Libri di Gerardo Fortunato
Vergilio nel Rinascimento italiano. Da Dante a Torquato Tasso. Volume Vol. 1-2
Vladimir N. Zabughin
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2021
pagine: 1072
Vergilio nel Rinascimento italiano da Dante a Torquato Tasso di Vladimir N. Zabughin è una delle più celebri ricerche di storia letteraria del primo Novecento europeo. Frutto di studi protratti per un decennio (1913-1923), l’indagine è un affresco senza eguali della vicenda nella nostra cultura del mito di Virgilio. Un poeta divenuto principio identitario della civiltà italiana e occasione, per secoli, di riletture appassionate capaci di fondere il culto di Roma con i temi del più nobile classicismo (idea di Stato unitario, eroismo militare redento dalla pietas, responsabilità terrena e ultraterrena dei protagonisti della storia). La rassegna degli intellettuali coinvolti nel dibattito secolare (da Dante a Tasso, dai filologi agli artisti) è condotta da Zabughin con arte sapiente. Il russo si dimostra sensibile sia alla storia d’Italia – dal Medioevo alle sofferenze del primo conflitto mondiale – sia al progetto di una nuova filologia. Una scienza divenuta storia della ricezione estetico-politica di un classico: sconcertante anticipazione delle metodologie sociologiche attuali delle scuole di Praga e di Costanza.
Il materialismo romantico di Leopardi
Mario Andrea Rigoni
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 192
La critica intelligente o almeno onesta dovrebbe preoccuparsi di restituire fedelmente l'immagine di un autore o di un'opera, anziché tentare di arruolarli sotto le proprie bandiere ideologiche: operazione non solo illegittima, ma inutile. Ostinati equivoci e pregiudizi settari adugiano ancora l'interpretazione di Leopardi: uno dei principali attribuisce al poeta una visione illuministica e progressistica, in realtà sconfessata da ogni pagina della sua opera e, come se non bastasse, da una lettera autografa di Leopardi stesso riemersa nel 1993. Non si tratta di negare l'evidenza né la radicalità del materialismo leopardiano, ma di riconoscerne la particolare natura anti-razionalistica. Infatti, da un lato Leopardi critica l'ideologia illuministica come ultima forma della nefasta spiritualizzazione moderna e, sulle tracce di Pierre Bayle, volge la ragione a un fine distruttivo di tutte le verità positive; dall'altro condivide paradossalmente aspetti propri del romanticismo tedesco e inglese, ma estranei al romanticismo italiano, erede dichiarato della tradizione illuministica.
Per Cioran
Mario Andrea Rigoni
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 44
È noto che la diffusione della conoscenza di Cioran in Italia è dovuta all'iniziativa di Mario Andrea Rigoni, che nel 1980 (egli era allora trentenne) pubblicò nella rivista «Nuovi Argomenti» una piccola antologia dello scrittore, di cui era amico e corrispondente da alcuni anni. Essa era accompagnata da una presentazione insieme partecipe e rivelatrice che non è mai stata ripubblicata e che viene raccolta adesso in questo opuscolo insieme con altri scritti sparsi di Rigoni, inclusa una sua intervista sulla discussa questione della giovanile militanza politica di Cioran.
La congiura della verità. Testo latino a fronte
Angelo Poliziano, Gentile Becchi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2013
pagine: 196
Domenica 26 aprile 1478, durante la messa post-pasquale celebrata nel Duomo di Firenze, Lorenzo e Giuliano de' Medici furono aggrediti da due drappelli di assassini: mentre Lorenzo scampò miracolosamente all'assalto, Giuliano stramazzò sotto una scarica di colpi efferati. Poliziano, poeta e amico dei fratelli Medici, ne contò diciannove, contemplando con orrore il cadavere dello sventurato venticinquenne che giaceva immerso nel suo sangue, miserabilmente martoriato. Lasciando incompiute le "Stanze per la giostra", iniziate per Giuliano nel 1475, compose di getto il "Commentarium Pactianae coniurationis", una drammatica rievocazione del sanguinoso attentato. Ma qual era la verità di quella congiura? Poliziano raccontò soltanto metà della storia, ritraendo in gran dettaglio l'immoralità dei cospiratori, ma non rivelando chi erano i registi occulti del complotto. Tale compito fu assunto dal furioso Gentile Becchi, ex tutore di Lorenzo e Giuliano e vescovo di Arezzo.