Libri di Gertrud Kolmar
Susanna
Gertrud Kolmar
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 80
Un’anziana istitutrice, perseguitata nella Germania nazionalsocialista, rievoca il rapporto magico con una ragazza che aveva preso in cura tanti anni prima, Susanna. Tutto era iniziato rispondendo a un annuncio: «Cercasi istitutrice esperta per assistenza a giovane affetta da leggera nevrosi». Susanna è una creatura senza tempo, la cui dolce follia la porta a usare le parole in modo del tutto stravagante, «parole che si possono prendere in mano, che si possono annusare». Nutre un amore candido per un ragazzo del villaggio, il quale ricambia, ma gli altri abitanti fanno di tutto per relegare lei e la sua diversità ai margini. L’istitutrice, una donna della ragione, in apparenza estranea alle cose dell’amore, resterà coinvolta con tutta se stessa in quello che in parte è un gioco, e in parte un’esplorazione delle possibilità del linguaggio, dei modi di conoscenza, del calore della poesia. Ultimo scritto di Gertrud Kolmar prima della deportazione ad Auschwitz. Prefazione di Marina Zancan.
Mondi
Gertrud Kolmar
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 136
Voce potente della poesia europea del Novecento, Gertrud Kolmar viene proposta con la sua ultima raccolta, Welten, Mondi, scritta nel 1937 e finora inedita in italiano, che Suhrkamp scelse di pubblicare nel 1947 come titolo inaugurale della sua collana di poesia. L'opera di Kolmar - qui tradotta da Margherita Carbonaro e Anna Ruchat - è caratterizzata da un costante esercizio dell'immaginazione, attraverso il quale l'autrice riesce a introdurre gli elementi di una realtà multiforme, popolata di figure in movimento. Tra l'epico e il prosastico, grazie all'ampiezza costante del suo respiro narrativo, Kolmar ci offre «brandelli di un mondo» abitato da personaggi vari e da innumerevoli animali. Mondi sempre oscillanti tra concretezza del vissuto e aleatorietà onirica, tra incerta luce del giorno e «falce della notte». Un acuto pensiero li attraversa, turbato dagli eventi di una personale, drammatica condizione umana, quella dell'autrice stessa: una realtà in cui rimane però «la candela ancora accesa del Pensatore». Vicenda d'amore e senso della bellezza si manifestano qua e là nei versi, come sottolinea lo scritto di Helena Janeczek, muovendo il testo oltre quell'ineliminabile senso di desolazione e precarietà che è la nota distintiva della raccolta. A ciò si accompagna una potente visionarietà in cui agisce una spinta vitale capace di sorprendere per complessità e tensione lirica.
Metamorfosi e altre liriche
Gertrud Kolmar
Libro
editore: Via del Vento
anno edizione: 2009
pagine: 35
Il 27 febbraio del 1943 a Berlino anche Gertrud Käthe Sara Chodziesner subisce l'Azione nelle fabriche: migliaia di ebrei come lei vengono prelevati dai posti di lavoro e 'smistati' in campi di raccolta. da qui, il 2 marzo parte il ' 32° trasporto all'est': è il convoglio della deportazione finale a Auschwitz dell'autrice, nota con lo pseudonimo di 'Gertrud Kolmar', dove 'Kolmar' è la germanizzazione del polacco 'Chodziesen', città d'origine della famiglia paterna.
Mondi
Gertrud Kolmar
Libro: Libro in brossura
editore: Rusconi Libri
anno edizione: 2025
pagine: 96
"Mondi" è l’ultima, straordinaria raccolta poetica di Gertrud Kolmar, composta nel 1937 e pubblicata postuma nel 1947. In 22 liriche in versi liberi, che sfumano nella prosa poetica, Kolmar costruisce un universo espressivo unico: ogni componimento è una trama di immagini in metamorfosi continua, un intreccio simbolico che spalanca le porte a mondi visionari, onirici, erotici e mitici. Attraverso un linguaggio colto, ritmico e immaginifico, Kolmar eleva piccoli gesti e oggetti quotidiani a dimensione magica e trasfigurata, fondendo il ricordo personale con una memoria collettiva, ancestrale e universale. Le sue poesie evocano nenie, ballate e archetipi della tradizione orale, restituendo una sinfonia poetica fatta di silenzi, respiri, oscurità e desideri inespressi. Mondi è un’opera di rara intensità emotiva e formale, dove l’identità femminile, la maternità mancata, il dolore e il desiderio si condensano in immagini dense e mutevoli. In questo realismo magico, Kolmar trasforma la poesia in salvezza, in gesto estremo di bellezza contro l’incomprensione e la solitudine.