfera della persona umana, incidendo con apporti determinanti su una riflessione che ancora oggi è al centro dell'interesse filosofico. Il testo di Hildebrand, però, non contiene soltanto una raffinata analisi filosofica dell'affettività umana, ma anche una riflessione intima e meditata sul mistero del Sacro Cuore di Cristo, che aiuta a comprenderlo nella sua profondità teologica evitandone letture superficiali e sentimentalistiche. Prefazione di Paola Premoli De Marchi.
Dostoevskij e Nietzsche
Walter Schubart
Libro: Libro in brossura
editore: Centro Studi Campostrini
anno edizione: 2022
pagine: 159
Non si può avere una comprensione completa del dibattito culturale e spirituale nella Germania e nell'Europa degli anni Trenta del secolo scorso, se non si ha presente questo testo di Walter Schubart. Ad esso, e al precedente L'Europa e l'anima dell'Oriente, farà riferimento l'opposizione tedesca al nazismo, tanto che gli scritti di Schubart circoleranno in copie clandestine fra gli ufficiali che cominciavano a congiurare contro Hitler. E a questo saggio fa esplicito riferimento anche Ernst Jiinger in La pace e in Oltre la linea, testo cardine della riflessione novecentesca sul nichilismo. Walter Schubart, giurista ed autodidatta filosofo "russofilo", fugge nel 1933, assieme alla moglie ebrea lettone, dalla Germania nazista per riparare a Riga, dove sarà in seguito "sommerso" dalla marea totalitaria dello stalinismo, trovando la morte in un gulag sovietico nel 1942. Pubblicato nel 1939 Dostoevskij e Nietzsche contiene una lungimirante riflessione sulle forze spirituali, politiche e culturali che si contendono l'Europa. Nietzsche costituisce per Schubart il compimento dell'anima tecnica e "prometeica" dell'uomo europeo, una figura tragicamente lacerata dalla tensione fra lo "scetticismo occidentale" e la "spinta orientale alla fede", laddove Dostoevskij rappresenta il profeta di un eone giovanneo dello spirito in cui si affermerà — di contro all'individualismo liberai-occidentale — l'ideale comunitario della "divinumanità". Finora inedito nella nostra lingua, il testo è accompagnato da una significativa scelta di scritti schubartiani sul pensiero russo e corredato da un saggio introduttivo di Giancarlo Baffo, primo lavoro d'una certa ampiezza ad essere dedicato in Italia a questo grande sconosciuto del XX secolo. Premessa di Giampiero Moretti.