Libri di Gabriele Franza
Corte Costituzionale e lavoro. Interessi e tecniche decisorie nella disciplina del licenziamento
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2024
pagine: 216
Licenziamenti ingiustificati e principio di uguaglianza
Gabriele Franza
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 216
Le riforme della disciplina di tutela contro i licenziamenti illegittimi continuano ad essere scosse dai giudizi incidentali di costituzionalità, che inaspriscono, sotto molteplici aspetti fattuali e normativi, la tensione da subito avvertita tra le scelte del decisore politico e le istanze di protezione sociale. Questi giudizi sono tutti incentrati sulla potenziale violazione del principio di uguaglianza, declinato in termini di parità di trattamento ovvero nelle varie forme che ha oramai assunto il criterio della ragionevolezza nelle decisioni del giudice delle leggi. La soluzione delle più recenti questioni sembra, tuttavia, in grado di delineare uno spartiacque decisivo per il futuro dell’intera materia.
Il valore del precedente e la tutela dell'affidamento nel diritto del lavoro
Gabriele Franza
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 288
«Il libro del prof. Franza (Il valore del precedente e la tutela dell'affidamento nel diritto del lavoro, ndr) merita di essere letto, perché parte da un tema classico, come il ruolo della giurisprudenza nel diritto del lavoro, per giungere a uno sviluppo originale, incentrato sul rilievo conoscitivo del precedente e sulla protezione dell’affidamento rispetto alle innovazioni delle decisioni. Come ho detto in una altra occasione, introducendo un volume sui licenziamenti, quanto più l’analisi teorica richiama il “diritto vivente” e finisce o per prenderlo come presupposto della ricerca o, addirittura, per illustrarlo e per difenderlo, tanto più delega alla giurisprudenza la comparazione non solo fra gli interessi, ma fra i valori, e riduce l’originalità delle sue indagini. Il dialogo segue spesso i temi e i modelli proposti dalle pronunce, centro propulsivo di quella applicazione della norma che assurge a elemento fondativo dell’intero sistema. Se è cruciale l’area coperta dal “diritto vivente”, tale considerazione deve essere avanzata con preoccupazione, non con soddisfazione. [...] Lo studio del prof. Franza parte dal riconoscimento della centralità delle indicazioni giurisprudenziali nell’esperienza giuridica e si chiede se e quale protezione possa avere l’affidamento incolpevole di fronte alla variazione del precedente, come si sottolinea nel secondo capitolo. Con una soluzione a mio avviso equilibrata, l’autore trova “limiti intrinseci alla irretroattività dell’interpretazione giudiziale rispetto al diritto sostanziale”, con una analisi attenta ai contributi di altre aree del diritto e alle ricadute operative di questa tesi, peraltro difesa con puntiglio e con consapevolezza per i suoi presupposti teorici.» (dalla prefazione di Enrico Gragnoli)
Il Decreto dignità. Commento alle norme lavoristiche
Gabriele Franza, Pietro Pozzaglia
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: X-110
Il volume propone una disamina critica delle norme lavoristiche (contratto a tempo determinato, somministrazione a termine, tutele crescenti per il licenziamento ingiustificato, lavoro occasionale, delocalizzazioni e aiuti di Stato, esonero contributivo per le assunzioni dei giovani) contenute nel decreto legge n. 87 del 2018, convertito con legge n. 96 e recante "disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese". L'ampio risalto mediatico dell'ultima riforma, in uno con le sue implicazioni pratiche rispetto alle dinamiche del mercato del lavoro, ha infatti avviato un acceso dibattito a cui l'opera intende contribuire proponendo soluzioni interpretative per l'auspicabile e rapido consolidamento di orientamenti giurisprudenziali uniformi. L'analisi del nuovo sistema normativo è aggiornata in relazione all'interpretazione offerta dalla circolare ministeriale n. 17 del 2018, peraltro tardiva, nonché alla sopravvenuta sentenza della Corte costituzionale n. 194 del 2018, il cui impatto è immediato sulla disciplina dei licenziamenti, ma indirettamente condiziona anche le finalità perseguite dal legislatore rispetto alle forme di lavoro flessibile appena riformate.