Libri di Giorgio Armillei
La forza mite del riformismo. Riflessioni di un cattolico liberale sulla crisi di inizio secolo
Giorgio Armillei
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2022
pagine: 336
Questo libro permette di ripercorrere l'ultimo decennio italiano ed europeo, letto sotto il prisma ecclesiale e politico da un osservatore attento e penetrante. La migliore cultura del cattolicesimo politico si innerva in un riformismo di forte impronta liberale, facendo dell'autore, Giorgio Armillei, un testimone instancabile del messaggio della Chiesa conciliare e un protagonista dell'impegno per le riforme istituzionali avviato dalle battaglie referendarie degli anni Novanta. In quest'ottica, l'aggiornamento nella Chiesa va di pari passo con quello nella società e il cambiamento delle regole istituzionali si afferma come la priorità politica da perseguire. Con un formidabile ottimismo dell'intelligenza, l'autore legge nella globalizzazione una chance mondiale da non sprecare nella regressione sovranista e nelle nostalgie stataliste, in cui si incontrano opposti estremismi, errori speculari. Se la linea di frattura destra-sinistra oggi non è più esaustivamente ed esclusivamente rappresentativa del quadro politico in gioco, quale chiave di interpretazione nuova può definire le nostre scelte progressiste e dirci da che parte stare? La risposta di Armillei, con il rilancio della polarità apertura-chiusura, può non essere condivisa da tutti, ma va da tutti ascoltata e discussa come un contributo di grande coerenza e profondità.
Poliarchia e bene comune. Chiesa, economia e politica per la crescita dell'Umbria
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2010
pagine: 258
I saggi contenuti nel volume ripercorrono, da diverse prospettive disciplinari i tratti essenziali del modello Umbria e ne confrontano le caratteristiche e gli esiti con le istanze del bene comune. Un bene comune letto alla luce del pensiero sociale cristiano e degli elementi condensatisi nella ricezione del Concilio Vaticano II. Dai temi indagati - il quadro strutturale dell'economia regionale, la situazione del mercato del lavoro, l'assetto delle forme giuridiche del governo regionale, i modelli istituzionali del cattolicesimo umbro contemporaneo - emerge un ritratto non consueto dell'Umbria, nel quale accanto agli elementi di stabilità si scorgono i segni di un processo di declino e di allontanamento dagli standard delle aree più sviluppate del paese, che impone un nuovo giudizio sulla storia del regionalismo umbro. La riproposizione di un regionalismo governato da una nuova quanto impossibile centralità della politica non sarebbe oggi in grado di invertire questo processo. Il rimedio sta piuttosto nella valorizzazione di una lettura pluralista, poliarchica, della società regionale, nella quale, nel riconoscimento della centralità della crescita economica, ciascuna istituzione sociale - imprese, università, famiglie, comunità religiose, organizzazioni di governo, partiti politici, sindacati - senza pretese di supremazia concorra, secondo la propria specifica funzione e nel sentimento di una comune responsabilità, al perseguimento del bene comune.